Seminario Italia/USA sulla pianificazione urbana e regionale
Ischia, giugno 1955

 
 

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  • MEMORANDUM
  • Howard K. Menhinick, Il Sud degli Stati Uniti
  • Albert M. Cole, Il programma edilizio degli Stati Uniti
  • Girard Davidson, Pianificazione delle risorse regionali da parte del Governo Federale
  • Oskar Stonorov, La futura ricostruzione delle città americane
  • Lawrence K. Frank, Le dimensioni umane della pianificazione
  • Frederick Gutheim, Piani per oggi e per domani
  • Edmund M. Bacon, Programma urbanistico di Filadelfia
  • Vernon De Mars, La scelta come obiettivo della pianificazione
  • Douglas Haskell, La città-strada negli Stati Uniti
  • Robert B. Mitchell, I trasporti nella pianificazione urbana contemporanea
  • Paul Opperman, Sistemazione del nucleo urbano centrale nell'ambito metropolitano

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      Introduzione

    I testi che seguono sono tratti dal convegno Italo-Americano di Ischia, 1955, teoricamente dedicato ai temi dell'innovazione tecnologica (la maggior disponibilità di tempo dei lavoratori, i riflessi sull'uso dello spazio ecc.), ma in pratica una sorta di parziale "rassegna" della pianificazione territoriale nordamericana, con cui la cultura italiana si confronta.
    Si tratta, purtroppo per il lettore italiano, di testi incompleti, ovvero di comunicazioni dei soli ospiti americani, prive della "controrelazione" italiana prevista e descritta nel Memorandum che introduce i testi, e che è l'unica parte edita, a suo tempo, sulla rivista dell'INU. A questo proposito, colgo l'occasione per ringraziare l'Archivio Giovanni Astengo dello IUAV di Venezia, il direttore Bruno Dolcetta, e Alessandra Marin, che mi hanno reso disponibili questi testi.

    Sui contenuti delle singole comunicazioni (molto varie nel taglio e punto di vista), lascio al singolo lettore il giudizio, mentre qui vorrei sottolineare soprattutto un aspetto: la grande distanza che separa una esperienza apparentemente quotidiana, pratica, corrente, come quella USA che qui si descrive, e il tentativo italiano almeno di cominciare qualcosa del genere, oltre le pur significative, ma quasi solo emblematiche e testimoniali, esperienze precedenti di pianificazione.

    Tra tutti voglio sottolineare, in chiusura di queste note, un tema particolare, ovvero quello dell'automobilismo di massa, già in piena "ondata di ritorno" negli USA dopo la crisi degli anni Trenta e la stasi bellica, ancora una curiosità probabilmente mal percepita nel nostro paese. Una trasformazione epocale che volente o nolente trasforma il nostro modo di pensare lo spazio, la sua organizzazione, la sua fruizione nel tempo di lavoro e di vita in generale, e dunque deve spingere a modificare, anche profondamente, il pensiero del pianificatore, così come ha già modificato quello del comune cittadino.
    Questo, il senso (soprattutto, ma non solo a ben vedere) della straordinaria relazione di Douglas Haskell, "Roadtown USA", che ci presenta un panorama attualissimo non solo di uso del territorio metropolitano e regionale, ma di vera e propria nuova umanità, certo lontanissima dall'Italia di metà secolo scorso, nonostante l'oggetto centrale del contendere sia proprio di origine italiana: la strada extraurbana riservata alle sole automobili, o autostrada.

    Ma il panorama proposto da studiosi e tecnici statunitensi è molto più ricco e articolato, come il lettore potrà scoprire di persona.
    Una precisazione: a differenza di altri testi non italiani che propongo su queste pagine, gli interventi di Italia-USA 1955 non sono stati tradotti da me. Le versioni italiane sono quelle realizzate a suo tempo (probabilmente piuttosto in fretta) per il Convegno. Quindi sia la forma e la sintassi, che alcune scelte terminologiche e di costruzione, possono risultare quantomeno curiose.
    Comunque, buona lettura.

    fabrizio bottini