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William
G.
Holford, L’insegnamento dell’urbanistica all’University College di
Londra (TPR ottobre 1949)
Il Dipartimento di Town
Planning all’University
College è sempre stato diretto da un professore a tempo
parziale,
il che significa – nella particolare terminologia della University of
London
– da un professionista in urbanistica; non importa quanto tempo
trascorre
in realtà nel suo Dipartimento.
Da qui, l’enfasi posta sin
dall’inizio
sulla stretta applicazione dei principi accademici ai problemi concreti
di pratica e amministrazione dell’urbanistica. Per quanto riguarda i
titoli,
il College offre un Certificate in Town Planning alla fine di un corso
di un anno a tempo pieno o due anni a tempo parziale; e la University
of
London offe Diplomi: in “Town Planning and Civic Architecture”, e in
“Town
Planning and Civic Engineering” – il secondo rivolto sia a topografi
che
a ingegneri civili. Questo corso di Diploma comporta un ulteriore anno
di studio che è nominalmente a tempo parziale, ma visto che
implica
lavoro pratico a Londra e una tesi con contenuti originali di progetto
e ricerca, il carattere di tempo parziale è solo relativo.
In aggiunta a coloro che studiano
per
queste qualifiche, il Dipartimento ammette studenti che preparano esami
esterni, o nessun esame, specialmente nel campo della progettazione del
paesaggio. E ci sono abitualmente una mezza dozzina di studenti che
fanno
ricerca per prepararsi a titoli superiori, come un M.A. o Ph.D., le cui
dissertazioni sono nel campo dell’urbanistica.
Il passato
Il Dipartimento è cresciuto
– o
più correttamente è scaturito – dalla Bartlett School of
Architecture; e fino a un anno o due fa aveva la sua casa tra le pareti
di quella scuola, in Gower Street. L’enfasi che il Dipartimento ha
sempre
posto sul progetto, che l’oggetto di studio fossero quartieri,
città
o regioni, è una conseguenza naturale della sua infanzia
architettonica.
Così, sono le sue inclinazioni prettamente urbane, che
persistono
nonostante il fatto che il Professor Sir Patrick Abercrombie, che ha
diretto
il Dipartimento per dieci anni e si è ritirato solo nel 1946,
possa
essere chiamato il padre della pianificazione regionale in Gran
Bretagna,
e sia Presidente del Consiglio per la conservazione dell’Inghilterra
Rurale.
Questo particolare interesse per i
problemi
urbani è un inevitabile risultato della collocazione del
Dipartimento
nel mezzo di uno dei più grossi problemi urbani del mondo:
Londra.
Come succede con la legislazione urbanistica britannica, che si
è
sviluppata dallo Housing, Town Planning ... ecc. Act del 1909 fino al
Town
and Country Planning Act del 1947, il raggio formativo del Dipartimento
– forse sarebbe più modesto dire la considerazione formativa –
si
è allargato durante gli anni. Sono stati preparati schemi di
sviluppo
rurale, con villaggi e fattorie pianificati a grandi linee, e
più
di recente è stata studiata l’amministrazione di un Ufficio di
Piano
di Contea tipo. Ma è vero che nel passato il tempo impiegato sui
due complementari aspetti della pianificazione, urbana e rurale, lo
è
stato più o meno nelle stesse proporzioni del tipo di
occupazione
degli abitanti di queste isole, ovvero: quattro quinti urbano, e un
quinto
rurale.
Sia il Professor Adshead che il
Professor
Abercrombie pensavano alla formazione del town planner come
formazione
al progetto in senso lato, piuttosto che nel senso ristretto. Edilizia
e ingegneria civile erano la base necessaria, geologia e geografia
urbana
erano studi tecnici essenziali, la legge connessa all’urbanistica
poneva
limitazioni alla pratica dell’arte, e definiva le sanzioni sociali, i
poteri,
le responsabilità sul versante amministrativo. Riguardo ai ferri
del mestiere, essi chiedevano ai propri studenti di presentare i
progetti
con pieno uso delle risorse cartografiche, di disegno e scrittura di
rapporti.
Essi insegnavano anche ai propri studenti ad analizzare un piano
regolatore
nelle sue parti componenti, e a criticarne i contenuti sia come disegno
urbano o di paesaggio, sia dal punto di vista della pratica politica.
Ma
nonostante il fatto che ci fosse una filosofia sociale sottesa al loro
insegnamento, nessuno di essi riteneva possibile, in un Dipartimento
Universitario
scaturito dall’area tecnica, incorporare studi sociali avanzati. Dal
metodo
statistico all’economia generale, dalla pubblica amministrazione alla
sociologia,
lo studente era lasciato solo a cercarsi una strada attraverso le
letture
e le indagini normali nelle analisi urbanistiche.
In teoria, naturalmente, lo studio
accademico
di questi argomenti all’interno dell’Università, se non
nell’University
College stesso, costituiva una fonte di riferimento e informazione per
gli studenti specializzandi in urbanistica. Ma in pratica, dato che la
stragrande maggioranza di loro stava negli uffici durante il giorno,
l’opportunità
di trarre pieno vantaggio da quanto l’Università aveva da
offrire
era considerevolmente ridotta. Non fu comunque persa del tutto. Sia
nella
Facoltà di Arte che in quella di Ingegneria, si trovarono
docenti
interessati alla collaborazione a tempo parziale al Dipartimento di
Urbanistica,
che tennero lezioni regolari od occasionali, giudicarono il lavoro
svolto,
e seguirono alcune ricerche individuali.
Il numero degli studenti in
ciascuno dei
due corsi, tra le due guerre, raramente raggiungeva le due cifre;
quindi
era possibile, dopo che le lezioni frontali erano state tenute,
riunirsi
attorno a un tavolo da disegno o da lettura, e discutere
collettivamente
il lavoro individuale di ciascuno studente. Ma il dilemma dello
studente
a tempo parziale, che prolungava la sua formazione dopo una giornata
piena
in ufficio o in studio, restava aperto e si faceva più acuto via
via che le responsabilità del funzionario urbanistico formato
crescevano.
Il presente
(torna
all'inizio)
L’attuale sessione 1949-1950 trova
il
Dipartimento acquartierato temporaneamente in una propria sede a Euston
Buildings. Questa sistemazione, staccata dall’edificio principale del
College,
è in un ambiente che mostra tutti i difetti considerati dal
Professor
Abercrombie tipici del centro non pianificato di Londra. È
un’area
ad uso misto, commerciale, industriale e residenziale; non ha
tranquillità
o spazi aperti, è di gran lunga troppo densamente occupata, e
può
mostrare parecchi esempi di congestione da traffico nel raggio di un
tiro
di sasso. Di fatto, il Dipartimento è condotto faccia a faccia
con
i problemi che studia, in un modo che non era stato certo pensato alla
sua fondazione accademica. Nonostante i grossi ostacoli fisici,
comunque,
il Dipartimento ha spazi per muoversi, e sono le limitazioni al
personale
docente e il desiderio di tenere ogni corso abbastanza piccolo da
rendere
possibile il contatto personale, e praticabile il lavoro di gruppo, che
hanno fatto stabilire un tetto massimo di iscrizioni per gli studenti.
Il Dipartimento ha ora un corso
triennale
a tempo parziale, i cui primi due anni – il Preliminary e il
Certificate
– sono combinati a formare un corso a tempo pieno per coloro che non
hanno
avuto previa formazione sull’argomento. Il Certificate può
così
essere conseguito con un corso a tempo pieno di un anno, o a tempo
parziale
di due anni. I Diplomi sono conseguiti dopo un ulteriore anno di studi,
che resta nominalmente a tempo parziale. Durante questo anno tutti gli
studenti sono in tirocinio, negli uffici di piano delle amministrazioni
o in studi di consulenza privati. Ma essi in genere richiedono qualche
permesso dall’impegno continuativo, per portare avanti le ricerche e
lavoro
di analisi necessari per le loro tesi di Diploma.
Il limite attuale di iscrizioni
è
di 24 ogni anno, studenti a tempo parziale e a tempo pieno sommati.
Così
la popolazione totale del Dipartimento, esclusi studenti generici e di
livello più alto, è di circa 72 unità. L’anno del
Preliminary può essere frequentato dagli studenti a tempo pieno
della Bartlett School of Architecture o della Facoltà di
Ingegneria,
con il permesso dei direttori del loro dipartimento. È
frequentato
anche da studenti esterni con qualifiche professionali che non hanno
seguito
corsi di urbanistica precedentemente, e non hanno esperienza di lavoro
sufficiente a garantire l’ammissione all’esame Certificate come
studenti
a tempo parziale.
In comune con tutte le
Università,
il Dipartimento sta sperimentando quello che è stato chiamato il
“rigonfiamento da dopoguerra”; ma oltre a questo, e destinato a durare
più a lungo, c’è il costante incremento degli ingressi
dovuti
alla domanda di personale qualificato da parte delle amministrazioni
locali.
È significativo, che un
terzo degli
ingressi nelle due ultime sessioni sia costituito da uomini e donne
già
collocati in posizioni che comportano qualche misura di
responsabilità
urbanistiche. Tutti sono specializzandi, o con qualifiche professionali
di livello universitario. E quasi tutti hanno un posto da occupare, o a
cui ritornare, dopo essersi guadagnati il diploma accademico. La fase
attuale
di formazione al Dipartimento, quindi, è di transizione. Mentre
resta essenzialmente un corso di specializzazione, sta cambiando da
scuola
puramente serale in un istituto che offre corsi a tempo sia parziale
che
pieno. Sta anche cambiando dall’essere una forma di istruzione
prevalentemente
per architetti, a un corso accademicamente comprensivo per urbanisti
professionisti,
non importa se essi sono poi anche architetti, ingegneri, surveyors o
paesaggisti.
(È interessante notare che, tra quanti hanno ottenuto il diploma
accademico nel 1949, otto l’anno avuto in Town Planning and Civic
Engineering,
e tredici in Town Planning and Civic Architecture).
Il percorso di studi dettagliato
è
attualmente in corso di revisione, ma in termini generali i tre corsi
hanno
le caratteristiche seguenti:
1) Il corso
Preliminary è
introduttivo; presenta gli obiettivi e lo scopo dell’urbanistica,
comporta
lezioni frontali in storia e teoria, comprende comunicazioni di storia,
critica, considerazioni generali sull’argomento, e richiede la
costruzione
di una analisi territoriale e relativo rapporto, un saggio di analisi
storica
sulla crescita urbana e una composizione architettonica o di paesaggio.
2) Il corso Certificate è
in massima
parte tecnico. Ci sono quattro principali gruppi di lezioni e parecchi
corsi di comunicazioni particolari, non tutte obbligatorie per tutti
gli
iscritti. Il programma intende illustrare cosa ha bisogno di sapere
l’urbanista
riguardo a una grande varietà di soggetti: analisi territoriale,
fotogrammetria, gestione immobiliare, ingegneria civile, case popolari,
agricoltura, formazione, traffico, e naturalmente la redazione di
rapporti
e progetti.
3) L’anno di Diploma pone
l’accento su
amministrazione e metodo. I corsi di lezioni frontali sono di
legislazione
e pratica; sono discussi procedure d’ufficio e modi di pianificazione;
casi concreti di licenze di costruzione – con relative procedure di
ricorso
– sono sviluppate sul tavolo da disegno. L’intera annata è
organizzata
attorno ad un gruppo di lavoro con l’obiettivo di realizzare una
dettagliata
analisi e piano per un’area all’interno della Contea di Londra. Questo
comporta la cooperazione con il Metropolitan Borough interessato per
competenza
territoriale e con l’Ufficio di Piano del London County Council. Le
proposte,
una volta discusse, votate, e infine presentate dal Gruppo, sono
esposte
in mostra, disponibili per le critiche o il dibattito da parte di
comitati
locali o enti interessati. Per completare il proprio corso, ogni
studente
presenta una tesi, le cui linee principali sono state stabilite mesi
addietro,
e che deve contenere ricerche originali per essere accettata. Le tesi
sono
considerate degne di pubblicazione oppure no, e si pubblica un Abstract
di quelle che offrono un contributo interessante alla teoria, storia o
tecnica urbanistica.
Il futuro
(torna
all'inizio)
Se paragonato ai corsi di laurea
del Massachusetts
Institute of Technology o della University of Durham, il programma
attuale
dello University College di Londra può sembrare in qualche modo
ristretto. Di fatto, le limitazioni sono autoimposte; esse sono il
risultato
di tre principi che il Dipartimento non vuole abbandonare. Il primo
è
che la formazione debba essere post-laurea, e includere attività
di ricerca vere e proprie; il secondo è che un corso accademico
può fare di un uomo un esperto in un campo limitato, ma non uno
specialista in molti campi. Di conseguenza, il Dipartimento deve
coprire
gli aspetti dell’urbanistica più adatti a questo scopo – ovvero
quelli della scala urbana – e lasciare lo studio dell’agricoltura e dei
problemi puramente rurali ad altre istituzioni.
Il terzo principio è che,
essendo
l’urbanistica un processo sociale, che richiede a chi lo pratica un
retroterra
culturale e ampie simpatie, il Dipartimento deve educare, e non
semplicemente
distribuire tecniche da manuale. Questo significa che le
capacità
individuali di ciascuno studente devono essere tirate fuori, e che
ciascuno
deve essere reso consapevole del ruolo che gli altri giocheranno nel
processo
di piano.
Al momento attuale, queste
limitazioni
sono benvenute; e se porteranno a un miglioramento nella qualità
piuttosto che nelle quantità della formazione, non si tratta di
cattiva cosa. Fino a quando la situazione da dopoguerra delle
Università
non mostri segni di stabilizzazione, fino a quando la Legge urbanistica
non sia un po’ più sperimentata, e prima che si pubblichi il
Rapporto
Schuster, il Dipartimento non farebbe cosa saggia tentando qualche tipo
di considerevole espansione, anche se le risorse di personale docente
qualificato
e dotato di esperienza lo consentissero – cosa piuttosto lontana dalla
realtà.
Nondimeno, ci sono indirizzi in
cui è
possibile muoversi nel futuro prossimo, nonostante per il momento essi
debbano essere descritti come politiche teoricamente praticabili
piuttosto
che effettivamente concordate.
Una speranza è che il
lavoro di
ricerca e analisi del Dipartimento, in particolare nel corso a tempo
parziale
di Diploma, si dimostri di sufficiente valore per le autorità
urbanistiche
locali da garantire il loro consenso a un parziale distaccamento dei
propri
giovani funzionari che lo frequentano. Ciò vale a dire, che il
tempo
trascorso in analisi territoriali può coincidere con le ore di
ufficio.
Ancora più importante, nel futuro ci può essere un
incremento
nel sostegno da parte sia delle autorità di governo locale che
centrale,
per borse di studio di specializzazione o corsi in urbanistica, che
consentano
a un funzionario di amministrazione locale che ha già una lunga
formazione o apprendistato, di mantenersi (e di mantenere la moglie, se
necessario) mentre completa la sua istruzione in urbanistica.
Un altro sviluppo futuro che si
può
auspicare, è l’attivazione di un corso che porti al Certificate
o Diploma nel campo non-tecnico, o sociale, che non comporti
necessariamente
– come accade invece con l’attuale Diploma in Urbanistica – esentare
dall’esame
di ammissione i membri del Town Planning Institute. Ci sono molti campi
correlati alla disciplina, in particolare la geografia, l’economia, la
pubblica amministrazione e il diritto, in cui una piccola parte di
laureati
potrebbe aggiornare gli aspetti urbanistici, invece di diventare
immediatamente
professionista o docente. E ci sono pochi dubbi che questo alla fine
sarà
un grande vantaggio per l’urbanistica.
Se ci sarà un simile
ampliamento
di prospettive, l’University College può e sa giocare la propria
parte, non solo nel Dipartimento di Urbanistica e nelle Facoltà
di Ingegneria e Diritto, ma anche attraverso un corso generale di
specializzazione.
La University of London ha anche un raggio d’azione più ampio,
visto
che può contare sulla London School of Economics e il College
for
Estate Management, per contribuire a un corso in Planning
Administration.
(traduzione di Fabrizio Bottini)
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