CACCIA E BRACCONAGGIO

Uno dei problemi ancora da risolvere nel Delta del Po, purtroppo,è la piaga del bracconaggio, tuttora troppo diffuso e responsabile di vere e proprie "stragi" di uccelli.

La caccia viene praticata da molti abitanti del Delta (che vanta una delle densità venatorie più elevate d’Italia), soprattutto ai danni dei numerosi Anatidi che trovano il loro habitat naturale in quest’importante zona umida.

Oltre ai “seguaci di Diana” del posto, inoltre, nel Delta giungono numerosi anche i “foranei”, che i locali, molto spesso, accompagnano a caccia a scopo di lucro, essendo questo tipo di attività, per alcuni di loro, un vero e proprio lavoro che rende (in nero) anche una trentina di milioni l’anno!

La “lobby” dei cacciatori è molto potente ed in grado, addirittura, di "condizionare" le scelte politiche di intere amministrazioni locali, e persino quella provinciale.

Anche se può non piacere, in ogni modo, la caccia è attività consentita dalla legge, e quindi non può essere demonizzata tout court!

Come Amici del Parco, però, è contro il bracconaggio che abbiamo fatto molte delle nostre battaglie e le continueremo a fare, grazie soprattutto all’opera generosa delle guardie della L.I.P.U. e del W.W.F. che, nel corso degli anni, hanno ottenuto numerosi successi su questo fronte.

Per “bracconaggio” si intende, in pratica, l’esercizio venatorio non rispettoso delle leggi.

Altre realtà italiane sono senz’altro più famose della nostra. A tutti è noto, per esempio, il problema del bracconaggio sullo stretto di Messina, oppure quello ai danni dei piccoli Passeriformi catturati con reti ed archetti nelle Valli del Bresciano per alimentare la tristemente nota tradizione della “polenta e osei”.

Anche nel Delta, però, il bracconaggio ha le sue peculiarità ed in questo link potrai rendeterne conto.       

Ti puoi collegare, infatti, al dossier su caccia e bracconaggio nel Delta del Po Veneto realizzato dalle guardie del W.W.F. di Rovigo: un’analisi dettagliata, eseguita sulla base di molti lustri di esperienze fatte sul campo, all’inseguimento di bracconieri che fanno uso di fucili illegali, di richiami vietati, abbattono specie protette, cacciano nel Parco, praticano l’esercizio venatorio in periodi di caccia chiusa, si avvalgono addirittura di vedette che danno l’allarme nel caso arrivino gli agenti della vigilanza, commerciano specie protette con tassidermisti abusivi, ecc.

Un’ampia rassegna stampa, poi, permetterà di completare questo desolante quadro a tinte fosche.

LA "MADRE DI TUTTE LE SENTENZE" PER CACCIA NEL PARCO

15 DICEMBRE 2000: UNA DATA STORICA PER IL PARCO!

LA PRIMA SENTENZA PER CACCIA NEL PARCO!!![Vai...]

LA "MADRE DI TUTTE LE SENTENZE" PER INTRODUZIONE ARMI NEL PARCO

02 FEBBRAIO 2001: UNA DATA STORICA PER IL PARCO!

LA PRIMA SENTENZA PER INTRODUZIONE ARMI !![Vai..]

LAVORI DELLA COMMISSIONE FAUNISTICO VENATORIA REGIONALE[Vai ]