Itinerario nr. 10: il Po di Venezia (e successivamente il Po di Pila), a favore di corrente, da Cà Venier alla Centrale Enel di Polesine Camerini (lunghezza: 12 km. circa; tempo previsto: mezza giornata)

Descrizione paesaggistico-naturalistica.

Rappresenta l'ultimo tratto del Po di Venezia (68% della portata del Po, dopo la divisione in Po di Goro, Po di Gnocca e Po di Maistra) ed il primo tratto del Po di Pila (48% della portata del Po, dopo l'ulteriore diramazione in Po di Tolle).

L'ultimo tratto del Po di Venezia presenta ancora rive boscate popolate da salici e pioppi.

Sulla riva sinistra, inoltre, subito dopo l'imbarco, vi è una bella golena (la golena di Cà Venier), che si continua anche oltre il nuovo ponte sul Po di Venezia (del quale ho già parlato a proposito del "pensionamento" del traghetto Cà Tiepolo-Cà Venier).

Dopo Volta Vaccari (della quale tratterò subito dopo), quando il Po di Venezia si prolunga nel Po di Pila, la vegetazione si riduce enormemente, anche a causa della massiccia presenza della difesa in roccia, che lascia spazio solo all'indaco bastardo.

L'ultima grande "isola" boschina (infatti è più una "penisola") del Po di Venezia, prima della foce (ove prende il sopravvento il canneto), è proprio quella di Volta Vaccari (il termine "volta" ha qui il significato di "grande curva"), un tempo ricompresa nella bellissima golena di Cà Zuliani.

La "Volta del Vaccari" era quella grande ansa che il Po di Pila creava subito dopo il suo incile (cioè, in pratica, dopo che il Po di Venezia aveva dato origine al Po di Tolle ed al Po di Pila).

La "convessità" della Volta era rappresentata, in sostanza, dalla golena di Cà Zuliani, situata sulla riva sinistra del Po (con i suoi 14 Ha, faceva parte delle Riserve Naturali delle Bocche di Po, delle quali ho già fatto menzione a proposito della Batteria); la "concavità" era diretta verso l'Isola di Polesine Camerini.

Durante le grosse piene, il fiume, che in questo punto raggiunge la profondità di 16-17 m. (uno dei valori più elevati dell'intero Delta, assieme ai 18 m. registrati nei pressi dell'incile del Po di Maistra), premeva pericolosamente sull'argine destro, con gravi rischi per la sicurezza idraulica del paese di Polesine Camerini.

Il Magistrato per il Po, quindi, decise di "intervenire", operando quello che fu chiamato il "taglio di Volta Vaccari" (formando, in sostanza, una "specie di isola").

Dopo lunghi lavori, in pratica, venne scavato un pezzo della golena di Cà Zuliani, creando una nuova "isola" boschina che, mediante un pennello, fu collegata alla riva sinistra dell'incile del Po di Tolle.

Lo scopo, evidentemente, era quello di regimare in quel tratto il corso del fiume, in maniera tale da farlo scorrere in modo più rettilineo (in termini tecnici si dice allestire un "drizzagno").

A detta di esperti di ingegneria idraulica, però, non fu una pensata "felice", perché, come già discusso a proposito del fenomeno dell'erosione degli scanni, questo tipo di intervento causò: il dirottamento della maggior parte della portata del Po in Busa Dritta, uno scompenso tra i valori della portata solida e quella liquida (con l'eiezione al largo dei sedimenti utili alla vita degli scanni), il rischio dell'interramento del Po di Tolle (che, rispetto a prima, si vide ridurre la sua portata) e, naturalmente, l'ennesima irreversibile distruzione di ettari di bosco.

Come già detto a proposito del canneto, poi, per "rimediare" a quell'opera idraulica, si resero necessari altri interventi "riparatori", come l'apertura di una nuova "Busa" negli Allagamenti e lo scempio ulteriore di altra vegetazione spontanea!

La parte rimanente della riserva naturale di Volta Vaccari, quindi, tornando a parlare della descrizione paesaggistica di questo itinerario, rappresenta l'ultima traccia, nel Po di Pila, di boschina fluviale prima del mare.

Per quanto concerne la fauna selvatica ornitica, nelle golene di Cà Venier ed in ciò  che rimane di quella di Cà Zuliani, trovano dimora soprattutto anatre, limicoli ed Ardeidi; idem a Volta Vaccari, nel tratto (ora "morto") del Po di Pila compreso tra il pennello, la boschina e l'isola di Polesine Camerini (vedasi foto nr. 180: a sinistra la "penisola" di Volta Vaccari con il "ramo morto" del Po, in fondo ed a destra il Po di Pila).

Il percorso si snoda tutto in Comune di Porto Tolle. Sulla riva sinistra tocca gli abitati di Cà Venier, Cà Zuliani e Pila; sulla riva destra quelli di Cà Tiepolo, Tolle, Cà Dolfin e Polesine Camerini.

Percorso in auto.

Imbarco.

E' lo stesso dello sbarco dell'itinerario nr. 9.

Sbarco.

E' lo stesso dello scivolo di cui all'itinerario nr. 7.

Percorso in canoa.

Dopo l'imbarco, sulla sinistra, costeggiate la golena tra Cà Venier e Cà Zuliani.

A 2,4 km. dalla partenza si transita sotto il ponte tra Cà Tiepolo e Cà Venier (vedasi foto nr. 179).

A 4,9 km. dal ponte (cioè a 7,3 km. dall'imbarco), inizia la golena di Cà Zuliani (sempre sulla riva sinistra del Po di Venezia).

A 500 m. dall'inizio della golena (a 7,8 km. dalla par­tenza), sulla destra, c'è l'incile del Po di Tolle. Portatevi sulla destra, quindi, e costeggiate la "penisola del Vaccari".

Quando questa termina, penetrate nel "ramo morto" e percorretelo rasentando la vegetazione dell'ex Riserva Naturale (il territorio fa ora parte del Parco). Se riuscite a trovare uno scivolo idoneo per sbarcare, vi consiglio di farlo e di inoltrarvi tra il verde. Vi sono dei sentieri che consentono la visita, in quanto il terreno è gestito dal Servizio Forestale Regionale, che effettua anche delle piantumazioni. Il boschetto offre riparo a molti uccelli, alcuni anche stanziali, come i fagiani.

Riprendete poi il percorso, tornando in Po di Pila e, dopo altri 4,6 km. (12,4 km. dall'imbarco), sulla destra, dopo la Centrale ENEL di Polesine Camerini, giungerete allo sbarco.

visualizza foto foto nr. 179. Itinerario nr. 10: il 3° tratto del Po di Venezia, il ponte tra Cà Tiepolo e Cà Venier

 

visualizza foto foto nr. 180. Itinerario nr. 10: il 3° tratto del Po di Venezia, il Po di Pila e Volta Vaccari

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