Cap. II: cos'è il Delta del Po veneto

Per "delta" si intende la foce di un fiume che si getta in mare con più rami (detti a volte "buse"), assumendo la tipica forma triangolare della omonima lettera greca, con il vertice rivolto verso monte e la base verso valle (in realtà, per quanto riguarda il Delta del Po, più che a un triangolo, la sua sagoma assomiglia ad una losanga).

La foce del Po costituisce il più grande delta d'Italia ed uno dei più importanti dell'Europa, assieme a quello del Rodano, del Danubio, ecc.

Il Delta del Po in territorio veneto rappresenta la stragrande maggioranza del Delta attuale (il letto del Po, durante il corso dei secoli, ha subito notevoli variazioni, per esempio a causa della rotta di Ficarolo del 1150, o del taglio di Porto Viro del 1604, sino ad assumere la conforma­zione dei giorni nostri), di quel territorio, cioè, che nasce dalla divisione tra il "Po Grande" e le sue prime diramazioni: il Po di Venezia ed il Po di Goro.

Esso forma, quindi, delle "isole d'acqua dolce", terre circondate per almeno due terzi proprio dai vari rami del Po.

La prima è "l'isola di Ariano" (ubicata a sud rispetto all'asta principale del fiume), compresa tra il Po di Venezia a nord, il Po di Goro a sud ed il Po di Gnocca ad est. La prima biforcazione del fiume ha luogo, sulla sua riva sinistra, in corrispondenza del Comune di Papozze (in Provincia di Rovigo), mentre, sulla sua riva destra, nei pressi dell'abitato di Serravalle (in Provincia di Ferrara). La "punta del Delta" si trova proprio tra queste due sponde, all'inizio dell'"Oltrepò Veneto", nell'abitato di S. Maria in punta, una ridente frazione di Ariano (esiste a S. Maria proprio una località denominata "la punta", che, in pratica, è la vera porta del Delta).

La seconda isola (anch'essa a sud rispetto all'asta principale del fiume), seguendo il corso della corrente, è "l'isola della Donzella". Origina subito dopo il tratto del Po di Venezia che, a destra, nei pressi dell'abitato di Cà Vendramin (nel Comune di Taglio di Po), si divide formando il Po di Gnocca (detto anche Po della Donzella). Questa "isola" è delimitata a nord dal Po di Venezia, che continua la sua discesa verso oriente, ad ovest dal Po di Donzella, ad est dal Po di Tolle ed a sud da Sacca Scardovari.

La terza isola è "l'isola di Cà Venier" (a nord rispetto all'asta principale del fiume), che origina dalla riva sinistra del Po di Venezia, nei pressi dell'abitato di Cà Venier, dove ha inizio il bellissimo Po di Maistra (il ramo più selvaggio del Po, quello che ha subito meno di tutti gli effetti deleteri dell'antropizzazione). Essa è delimitata a nord-ovest dal Po di Maistra, a sud in parte dal Po di Venezia, poi dal Po di Pila (il Po di Pila è l'ultimo ramo del Po, quello più a est e rappresenta la continuazione del Po di Venezia nei pressi dell'abitato di Cà Zuliani), a nord est dalle Lagune di Barbamarco e Busiura, che la separano dal Mare Adriatico e ad est dalla Busa di Tramontana (una delle tre diramazioni del Po di Pila).

La quarta isola è "l'isola di Polesine Camerini" (a sud rispetto all'asta principale del fiume), che origina dal tratto della riva destra del Po di Venezia ubicato subito dopo l'abitato di Cà Dolfin, dove il Po di Venezia dà luogo al Po di Tolle (che si porta verso sud) ed al Po di Pila (che continua verso est). L'isola di Polesine Camerini è delimitata a nord dal Po di Pila, ad ovest dal Po di Tolle, a sud dal Po di Bastimento (una ulteriore biforcazione del Po di Tolle), a nord est dalla Busa di Tramontana (una delle tre diramazioni del Po di Pila) ed a sud est dalla Sacca del Canarin, che la separa dal Mare Adriatico.

La quinta isola (disabitata) è "l'isola della Batteria" (a nord rispetto all'asta principale del fiume), delimitata a nord ovest dalla Busa di Tramontana (uno dei tre rami del Po di Pila: la Busa di Tramontana a nord, la Busa Dritta ad est e la Busa di Scirocco a sud), a sud dalla Busa Dritta ed a nord- est dalla Laguna del Burcio, che la separa dal Mare Adriatico.

L'ultima isola (anche questa disabitata) è "l'isola di Scanno Boa o del Basson" (a sud rispetto all'asta principale del fiume), delimitata a nord dalla Busa Dritta, ad ovest dalla Busa di Scirocco ed a sud-est dalla Laguna del Basson, che la separa dal Mare Adriatico.

Vi sono altre due "isole", formate in parte da rami artificiali del Po (idrovie): l'isola di Porto Viro e l'isola di Rosolina.

"L'isola di Porto Viro" è delimitata a nord dal Po di Levante (il Po di Levante rappresenta la continuazione del Canal Bianco dopo la conca di Volta Grimana, la chiusa che permette la comunicazione tra quest'ultimo ed il Po di Venezia), a sud dal Po di Venezia prima e dal Po di Maistra poi e ad est dalla Laguna della Vallona, che la separa dal Mare Adriatico.

"L'isola di Rosolina" origina nei pressi della località denominata Villaggio Norge, dove il Po di Levante dà luogo al Po di Brondolo (una idrovia che mette in comunicazione il Po di Levante con l'Adige) ed è delimitata ad ovest dal Po di Brondolo, a sud dal Po di Levante, a nord dall'Adige e ad est dalle spiagge di Rosolina, Caleri e Albarella.

Il Delta del Po veneto, quindi, rappresenta la più importante zona umida italiana per valore naturalistico ed estensione. Il territorio dei nove Comuni che lo formano (Papozze, Adria, Loreo, Porto Viro, Rosolina, Corbola, Ariano, Taglio di Po e Porto Tolle), infatti, la cui estensione complessiva è di 786 km.², è costituito da 80 km.² di acque dolci (210 km.di fiumi navigabili), 85 km.² di lagune ed 81 km.² di valli.

Un mondo che, proprio per queste peculiarità, può essere conosciuto appieno solo spostandosi con il mezzo più "ecocompatibile" ed idoneo allo scopo: la canoa, per l'appunto!

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