Da "Il Corriere di Rovigo" del 20.01.02: <<Si infiammano le polemiche sulla struttura con il j'accuse dei "paladini" dell'ambiente. Terminal, Verdi...di rabbia. Ma il Piano regionale a tutela dell'atmosfera rimane "inattuato". Bettin, De Marchi e Barion puntano il dito sui rappresentanti del Centrosinistra che "rincorrono sogni industrialistici">>

Finalmente un passo in avanti "contro il terminal". Sono sempre più numerose le amministrazioni che esprimono il proprio dissenso alla realizzazione della struttura, dopo mesi densi di polemiche durante i quali ambientalisti e comitati cittadini si sono mobilitati per denunciare i pericoli per l'ambiente e la salute pubblica. L'atteggiamento pessimista nei confronti dell'innovazione è confermato in una nota sottoscritta da Gianfranco Bettin (consigliere regionale dei Verdi del Veneto), Paolo de Marchi (capogruppo consiliare regionale dei Verdi del Veneto) e Donatella Barion (portavoce dei Verdi - Federazione di Rovigo).

<<E' un'allegra compagnia quella che si interessa allo sviluppo polesano del Delta del Po. Una parte punta al progetto terminal gasifero, un'altra spinge per il progetto di ambientalizzazione della centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini, che propone l'utilizzo del combustibile orimulsion in alternativa a quello attuale>>, così attaccano i Verdi. Secondo i tre "rappresentanti della salute ambientale" <<in questo momento è prioritario prestare attenzione a quanto sta avvenendo attorno al possibile utilizzo dell'orimulsion nella centrale di Polesine Camerimi.

La recente decisione della Regione di esentare la Commissione di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) dai vincoli amministrativi, per dare solo una risposta sul piano tecnico, non solo non è condivisibile e da avversare, ma addirittura molto pericolosa>>. L'Enel, la Provincia, lo stesso sindacato e anche i consiglieri regionali del Centrosinistra da tempo "battono la grancassa" per una modifica della legge istitutiva del Parco del Delta del Po che prevede la sola riconversione possibile  a metano. <<L'Enel usa il ricatto dell'occupazione, visto che riconvertire a metano non sarebbe economicamente  vantaggioso, sicura minaccia di chiusura dell'impianto - continuano i Verdi - il sindacato si allinea nel nome del diritto inviolabile della difesa dei posti di lavoro, anche se tale azione dovrebbe essere condotta in altro modo, non certo penalizzando l'ambiente, le popolazioni circostanti e i lavoratori>>. Bettin, De Marchi e Barion puntano il dito sui politici locali, in particolare sui rappresentanti del Centrosinistra che <<rincorrono sogni industrialistici, assecondando l'Enel in logiche tutte subordinate non tanto a una maggiore efficienza produttiva e ad una migliore sicurezza degli impianti, ma a un troppo personalistico attrezzamento nel prossimo mercato energetico nazionale e internazionale>>. La polemica s'infuoca con la mancata di domande esplicite, che attendono precise risposte. <<Come si può dare una valutazione tecnica  al progetto Enel senza tenere  conto dei vincoli  amministrativi quando proprio questi limiti sono dettati da valutazioni, anch'esse tecniche, legate all'analisi della particolarità del territorio deltizio e alla sua condizione ambientale?>>. E, ancora, <<come si possono disgiungere valutazioni tecniche e amministrative nella valutazione di impatto ambientale?>>. I Verdi ricordano l'esistenza del Piano regionale a tutela e salvaguardia dell'atmosfera adottato dalla Giunta regionale nel 2000  e <<colpevolmente non ancora arrivato al vaglio del Consiglio per l'approvazione>> dove l'area del Delta del Po è definita a rischio e bisognosa di interventi di risanamento, come anche la zona della centrale termoelettrica per le emissioni inquinanti del complesso industriale. <<L'orimulsion è uno degli inquinanti peggiori tra i combustibili, rifiutato da più parti del pianeta, ad esempio in Florida, dove è stata bloccata la sperimentazione impedita da una drastica mobilitazione popolare - precisano i Verdi - e in Inghilterra uno studio medico ha confermato la correlazione tra fumi prodotti dalla combustione della sostanza e malattie asmatiche al sistema polmonare. I consiglieri e i politici viaggino in internet e studino gli esempi negativi senza farsi convincere ad imitarli - concludono - visto che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha già registrato, in Polesine, una media di malattie cancerogene superiore alla norma. E' ora  di dire no all'orimulsion e frenare per sempre questa deleteria scommessa tecnologica>>.