L'INTERPELLANZA PARLAMENTARE URGENTE DEL 19.02.02 DEI DEPUTATI "VERDI" SUGLI OLII ESAUSTI TROVATI NEI SERBATOI DELLA CENTRALE ENEL DI POLESINE CAMERINI E SULL'ORIMULSION

XIV Legislatura, Camera dei Deputati, Atti Parlamentari, Allegato B ai resoconti, seduta del 19 Febbraio 2002

AMBIENTE E TERRITORIO

Interpellanza urgente ex articolo 138-bis del regolamento:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:

durante la bonifica di un serbatoio di stoccaggio di olio combustibile denso di grandi dimensioni (100.000 metri cubi) nella Centrale Termoelettrica di Porto Tolle (Rovigo) la ditta incaricata - La Ventosa di Morbidelli Goffredo - riscontrava alcune anomalie riguardo al prodotto all'interno del serbatoio e da analisi commissionata dalla ditta stessa presso un laboratorio accreditato, risultava che il prodotto analizzato non corrispondeva a Ocd Btz (olio combustibile denso a basso tenore di zolfo) bensì a un fondo di serbatoio con aggiunta di olio lubrificante esausto;

la direzione Enel informata, non riteneva di tenere in considerazione tale risultato, ma intimava la ditta a non utilizzare tali dati per nessun motivo;

la ditta Ventosa, pertanto, decideva di rivolgersi ad un Tribunale per ottenere un documento legalmente riconosciuto e le nuove analisi confermavano quanto riscontrato nelle analisi precedenti e cioè che il prodotto riscontrato rientrava nei rifiuti speciali pericolosi che possono essere bruciati solo come rifiuto ed in inceneritori appositamente progettati con requisisti ben precisi, in particolare per quanto concerne le emissioni in atmosfera;

la centrale termoelettrica di Porto Tolle, ad oggi, non dispone di autorizzazione in questo senso e non è strutturata per bruciare i rifiuti ed il suo fine è produrre calore per ottenere vapore da trasformare in energia elettrica; inoltre questo impianto da 640 megawatt di produzione sembra disporre di un precipitatore elettrostatico (ultimo filtro prima della canna fumaria) con superficie filtrante di circa 27.000 metri quadri, mentre impianti di nuova costruzione con produzione minore, 320 megawatt, dispongono di precipitatori elettrostatici con superficie filtrante di circa 300.000 metri quadri - da ciò è facile dedurre che da essa fuoriescano fumi con un carico inquinante ben diverso da quello che dovrebbe avere bruciato un Ocd come dichiarato dalla direzione dell'Enel;

questa centrale già nel 1994 ha avviato un <<progetto di risanamento ambientale>> delle quattro sezioni da 640 megawatt che prevede, in rispetto dei limiti di emissione imposti dal decreto 12 luglio 1990, il miglioramento dell'efficienza di captazione e dell'affidabilità dei precipitati elettrostatici in contenimento di ossidi di azoto in camera di combustione e l'utilizzo di olio combustibile Stz a minore contenuto di nichel, vanadio ed asfalteni; ma oggi, risulta <<ambientalizzata>> - nota del 17 gennaio 2000 al Ministero dell'Industria - solo la sezione 4, e sono ancora in corso i lavori di adeguamento ambientale della sezione 1, fermo restando il limite temporale del 31 dicembre 2007 per l'ambientalizzazione di tutte le sezioni, pertanto la Centrale non dovrebbe ancora utilizzare combustibile Stz, ma ancora Btz;

in una situazione, poi, di già grave ritardo della Centrale <<nell'adeguamento-risanamento>> - previsto sin dal 1990 - l'Enel ha deciso di <<aggiornare>> il progetto di ambientalizzazione della centrale mutandone radicalmente il senso in quanto, invece di procedere verso combustibili meno inquinanti, ha richiesto la conversione degli impianti per l'utilizzo di un nuovo combustibile, l'orimulsion, motivandolo con le necessità connesse al diverso contesto del mercato creatosi con l'avvio del processo di privatizzazione dell'energia elettrica a seguito dell'approvazione del decreto legislativo del 16 marzo 1999, n. 79 (decreto Bersani);

l'orimulsion è una emulsione di bitume naturale (70 per cento) ed acqua (30 per cento) estratto alle foci dell'Orinoco in Venezuela - a bassissimi costi di approvvigionamento - con una minore concentrazione di idrocarburi policiclici aromatici ma molto più ricco di zolfo del combustibile Stz e di metalli pesanti come vanadio, il nichel e il mercurio e il suo impiego in un territorio come il Delta del Po, così unico e fragile dal punto di vista ambientale, solleva forti preoccupazioni tanto più che questo combustibile produce molti gessi e polveri (ceneri) che sono di difficile e problematico smaltimento e/o riutilizzo, tanto che in Danimarca, unica nazione europea che utilizza l'orimulsion, il trattamento di queste ceneri avviene in ambiente sottovuoto e con l'ausilio di scafandri protettivi;

l'Enel sostiene che le polveri verranno ritirate dalla società fornitrice del combustibile e trattate all'estero, mentre i gessi (circa 860.000 tonnellate/anno) verranno destinate in parte ad impianti di trattamento in loco e in parte trasportate via mare, stoccati presumibilmente nel nodo di scambio di San Lorenzo in laguna veneziana - aumentando il traffico di navi e chiatte nella laguna - e poi destinate altrove;

la centrale è situata fuori dal Parco del Delta del Po ma, poiché al confine, ne dipende legislativamente e la legge regionale istitutiva del Parco - n. 36 del 1997 - prevede all'articolo 30, specificatamente, l'alimentazione <<a gas metano e altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale>> (ribadito dalla legge regionale nr. 7 del 1997, all'articolo 25) escludendo normativamente l'uso di combustibile a forte impatto ambientale come sono, appunto, carbone e orimulsion, proprio quelli che l'Enel nella sua relazione di accompagnamento del progetto indica come strategici per la propria ricollocazione nel mercato dell'energia elettrica;

la regione Veneto, inoltre, ha adottato con deliberazione 15 febbraio 2000, n. 452 un <<piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera>> che individua quattro aree particolarmente a rischio e bisognose di tutela e fra queste vi è proprio quella del Delta del Po con un quadro atmosferico  pesante dovuto principalmente alle emissioni della centrale termoelettrica, di cui si presuppone anche una <<riconversione in corso d'opera>>; tale deliberazione non è stata ancora, ad oggi, sottoposta al Consiglio regionale per la discussione  e l'approvazione definitiva -;

se intendano appurare se quanto accertato dalla ditta La Ventosa corrisponde al vero e, in questo caso, non ritengano che ciò costituisca, oltre che oggetto di indagine giudiziaria, anche una pregiudiziale grave sull'operato dell'Enel in questo impianto, soprattutto alla luce del fatto che la prevista ambientalizzazione non è ancora conclusa, è pregiudiziale negativa di giudizio di merito dell'attuale valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) istruita per il <<Nuovo progetto di ambientalizzazione>> presentato e in corso di valutazione;

quali iniziative e provvedimenti i Ministeri interrogati intendano adottare per sanare questa <<anomala>> forma di ambientalizzazione della Centrale Termoelettrica di Porto Tolle, non solo non conforme alla normativa regionale, e con garanzie di abbassamento dei rischi ambientali, ma che produce grave e ulteriore nocumento alla delicata situazione ambientale e territoriale del <<Parco del Delta del Po>>, sul quale, peraltro, gravano rischi di compatibilità e sostenibilità ambientale connessi alla richiesta dell'Edison di costruire a largo di Porto Viro, quindi in pieno Parco, un terminal gasifero.

(2-00245) <<Zanella, Boato, Pecoraro Scanio, Lion, Cento, Cima, Bulgarelli>>