LOGO

Gli Amici del Parco del Delta del Po hanno un loro coloratissimo logo, che riassume molti dei principi del movimento.

In esso, infatti, sono rappresentati:

due bambini sorridenti (amici) che stanno giocando su un’altalena il cui fulcro è l’estrema punta del Delta (parco); essi tengono in mano le cordicelle di palloncini sui quali sono riportate le sigle dei vari gruppi costituenti la federazione (coordinamento associazioni ambientaliste).

Il tutto “incorniciato” in una specie di pentagono, che rappresenta una casetta stilizzata. Gli Amici del Parco, infatti, si considerano la vera “casa del Parco

Esiste, infatti, il “Parco sulla carta” (quello riportato nella cartografia allegata al B.U.R. nel quale fu pubblicata la legge istitutiva), “quello dei burocrati” (gli amministratori regionali preposti per legge alla sua gestione) ed “il Parco dei politici” (quello delle “poltrone” assegnate in base alle “spartizioni politiche”. Esempio:Da "Il Corriere di Rovigo" del 20.01.02: <<L'intervento. Lo sfogo di Vincenzo Melone, ex vicepresidente del Parco del Delta.

"Sono deluso, il Parco è commissariato per inadempienza della Regione Veneto">>. A proposito del commissariamento del Parco con la nomina del Senatore Franco Mainardi a commissario dell'ente fino al 28 febbraio del 2002, sento di dover esprimere la mia più profonda delusione, amarezza e incredulità. Delusione perché non è pensabile che un ente come quello del Parco del Delta del Po, faticosamente voluto e costruito in questi anni soprattutto per merito di pochi e di alcuni, e che tutti a parole dicono di volere, debba poi essere commissariato non per le proprie colpe o demeriti (di solito, e da che mondo è mondo, il commissariamento è una sostituzione per colpa o negligenza di chi gestisce un ente), ma per inadempienza della Regione Veneto. In altre parole: la regione per i suoi problemi interni di equilibri politici non riesce a nominare i 4 rappresentanti della Regione all'interno del Parco e perciò commissaria l'ente e tutti i suoi organi. Amarezza perché in questo modo oltre che fermare l'ente costringendolo a svolgere solo l'ordinaria amministrazione e quindi facendo perdere occasioni ed opportunità nuove ed interessanti, si sfiduciano i sindaci ed i rappresentanti delle istituzioni che compongono gli organi del Parco e che sono quelli che finora hanno creduto nel Parco, hanno investito risorse e tempo contribuendo a far decollare il Parco. Incredulità perché la Regione, che da sempre, per lo meno a parole, ha sostenuto il Parco, sta dando dimostrazione in concreto dell'esatto contrario: poche risorse, scarsa attenzione alle proposte di modifica o integrazione delle leggi per favorire un più rapido decollo delle iniziative di sviluppo  dell'area del Delta, ritardo nella modifica delle legge quadro regionale dei parchi, ecc. In poche parole nulla di quanto, con tanta enfasi, circa un anno fa, l'assessore Padoan in visita al nostro Parco promise con la sicurezza di chi il giorno dopo avrebbe realizzato le promesse fatte).

Ben poco spazio, purtroppo, è riservato, nella gestione del Parco, proprio agli ambientalisti, come noi, che invece hanno lottato per decenni affinché quest’importante zona protetta fosse istituita, e che a causa di queste battaglie hanno anche corso il rischio di prendere delle botte dagli “antiparco” più facinorosi.
Per questo ci sentiamo “la vera casa del Parco”: per essere stati i primi ad avere albergato in noi quel desiderio di difesa dell’ambiente del Delta del Po che ha portato, seppur con molte difficoltà (e la certezza che tante altre cose rimarranno da fare) alla creazione di una fascia di protezione nella più importante zona umida d’Italia.