Da "Il Gazzettino-cronache di Rovgo" del 2 Marzo 2002: <<ARIANO POLESINE. Il senatore traccia un consuntivo dei quattro anni di attività dell’Ente di tutela del Delta. "Al Parco serve un presidente". Mainardi: l’attuale fase di commissariamento deve essere superata al più presto>>

Sono passati quattro anni da quando la Regione Veneto ha istituito il Parco del Delta del Po. Un periodo non lunghissimo per la vita di un Ente che, se ha operato tra non poche difficoltà, ha spesso generato anche polemiche ed opposizioni. Quattro anni sono dunque un periodo sufficiente per stilare un bilancio dei progetti che sono stati realizzati, programmati e che saranno realizzati in un prossimo futuro. Ed è il senatore Guido Franco Mainardi, prima presidente ed ora commissario del Parco del Delta del Po, ad esprimere l'auspicio che sia superato nel più breve tempo possibile il commissariamento dell'Ente.

«Per quanto riguarda la situazione attuale - esordisce Mainardi - non posso non auspicare che l'Ente Parco superi al più presto il periodo di gestione commissariale per entrare nel piano delle sue funzioni. Per le prospettive, spero che i segni di attenzione verso l'area protetta che si stanno registrando in alcuni ambienti di Porto Tolle, si concretizzino a livello di consiglio comunale per far entrare anche questo Comune nell'Ente parco. Credo che, pur tra mille critiche, sia proprio quella dell'Ente Parco la sede più idonea per analizzare e dare soluzione ai problemi relativi alla salvaguardia dell'ambiente del Delta e per innescare motivi di sviluppo economico, sociale e culturale che si possono raggiungere anche grazie alle opportunità che offre la nostra area protetta».

Cos'è stato portato a termine finora?

«Devo premettere che ogni decisione del Comitato esecutivo dell'Ente Parco, contrariamente a quanto succede in tanti altri enti, è stata adottata all'unanimità. Il che significa che tutti i componenti dell'esecutivo, maggioranza e di minoranza, hanno ben chiare le idee sulla costruzione del futuro del Delta del Po. I meriti, quindi, vanno distribuiti a tutto il Comitato esecutivo e al personale dipendente che hanno lavorato con impegno e spirito di sacrificio. Detto questo, c'è da sottolineare che l'Ente Parco, essendo un ente nuovo, ha avuto bisogno per mettersi al lavoro di un certo periodo che, sembra strano, è iniziato dall'individuazione della sede per arrivare alla dotazione di un organico che rispondesse alle esigenze di quest'area. Insomma abbiamo inventato la vita del Parco, almeno agli inizi, giorno per giorno».

E nelle fasi successive, che cosa è stato fatto?

«Il seguito il comitato esecutivo si è impegnato nella promozione del territorio, una fase delicata che ha richiesto un lavoro davvero intenso se si pensa che molti degli stessi polesani conoscono pochissimo il Delta del Po e spesso si limitano a citare il fiume o la Sacca degli Scardovari».

Concretamente, quali sono stati i progetti realizzati?

«Ne cito soltanto alcuni, partendo dagli ultimi e precisando che la loro approvazione non è di questi giorni, ma di diversi mesi fa, quando era nelle sue piene funzioni il Comitato esecutivo. In questi giorni è stata semplicemente concretizzata la fase finale della realizzazione degli stessi progetti e che riguarda la presentazione al pubblico, attraverso la stampa, dei risultati ottenuti. Parto, dunque dagli ultimi citando la premiazione delle tesi di laurea sul Delta del Po. La presentazione delle tesi è avvenuta alcuni giorni fa nel municipio di Taglio di Po. Devo poi citare la firma della convenzione con una società inglese per la realizzazione del Piano del Parco, strumento che segnerà le basi sulle quali operare, senza per questo imporre nuovi vincoli rispetto a quelli previsti dal Piano d'area e che sono stati decisi anni fa. Ricordo ancora i sei progetti finanziati dall'Unione europea e dall'Ente Parco nell'ambito dei programmi di Leader 2: riguardano il premio nazionale di giornalismo che ha proposto nell'intero territorio italiano le immagine del Delta del Po. Devo aggiungere il cd "Viaggio lungo valli e lagune"; il Centro di documentazione della riforma agraria; gli itinerari turistico - gastronomici nel Delta del Po con la proposta delle ricette tradizionali; il Salone naturalistico di Ca' Vendramin; l'atlante lagunare - vallivo. Non di secondaria importanza è stata la partecipazione, in Italia e a livello europeo, a rassegne dedicate al turismo, in particolare a quello scolastico. E aggiungerei anche la realizzazione del logo del Parco, del sito Internet, la valorizzazione dei prodotti locali, tra i quali il miele, e l'accordo di programma con i comuni del Delta per interventi di finanziamento dell'Unione europea».

Quali sono stati i risultati?

«Mi fermo a quelli del turismo: dalle 78 mila presenze di un paio d'anni fa alle oltre 300 mila dello scorso anno, escludendo quelle della zona balneare di Rosolina Mare».

E per il futuro?

«Il turismo avrà sicuramente non pochi motivi di crescita. Dobbiamo però continuare sulla strada tracciata in questi anni, contando sull'impegno e sulla collaborazione di tutte le componenti politiche che faranno parte del Comitato esecutivo dell'Ente Parco».