Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 5 Gennaio 2003: <<Centrale Enel. Riceviamo e pubblichiamo: Ho... >>

Ho tardato a parlare sul decreto di mantenimento in servizio delle centrali termoelettriche di Porto Tolle e altre perchè volevo prima leggere il testo pubblicato in Gazzetta e poi vedere se Saccardin, Campion e i Ds avevano fatto altrettanto. Come era ampiamente prevedibile non lo hanno fatto, ben felici di scaricare sul Governo le proprie responsabilità. Il decreto, invece, non autorizza la violazione della legge ma dà tempo all'Enel di presentare entro 30 giorni un piano di gestione che preveda la protezione sanitario ambientale a livello locale mediante "l'uso di combustibile a ridotto tenore di zolfo, la riduzione dell'energia prodotta e la realizzazione anticipata di interventi di ambientalizzazione".

Il mancato rispetto di dette norme comporta la chiusura della centrale. Il piano dell'Enel dovrà poi essere approvato dai ministeri competenti e dalle regioni interessate. Il decreto, infine, prevede che fino all'approvazione del piano e, comunque, per 60 giorni la centrale deve funzionare all'80% della potenza e che i lavori per la ambientalizzazione non potranno durare oltre il 2004. Altro che regalo del Governo all'Enel. Finalmente abbiamo date certe e questioni politiche altrettanto certe.

La conversione a orimulsion potrà avvenire solo per 2 gruppi e non per 4 visto il limite temporale fissato e questo è già una prima vittoria della nostra battaglia. In secondo luogo chi vuole difendere la salute dei cittadini deve pretendere che l'Enel faccia funzionare nel periodo transitorio il gruppo già ambientalizzato e questo è compito della provincia e dell'Usl 18. In terzo luogo tutti dobbiamo chiedere alla Regione di consultare gli enti interessati sul piano dell'Enel e dobbiamo dare alla Regione la forza di un consenso unanime per combattere la logica del rinvio dell'Enel. In Emilia Romagna il centro sinistra non vuole l'orimulsion, in Veneto il centro destra e il comune di Adria non vogliono l'orimulsion, non dovrebbe essere difficile trovare una intesa a meno che non esistano interessi innominabili, per i quali chiediamo la massima attenzione da parte dellla magistratura. Risulta ormai evidente che la presentazione del progetto orimulsion aveva da parte dell'Enel un unico obiettivo quello di ottenere l'annullamento del precedente piano che perevedeva l'utilizzo dell'olio "STz". L'Enel, infatti, ha offerto una relazione nell'agosto 2000, ma ha presentato i documenti solo nell'agosto 2001, ben sapendo che occorrevano 48 mesi dall'avvio dei lavori per realizzare il progetto: chi ha prestato bordone all'Enel sono stati Saccardin, il comune di Porto Tolle, il centro sinistra, i suoi consiglieri regionali e i propri parlamentari. Oggi non ci sono più alibi: la proroga obbliga a fare subito degli atti. Io chiedo l'immediato rispetto del'uso dell'Stz, la verifica della fattibilità delle microemulsioni, la chiusura dell'attuale centrale e la costruzione al suo posto di una centrale a turbogas di potenza pari alla metà dell'attuale. I costi di questa operazione sono eguali a quelli dell'orimulsion mentre i benefici per la salute sono cento volte superiori. All'amministratore della Bitor che continua anche a lui a non leggere i decreti consiglio di leggere il depliant della sua ditta che dimostra come l'orimulsion sia peggiore di BTZ, STZ e metano. Per renderlo migliore bisogna desolforarlo come dire che bisogna cambiargli natura. Leggo che invoca un confronto pubblico, ebbene siamo pronti ma si ricordi che in tutta la tradizione biblica l'odore di zolfo non è mai stato il tratto distintivo del bene, anzi.

Antonella Bertoli

Progetto democratico