Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 6 Febbraio 2002: <<PORTO TOLLE. Bitor Italia e tecnici dell’Enel hanno presentato il nuovo combustibile per l’impianto. Centrale, l'Orimulsion-day. D’Angelo e Urbani: "Il metano diminuisce l’efficienza e aumenta i rischi ambientali">>

Si è tenuto ieri mattina, nella sala consiliare del comune di Porto Tolle, l'Orimulsion-day, la giornata cioè in cui doveva essere rivelato il vero volto del tanto criticato combustibile che dovrebbe - il condizionale è d'obbligo visto che sono appena iniziate le procedure per la Valutazione d'impatto ambientale (Via) - alimentare la centrale Enel di Polesine Camerini.

«Sull'Orimulsion è fin qui mancata una vera informazione - ha esordito l'amministratore delegato della Bitor Italia Enzio D'Angelo - tanto che quasi nessuno è in grado di dire cosa sia questo combustibile, da dove viene, come viene trattato, trasportato, utilizzato e quale veramente sia il suo impatto sull'ambiente».

Parole dure, per quanto interessate, che troveranno poco più tardi un'eco in quelle del prof. Tristano Sapigni che se la prenderà direttamente con la stampa, rea di soffiare sugli umori delle popolazioni: "mentre nel Delta rodigino si dice no all'Orimulsion invocando il metano, peraltro ostacolando il terminal gasiero, nel Ferrarese non si può parlare di installare una centrale a metano. E questo dopo che è stato abbandonato il carbone, è stato accantonato il nucleare: gli umori della gente non vanno seguiti perchè altrimenti si rischia l'impasse».

In ogni caso, la Commissione permanente di controllo presieduta dal sindaco Paola Broggio, pur disposta in modo tale da aver di fronte i rappresentanti di Bitor Italia e i tecnici Enel, è tutt'altro che un plotone d'esecuzione. In vista della "inchiesta pubblica" del 23 febbraio, occasione in cui verranno discusse le due osservazioni presentate rispettivamente da Antonella Bertoli e da quattro sigle ambientaliste, la Commissione permanente di controllo sarà chiamata ad esprimere le proprie valutazioni sul progetto di ambientalizzazione.

Il parere passerà quindi al vaglio dell'Amministrazione comunale e dei suoi organi tecnici ed infine approderà in consiglio comunale. Dopo la relazione di D'Angelo, le richieste di chiarimenti hanno toccato in primo luogo il nodo metano: secondo D'Angelo, ma anche l'ing. Urbani dell'Enel, convertire a metano un impianto significa abbassarne l'efficienza, aumentare i rischi ambientali e pure il costo del kw. Il piano di ambientalizzazione per la centrale di Polesine Camerini, invece, avrebbe il vantaggio di essere pensanto proprio in funzione dell'utilizzo di Orimulsion, aspetto che, sommato alle conoscenze acquisite a Brindisi sud e Fiumesanto, darebbe notevoli vantaggi. «Non conta il combustibile impiegato - ha sottolineato D'Angelo - ma come è attrezzato l'impianto per abbattere l'emissione di polveri, ossidi di azoto e di zolfo».

Non a caso, Urbani ha ricordato come il nuovo progetto di ambientalizzazione tra desolforatori, denitrificatori, reburning (precipitatori elettrostatici) e l'utilizzo delle migliori tecnologie sul ciclo delle acque, dovrebbe ridurre notevolmente le emissioni in atmosfera. Quanto a ceneri e gessi risultanti dalla combustione, poi, il contratto di fornitura dell'Orimulsion ne prevede il ritiro da parte della Bitor Italia, che a sua volta li rivenderà a società interessate ad estrarre nichel e vanadio. Ma il vero problema, sottolineato dall'ing. Morando, è che il Parco può creare qualche intoppo a livello regionale perchè, anche una volta ottenuto il Via, ci sarà il confronto con gli aspetti programmatici. Come dire che l'Orimulsion dovrà garantire un impatto inferiore o uguale a quello del metano. Sarà un caso, ma i dati esposti da D'Angelo parlano tutti del confronto con carbone e olio combustibile.