Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 6 Settembre 2002: <<FURTI. Insieme a Fernando Boscolo altri tre sono stati denunciati. Nel cantiere, sequestrati altri 2200metri cubi di materiale sospetto. Ruba sabbia sul Po di Venezia: 22 mesi. L’imprenditore di Chioggia arrestato martedì notte mentre stava riempiendo una motodraga>>

L'hanno trovato verso le 2 di martedì notte gli agenti del Corpo forestale di Rovigo, Adria, Porto Tolle, il nucleo investigativo di Padova e la squadriglia della Guardia di finanza di Porto Levante mentre azionava ancora la benna e raccoglieva la sabbia da depositare nella motodraga coi fari spenti al centro del fiume. Un arresto in flagranza di reato in grande stile quello operato dalle forze dell'ordine sul Po di Venezia mentre Fernando Boscolo aveva già raccolto 100 metri cubi di sabbia dall'alveo del fiume. Epilogo giudiziario per direttissima: il giudice Giuseppe Bertolino ha condannato il 53enne, residente in via Vespucci 270 a Sottomarina, a un anno e dieci mesi di carcere senza la sospensione condizionale della pena perchè già condannato per questo reato. È stata confiscata, inoltre, la moto draga. Nei guai sono finiti altre tre persone che sono state denunciate per estrazione abusiva di sabbia. L'imprenditore veneziano, difeso dall'avvocato Francesco Zarbo, è stato rilasciato in attesa che la sentenza diventi esecutiva. L'accusa, rappresentata in aula da Cosimo Elefante, aveva chiesto tre anni di carcere. Prima del processo, il difensore, dal canto suo, aveva chiesto il patteggiamento a sei mesi che il pm Manuela Fasolato aveva subito rigettato.

Tutto è iniziato martedì notte verso le una quando gli agenti del Corpo forestale e della Guardia di finanza si sono accorti di strani movimenti sul Po di Venezia. L'imprenditore Fernando Boscolo stava operando con una benna e raccoglieva la sabbia che poi depositava in una draga. Aveva già raccolto 100 metri cubi di materiale fangoso. L'imprenditore è stato fermato ed è stato poi accompagnato nel cantiere di deposito della ditta "Boscolo" di Sottomarina. Nel buio, gli investigatori si sono accorti della presenza nel sito anche di un complice che con la ruspa stava facendo spazio alla sabbia in arrivo vicino al pontile. Non è stato possibile, però, identificarlo, il complice si è dato alla fuga. Sono così proseguiti gli accertamenti e gli inquirenti hanno trovato nel cantiere altri 2200 metri cubi di sabbia, considerati sospetti e subito sequestrati. Per conoscere la provenienza di questo materiale, bisognerà attendere, però, le ulteriori verifiche, già disposte dal pm Fasolato.