Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 9 Dicembre 2001: <<PORTO TOLLE. Ancora una volta la giunta Galan diserta un incontro sull’ambientalizzazione della Centrale. Piano Enel, la Regione assente. Vidali: "Nel nuovo progetto è previsto un sistema di monitoraggio molto più ampio">>

L'atteso incontro a Porto Tolle tra Amministratori pubblici e rappresentanti dei lavoratori per conoscere il progetto di ambientalizzazione della centrale di Polesine Camerini, illustrato anche con la proiezione di diapositive dagli ingegneri Urbani e Arrighi dell'Enel, presente il direttore della centrale di Polesine Camerini ingegnere Zanatta, ha visto l'assenza della Regione Veneto.

Sulla questione abbiamo sentito Gianni Vidali, vice sindaco di Porto Tolle. "Dai vari interventi ascoltati durante l'incontro - risponde - è stata netta e chiara la presa di posizione decisamente favorevole al progetto di ambientalizzazione illustrato dai tecnici dell'Enel. Gli stessi sindaci presenti per tutta la durata dell'incontro, Mengoli di Rosolina e Mancin di Porto Viro, hanno manifestato piena soddisfazione ma, purtroppo l'assenza della Regione ci preoccupa in quanto reputiamo allo stesso Ente competenze specifiche alle quali non può sfuggire.

Lo stesso sottosegretario alle attività produttive Dell'Elce ha detto di non capire l'assenza della Regione tanto che lo stesso si è ufficialmente impegnato a coinvolgere il presidente Giancarlo Galan affinché la Regione Veneto cessi un incomprensibile atteggiamento di "latitanza" sull'importante questione".

In che cosa si differenzia il progetto di ambientalizzazione rispetto al progetto precedente? "Si differenzia in modo netto e sostanziale e in termini decisamente positivi - ha sottolineato Vidali - perchè, il precedente progetto, presentato in sede ministeriale alla presenza dell'allora sottosegretario veneto Cesare De Piccoli nell'agosto 2000, non prevedeva il sistema di denitrificazione che ha lo scopo di abbattere gli ossidi d'azoto. Inoltre, nel nuovo progetto sono previsti interventi tecnologici più avanzati come i captatori elettrostatici per abbattere notevolmente le ceneri. Sono previste anche infrastrutture (esempio, ampliamento della darsena) e un sistema di monitoraggio ambientale più ampio, al fine di avere maggiori controlli sulle esigue emissioni in vista della fatidica scadenza dell'1. gennaio 2003 (limite temporale massimo perché ogni impianto di produzione debba adeguarsi ai parametri previsti dalle normative di legge)".

Quali saranno le prossime mosse? "Il Consiglio comunale aperto ha unanimamente demandato il compito alla Conferenza dei capigruppo per formulare un documento con il quale venga avviata ogni utile iniziativa nei confronti della Regione perché esca in modo chiaro e inequivocabile e in termini ufficiali allo scopo di evitare la paralisi del progetto di ambientalizzazione redatto e presentato dall'Enel. Inoltre, si deve avviare immediatamente un tavolo di concertazione tra Comune, Provincia, Regione, Ministero Attività Produttive, Enel per discutere con le Organizzazioni sindacali".

Ma questo atteggiamento della Regione ha uno scopo definito?

"Secondo noi è legato a una visione diversa per cui lo sviluppo del Delta deve avvenire non con il mantenimento dell'attuale impianto di Polesine Camerini ma attraverso la logica legata al Parco che a noi sembra assurda in quanto da circa tre anni dalla sua legale istituzione non ha prodotto né un solo posto di lavoro né un pur minimo intervento sul piano della difesa di questo nostro ambiente naturale così tanto declamato".