Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 10 Febbraio 2002: «Sui grandi temi che interessano ...Il parere dell'on. Zanforlin sui problemi ambientali del Delta>>

«Sui grandi temi che interessano il Polesine e il suo Delta come la centrale Enel, il terminal gasiero e le estrazioni di gas in Alto Adriatico è ora di darsi da fare». E' la convinzione dell'associazione "Amici di Antonio Bisaglia" che, per bocca del presidente l'on. Antonio Zanforlin, è intervenuta con una precisa richiesta di presa di responsabilità da parte della Regione, la quale dovrebbe farsi carico delle esigenze delle popolazioni del Delta. In caso contrario i polesani avrebbero anche il diritto di esprimere collegialmente la loro posizione sulla questione.

«Le decisioni - dice l'on. Zanforlin - potrebbero arrivare da un tavolo concertativo con il ministero delle Attività Produttive, con quello dell'Ambiente, l'Enel, l'Edison, la Provincia di Rovigo, il Parco del Delta e tutti i sindaci dell'area interessata, riunito dal presidente Giancarlo Galan secondo l'articolo 17 della legge 142 del 1990. In caso si dovesse però assistere ancora al permanere del clima di incomprensibili incertezze e di mediazioni vecchia maniera, i cittadini dovrebbero essere chiamati a esprimersi con un referendum».

I punti nodali che individua l'on. Zanforlin sono legati alla realizzazione del terminal gasiero, possibile secondo i bisagliani se il gas trasformato potrà essere utilizzato almeno in parte per il funzionamento della centrale termoelettrica.

«Si dovrà confermare poi - continua l'on. Zanforlin - che non verrà modificata la legge regionale, cambiamento richiesto dai sindacati e dall'Enel. Inoltre, serve la certezza che non si farà alcuna estrazione nel mare prospiciente il Delta, Chioggia e Venezia».

Se queste decisioni non venissero prese, gli "Amici di Bisaglia" paventano che l'Edison riesca comunque a realizzare il terminal, che la centrale possa essere chiusa con le conseguenze immaginabili sull'occupazione e l'indotto, oppure che possa essere fatta funzionare con l'orimulsion continuando quindi a minacciare la salute della popolazione del Delta e non solo. Infine, potrebbe accadere che, con il consenso del ministero delle Attività produttive, l'Agip possa fare le estrazioni al largo del Delta determinando ciò di cui si ha cruda memoria sulla pelle dei polesani: il bradisismo, fenomeno con il quale il terreno si abbassa sotto il livello del mare con conseguenze, sulla sicurezza idraulica, incalcolabili. Proprio quest'anno si sono ricordati i 50 anni dall'alluvione.

«Su questi argomenti - continua il presidente dell'Associazione "Amici di Bisaglia" - tutti in Polesine stiamo da troppi mesi parlandoci addosso, senza che alcuno, al di là del fare documenti, prenda l'iniziativa. Quindi chiediamo a Galan di iniziare a fare, altrimenti meglio il referendum. Il tipo di federalismo che non ci piace è quando le istituzioni parlano, duellano, fanno politica spettacolo e non decidono mai. Allora è meglio siano i cittadini ad agire dicendo la loro tramite lo strumento democratico della consultazione popolare. Ci siamo affrancati in questi anni dal bisogno ed ora chiediamo di sceglierci il tipo di ambiente nel quale vogliamo vivere, dopo aver constatato che quanti hanno il compito istituzionale di farlo, si stanno occupando d'altro».