Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 10 Marzo 2002: <<PORTO TOLLE. Costituito a Polesine Camerini un comitato per la tutela della salute. "Salvateci dall'orimulsion". Saranno raccolte le firme a sostegno della petizione da inviare a Galan>>

A quanto pare le rassicurazioni sulla compatibilità ambientale e sull'assenza di rischi legati all'uso dell'orimulsion profuse a piene mani dall'amministrazione comunale e dai tecnici dell'Enel, non convincono tutti, ed il dissenso a livello locale ha trovato espressione in un comitato.

La prima uscita ufficiale è stata fatta in occasione dell'incontro pubblico che la Commissione sulla valutazione d'impatto ambientale ha tenuto in municipio sulla questione orimulsion, cioè su questo nuovo combustibile che dovrebbe alimentare in un prossimo futuro la centrale di Polesine Camerini.

Si tratta di un gruppo di cittadini residenti nel comune che hanno deciso di avviare una raccolta di firme da inviare alla Giunta Regionale del Veneto. Chiedono alla Regione "di intervenire presso l'Enel perché adegui l'impianto di Polesine Camerini all'uso di combustibili non inquinanti, per proteggere la salute e l'economia della popolazione locale e limitrofa, disponendo altresì che tale intervento avvenga nel mantenimento degli attuali posti di lavoro".

Così recita la richiesta che i membri del comitato stanno facendo circolare nel territorio bassopolesano. Facile come quadrare il cerchio.

In questo momento, in cui l'Enel sta premendo per realizzare la riconversione della centrale mediante il combustibile orimulsion ed ha già ricevuto il benestare dell'amministrazione portotollese, è proprio questa la soluzione che suscita non poche perplessità nel comitato.

Giorgio Crepaldi, di Polesine Camerini, investito del ruolo di portavoce, tiene a precisare: "Siamo un gruppo di persone un po' di tutte le frazioni, abbiamo costituito un comitato spontaneo apolitico, e non desideriamo assolutamente fare polemica con l'amministrazione. Abbiamo un'unica preoccupazione: la salute. Visto che la soluzione orimulsion ricadrà soprattutto sulle nostre teste, ci è sembrato giusto raccogliere informazioni riguardanti in particolare quei luoghi dove questo combustibile è già usato. Le notizie ottenute ci hanno allarmato, da qui l'idea della raccolta di firme. Finora ne abbiamo raccolto circa settecento, quindi non siamo i soli ad essere preoccupati".

Nel testo da inviare in Regione si citano le opinioni di politici, parlamentari e consiglieri regionali che affermano su base documentata essere l'orimulsion altamente cancerogeno.

Nel comitato stesso alcuni agricoltori temono che la riconversione ad orimulsion "comprometterebbe in modo definitivo e deleterio la qualità dei prodotti sia del settore agricolo, sia delle attività collegate alla pesca. Siamo certi che è nostro diritto manifestare preoccupazione, pretendere chiarezza, ma ancora di più difendere la salubrità dell'aria, specialmente in un territorio già su soglie di allarme ed in osservazione a livello sanitario per i numerosi casi di malattie tumorali".