Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" dell'11 Luglio 2002: <<PORTO TOLLE. Interrogazione della "verde" Zanella sul Centro vacanze di Polesine Camerini Tenuta Forti ... in Parlamento. Nel mirino una lettera inviata a novembre da Galan ai ministeri e al Comune>>

Il progetto del Centro vacanze Tenuta Forti di Polesine Camerini è approdato ... in Parlamento. L'iniziativa è stata presa dall'onorevole Luana Zanella (GruppoVverdi) che nei giorni scorsi ha presentato al ministro dei Beni e attività culturali e a quello dell'Ambiente e della tutela del territorio un'interrogazione parlamentare a "risposta scritta".

Si scrive così un'altra pagina della tormentata e controversa vicenda che si trascina da anni con un progetto da circa 50 milioni di euro che prevede la costruzione da parte delle società Sap di Padova e Isa di Scardovari di una mega villaggio turistico con un terrazzamento per innalzare la zona con circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti, ossia scorie di acciaierie, fanghi di perforazione e fanghi di dragaggio.

L'onorevole Zanella, oltre a presentare un dettaglio excursus di tutta la vicenda del progetto, i finanziamenti e i ricorsi al Tar punta l'attenzione su una lettera inviata dal presidente della Regione, Giancarlo Galan ai due ministeri e al comune di Porto Tolle, chiedendo "a quali titolo e con quali competenze il Presidente della Regione Veneto abbia esercitato pesanti ingerenze nell'iter autorizzativo di un progetto che presenta tuttora enormi perplessità dal punto di vista dell'impatto ambientale e della regolarità delle autorizzazioni".

Nel commentare l'iniziativa della parlamentare il Gruppo Verdi provinciale sottolinea che"il campeggio è collocato proprio a ridosso di una delle zone più belle e naturalisticamente rilevanti del Parco del Delta del Po Veneto", rilevando che "nel novembre dello scorso anno, tale mostruosità è stata senza mezzi termini bocciata dal Comitato tecnico di settore del Ministero dei beni culturali ed ambientali appositamente riunitosi per la valutazione del caso. In un paese che si rispetti questa stroncatura avrebbe coinciso con la morte naturale del progetto, invece...invece siamo in Italia e l'incredibile è sempre in agguato. Come noto infatti, oscure lentezze burocratiche, hanno fatto sì che il provvedimento di annullamento della concessione edilizia fosse comunicato oltre il termine perentorio di 60 giorni previsto per legge. Di conseguenza la ditta che intende eseguire i lavori ha presentato ricorso al Tar del Veneto vincendo, come c'era da aspettarsi, il ricorso. A rendere ancor più grottesca la vicenda si sottolinea che questa "meraviglia" beneficerà di un congruo finanziamento di 4 miliardi delle vecchie lire da fondi stanziati dall'Unione europea"