Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 14 Febbraio 2002:<<AMBIENTE. L’azienda pronta ad attuare gli accordi inseriti nel protocollo per avviare la realizzazione. Il progetto dell'Edison avanza. Gianni Franchi (Consorzio) : "Manca solo la concessione della Capitaneria di porto">>

Per il terminal gas sembra davvero che i giochi siano fatti. Proprio ieri mattina, la direzione dell'Edison ha comunicato al Consorzio di sviluppo di voler iniziare ad applicare il protocollo collegato al Patto territoriale che di fatto fissa le tappe da realizzare in vista della creazione del terminal gasifero di Porto Levante. Un modo molto chiaro per dire che l'Edison è intenzionata a dare avvio anche ai lavori a Porto Viro che saranno realizzati da un gruppo di imprese (in testa c'è la Mantovani spa di Padova, seguita dal Consorzio cooperative costruttori di Bologna, Fincosit di Roma e Tecnimont del gruppo Montedison). Il tutto per un importo dei lavori che si aggira sui 1000 miliardi di lire.

Che il progetto dell'Edison fosse in buona posizione lo si sapeva già da qualche anno, quando il piano venne inserito nelle priorità indicate dall'allora ministro dell'Ambiente Ronchi, il quale aveva giudicato compatibile questo insediamento al largo del Delta. Ma non è tutto. Ora il Governo ha ribadito il suo interesse per una serie di progetti e tra questi il Cipe indica ancora una volta l'impianto di rigassificazione del gas liquefatto dell'Edison in Adriatico che fa parte della Legge Obiettivo. Il protocollo siglato a suo tempo dall'allora presidente del Consorzio Luigi Frezzato e per l'Edison da Francesco De Balzo, fissa le varie tappe che dovrebbero portare, nel giro di quattro anni, alla realizzazione dell'impianto.Viene stabilito di creare un osservatorio tecnico che seguirà la realizzazione dell'opera, di attivare l'Arpav per quanto concerne il monitoraggio dell'area nelle varie fasi della lavorazione in modo tale da vedere che tipo di impatto ci sarà, di avviare una fase di accordi con i sindacati per quanto concerne la formazione del personale interessato. Oltre a questo si lascia aperta la possibilità di utilizzare il gas anche per la creazione del "polo del freddo", il contributo di dieci miliardi a favore delle opere sul territorio, eventuali agevolazioni per quanto concerne le spese di gas sostenute dai residenti e dalle imprese venete.«A livello pratico - dice il presidente del Consorzio Gianni Franchi - mancherebbe solo la concessione finale della Capitaneria di porto». Da tempo, infatti, l'Edison avrebbe ottenuto il via libera sia dal Governo che dalla Regione.Discorso diverso, invece, per quanto concerne la condotta che dall'impianto dovrebbe arrivare a terra per poi proseguire verso Cavarzere-Minerbio (in questo caso le amministrazioni comunali sono coinvolte direttamente).«Da quanto ci risulta però - aggiunge il presidente Franchi - l'interdizione della pesca e della navigazione dovrebbe essere molto inferiore rispetto ai cinque chilometri stimati a suo tempo. Secondo me le proteste dovrebbero indirizzarsi verso chi, come Governo e Regione, ha effettivamente rilasciato le autorizzazioni all'azienda».Resta poi da vedere anche il collegamento tra le imprese chiamate a realizzare l'opera e quelle che operano in Polesine. Franchi, infatti, ricorda che proprio a Porto Levante era stato avviato un Consorzio direttamente interessato all'intera vicenda.