Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 15 Febbraio 2002: <<PROGETTO DEMOCRATICO. "Siamo contrari all'orimulsion">>

Progetto Democratico si schiera contro il progetto di ambientalizzazione della Centrale di Porto Tolle firmato dall'Enel. «Siamo contrari all'orimulsion - afferma Progetto Democratico - in quanto oltre ad essere un combustibile altamente inquinante e che mette in serio pericolo la salute delle persone, riteniamo che l'Enel non possa costituire un interlocutore credibile, date le sue promesse di abbattimento degli inquinanti, non mantenute. Fin dal 1994, infatti, l'Enel per adeguarsi alle direttive comunitarie ha presentato alle istituzioni vari progetti di ambientalizzazione ed ha anche eseguito dei lavori idonei a ridurre le emissioni di SO2 in atmosfera, ma gli elettrofiltri si sono più volte bloccati e i gruppi hanno continuato a funzionare con combustibile altamente inquinante. I progetti presentati sono così rimasti sulla carta. Da anni i cittadini non sanno nulla di quanto succede alla centrale di Polesine Camerini in merito al combustibile usato e all'inquinamento causato in quanto gli unici dati conosciuti sono gli stessi forniti dall'Enel. Il cosiddetto "sistema camino Sme" che è in pratica un sistema di centraline di rilevazione di SO2, NOX, polveri Co e quant'altro esca con fumo, è infatti di proprietà dell'Enel, anche se l'Arpav da un paio di anni ha il compito di tararlo ogni 4 mesi. Esiste quindi un vero controllo pubblico?».

Progetto Democratico, inoltre, ricorda la particolare collocazione della centrale, situata in una delle zone umide più importanti d'Europa. «È un luogo da risanare - aggiunge Progetto Democratico - poichè i danni causati in questi anni sono testimoniati dai dati sanitari che vedono una continua crescita di patologie tumorali». Progetto Democratico invita la Regione a mantenere fermo il disposto dall'articolo 30 della legge sul Parco, senza modificarne il contenuto. «Invitiamo il ministro delle Attività Produttive a non mettere in atto i meccanismi previsti dal decreto legge 7 del 7 febbraio in vigore dal 10 febbraio 2002 relativo a "misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" - conclude Progetto Democratico - che consentono di bypassare le autorizzazioni locali per la costruzione, le modifiche e il ripotenziamento delle centrali adottando un'unica autorizzazione rilasciata dal Ministero».