Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 17 Febbraio 2002: <<Italia Nostra contro gli interventi incompatibili con il Parco del Delta del Po...>>

Italia Nostra contro gli interventi incompatibili con il Parco del Delta del Po. In una lettera inviata al Ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani, al Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, al presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, al Presidente della Provincia di Venezia Luigino Busatto, al Presidente della provincia di Rovigo Federico Saccardin, al Sindaco di Venezia Paolo Costa, al sindaco di Rovigo Paolo Avezzù, al sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri, alla Soprintendente della Regione Veneto Giovanna Nepi Scirè e al Presidente Ente Parco Delta del Po Franco Mainardi, la presidente Maria Letizia Pajanotti ribadisce la propria contrarietà ai progetti e invita gli Amministratori a fare finalmente scelte compatibili con la delicatezza e la preziosità del territorio del Delta del Po. A tale proposito il Consiglio Regionale Veneto di Italia Nostra aderisce alla manifestazione indetta dal Coordinamento Provinciale dei Comitati per l'Ambiente che si terrà ad Adria sabato 23 febbraio.

"Per il Delta del Po - spiega Pajanotti - è sempre clima di emergenza ambientale che assorbe le energia di operatori e ambientalisti distogliendoli da un più proficuo lavoro teso a dare visibilità e a definire programmi per una corretta fruibilità di un'area di straordinario valore naturalistico la cui valenza è sancita da una Legge Quadro nazionale sulle aree protette, da un Piano d'Area, dalla Legge Regionale istitutiva del Parco, nonché da provvedimenti europei che hanno inserito il Delta tra i "Siti di importanza comunitaria" (SIC) e tra le aree a Protezione Speciale (ZPS)".

Secondo Italia Nostra si dovrebbe invece puntare a ridurre al massimo l'impatto ambientale provocato dai sistemi produttivi esistenti, evitando nel contempo di creare nuove situazioni e infrastrutture estranee a quello sviluppo ecocompatibile, che , almeno a parole tutti auspicano. In partcolare si critica il piano di ambientalizzazione della Centrale di Polesine Camerini per la quale la L.R. 36/97 istitutiva del Parco, prevede espressamente la metanizzazione, mentre l'ENEL ha presentato un progetto di conversione avente come combustibile l'"orimulsion", un bitume naturale ad altissimo contenuto di zolfo e metalli pesanti, ma che ha il grande pregio di costare pochissimo. "Regione, Provincia e Comune stanno valutando positivamente il progetto - continua Italua Nostra -. E' necessario superare la monetizzazione della salute dei cittadini e rifiutare logiche ricattatorie rispetto ai posti di lavoro tanto più che esempi vicini, quali quelli di Sermide ed Ostiglia, dimostrano che le alternative e la metanizzazione sono possibili". Altro punto è costituito dalle estrazioni di metano in Alto Adriatico, inserite dal CIPE tra le priorità del Governo. "Riproporre le estrazioni di metano in queste zone è pura follia: anche solo una lievissima variazione dei livelli provocherebbe danni irreversibili e gravissimi non solo al patrimonio storico-artistico, ma anche ai sistemi produttivi". Infine "il mastodontico terminal gasifero al largo di Porto Levante, proposto dall'Edison e accettato dalla Regione, rappresenta l'ennesima ferita all'ecosistema e un nuovo vincolo alle attività di pesca e turismo che con tanta fatica cominciano a decollare, per non parlare del gravissimo rischio ambientale. Si tratta infatti di realizzare una piattaforma di 250.000 mc lunga 356 ml. larga 54 e alta 42, alimentata da navi metanifere di 135.000 mc. La condotta del metano, passato nella piattaforma dallo stato liquido a quello gassoso, dopo aver percorso 10 Km sul fondo del mare attraverserà a cielo aperto le aree del Parco".