Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 18 Febbraio 2003: <<ENERGIA Il deputato Vianello alla Camera Ds: «L'uso dell'orimulsion provocherà azioni legali». Clamorosa posizione sulla Centrale Enel>>
Ma il centrosinistra è veramente contrario alla conversione a orimulsion della Centrale Enel di Polesine Camerini? Sembrerebbe proprio di no. La clamorosa e sorprendente conferma giunge da Roma, dalla Camera dei Deputati, per bocca di Michele Vianello (Ds-Ulivo) che martedì scorso, durante il dibattito sul decreto "salva centrali", ha preso parola al momento delle dichiarazioni di voto, quindi esprimendo la posizione ufficiale del suo gruppo. Vianello ha sostenuto: «Il govermo ha respinto un nostro emendamento che escludeva l'uso dell'orimulsion, ma se verrà impiegato voi vi esporrete ad azioni legali».

Il centrosinistra favorevole all'orimulsion?...

Il centrosinistra favorevole all'orimulsion? Paladino del combustibile proveniente dal Venezuela e che viene osteggiato dal centrodestra che si batte per un conversione a metano della Centrale Enel di Polesine Camerini? Si. Forse. Anzi, no. È quanto si desume dall'analisi del lavori parlamentari alla Camera di martedì scorso quando è stato votato il decreto "salva centrali" che in questa settimana è all'esame del Senato per l'approvazione definitiva entro il 23 febbraio e conversione in legge. La posizione della sorprendente (almeno rispetto alle dichiarazioni fatte in Polesine) posizione del centrosinistra è emersa nel corso delle "dichiarazione di voto finale" quando ha preso la parola Michele Vianello per il gruppo Ds-Ulivo, il tutto risultante dal resoconto stenografico. L'ex sindaco di Venezia nel periodo Cacciari, dopo aver sottolineato che «se fossimo stati degli irresponsabili, e non lo siamo stati, avremmo semplicemente posto il problema della loro chiusura - non rispondete ai limiti previsti dalla legge e, quindi, dovete chiudere! - tenendo conto che tutte e tre le centrali insistono in zone in una qualche maniera a rischio». Rispetto all'orimulsion l'onorevole diessino ha quindi sostenuto: «Voi avete respinto un richiamo esplicito a non usare l'orimulsion; vorrei tornare su questo dato. Uno degli elementi di ambientalizzazione è rappresentato dall'uso di combustibili a basso tenore di zolfo. Nel decreto si parla chiaramente di combustibili a basso tenore di zolfo e si parla di ambientalizzazione. L'espressione "a basso tenore di zolfo" non è assolutamente sufficiente a tutelarci, e non solo perché ciò può consentire di utilizzare nuovamente il carbone. In gran parte delle centrali che sono state ambientalizzate in Italia si è imposto l'uso del metano. Capisco, costa di più, ma dal punto di vista dell'impatto ambientale l'uso del metano pone le popolazioni e l'ambiente in una condizione di garanzia. L'uso del carbone, che può esserci, perché questo decreto non lo esclude, ci pone in una situazione delicata. E il fatto di non aver voluto escludere l'uso dell'orimulsion, permetteteci, ci crea qualche difficoltà. Questo non lo diciamo noi, bastava leggere il - come sempre - prezioso contributo dato dal servizio studi quando descrive che cosa è in realtà l'orimulsion e quando descrive la pericolosità dell'uso di questo combustibile all'interno delle nostre centrali, perché l'orimulsion, ci si permetta, è un combustibile ad alta concentrazione di zolfo e soprattutto ad alta concentrazione di metalli pesanti (vanadio, nichel, mercurio), quasi doppia rispetto a quella che si verifica bruciando il petrolio. Ma non solo. L'uso dell'orimulsion non sarebbe addirittura previsto all'interno del DPCM 2 ottobre 1995, là dove si descrivono le caratteristiche merceologiche dei combustibili». Vianello ha quindi rincarato la dose: «Voglio dire al sottosegretario: voi avete respinto il nostro emendamento che escludeva l'uso dell'orimulsion, ma state attenti perché se nei progetti di ambientalizzazione presentati dall'Enel da una parte e dall'Edison dall'altra sarà previsto l'uso di orimulsion voi vi esporrete (anzi, i proprietari delle centrali si esporranno), immediatamente, ad azioni legali da parte di tutti coloro, enti locali e popolazioni, che, utilizzando il DPCM del 2 ottobre 1995 non vorranno che i loro territori siano inquinati da una materia assolutamente pericolosa. Si è voluto escluderlo, si è voluto far sì che la legge non ponesse un freno a tutela delle popolazioni; chi approverà quei progetti di ambientalizzazione, in primo luogo il Ministero dell'ambiente, sappia che se non verranno esclusi quei progetti di ambientalizzazione che prevedono l'uso dell'orimulsion, immediatamente, si esporranno a provvedimenti, a ricorsi e a giuste proteste che potranno venire delle popolazioni e da tutti gli enti locali interessati alla ricaduta di quei pericolosi metalli pesanti e dall'inquinamento dell'atmosfera che lo zolfo provoca». Sulla "durata" delle tre centrali Vianello ha concluso il proprio intervento: «Oggi potremmo tranquillamente dire alle popolazioni dei comuni che insistono nel delta del Po, alla popolazione di Brindisi, alla popolazione di San Filippo del Mela, che la vita di queste tre centrali è a tempo. Però, anche in questo caso, signor sottosegretario, vorrei essere estremamente chiaro: non vorrei che i tre proprietari di centrali, proprio perché si tratta di centrali a tempo, decidano investimenti limitati premettendo, in modo surrettizio, di non rispettare i limiti previsti dalla legge. Signor sottosegretario, questa è una responsabilità prima di tutto del Governo, perché saranno il Ministero dell'ambiente ed il suo ministero a dover dare il parere di compatibilità. Sappia che su questo aspetto non faremo sconti (...). Questi signori erano già fuori; questi signori, oggi, se non rispetteranno i patti che sono stati sottoscritti si troveranno ad avere le centrali chiuse». Il rapporto stenografico conclude: "Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo".