Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 27 Gennaio 2002: <<L'Intervento di Renzo Marangon, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. "Se l'Enel non intende convertire...">>

«Se l'Enel non intende convertire a metano la centrale di Polesine Camerini può anche andarsene. Al suo posto verranno aziende private». Il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Renzo Marangon ribadisce ancora una volta la propria posizione: il Polesine ha già abbondantemente dato all'Enel, consentendole di inserirsi con una delle centrali più grandi d'Italia.

Ora tocca all'ente gestore per l'energia dimostrare la propria disponibilità.

«L'Enel vuole essere competitiva - afferma Marangon - ma ha un atteggiamento arrogante. Minaccia infatti la Regione: "O cambiate la normativa del parco, e ci consentite di trasformare l'impianto ad orimulsion, oppure chiudiamo la centrale e mandiamo a casa 350 lavoratori". Contemporaneamente però trasforma le centrali di Sermide e Ostiglia a metano. Non accettiamo alcun tipo di ricatto: se l'Enel vuole chiudere la centrale lo faccia, c'è già chi è pronto a sostituirla. In Regione ci sono richieste per la produzione di energia pulita pari a 8mila megawatt. Queste centrali verrebbero alimentate a metano».

Marangon ricorda come la legge regionale sul Parco del Delta disponga che la centrale debba andare a metano o a combustione a basso impatto ambientale e come l'Enel solo lo scorso settembre abbia presentato un aggiornamento del suo progetto, sostenendo di poter ridurre l'inquinamento. «Però intende usare l'orimulsion - continua Marangon - che è un combustibile molto inquinante. Ma costa poco e perciò è in grado di rendere la centrale competitiva. Capisco gli interessi economici ma non si può badare agli utili quando c'è in gioco la salute della gente. Se l'Enel, appoggiata dalla Provincia di Rovigo e dal Comune di Porto Tolle, vuol fare un braccio di ferro con la Regione sta sbagliando. Non cederemo, la normativa non verrà cambiata per puri interessi economici. La maggioranza farà in consiglio regionale resistenza estrema».

Apertamente Marangon non lo dice, ma è assolutamente convinto che l'Enel non avrà mai il coraggio di chiudere una centrale che fornisce il 10 per cento dell'energia del paese. L'Enel del resto aveva ben dieci anni per modificare i suoi impianati e renderli compatibili con l'ambiente, la specifica legge è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 30 luglio 1990. Entro il 31 dicembre 2002 la centrale dovrà essere bonificata totalmente; in realtà solo uno dei quattro gruppi funzionanti a Polesine Camerini è stato finora ambientalizzato. «Trovo poi stupefacente il comportamento della sinistra ambientalista - conclude Marangon -. Da una parte si batte strenuamente contro il terminal gasiero dell'Edison che porta metano in tutta Italia, ritenendolo inquinante, dall'altra vuole a tutti i costi la centrale ad orimulsion. È un assurdo kafkiano. In ogni caso se l'Enel e la sinistra riescono a dimostrare che l'orimulsion ha lo stesso impatto ambientale del metano, siamo disponibili a trattare. L'Enel ha spazio, uomini, mezzi e capacità per risolvere il problema. Si dia da fare. E non dimentichi, con i suoi ricatti all'amministrazione pubblica, che a Porto Tolle l'industria più importante è quella della pesca che occupa 1500 lavoratori, dando da mangiare a 700 famiglie. Si deve salvaguardare l'ambiente».