Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29 Gennaio 2002: <<IL COMITATO: FLAMINI. "La propaganda dell'Edison non ci incanta">>

Sono state accolte con molto scetticismo dai componenti del Comitato bassopolesano contro il terminal gasiero, la notizia della sponsorizzazione, da parte dell'Edison, del Treno Verde di Legambiente e le informazioni fornite sul terminal, con intento rassicurativo, dal presidente di Edison, Umberto Quadrino. Il quale ha, tra l'altro, affermato: "L'impianto sarà una nuova porta di ingresso indispensabile per garantire la sicurezza dei rifornimenti italiani. E sarà anche il più sicuro del mondo, dato che sorgerà nel mare a oltre 15 chilometri dal più vicino centro abitato".

Ed ancora: "Il rispetto per l'ambiente, la sicurezza e la salute per Edison non sono solo un dovere. Sono anche un fattore competitivo fondamentale".

Ed i componenti del Comitato fanno rilevare che, anche attualmente Legambiente ha ancora, nonostante la sponsorizzazione, grosse riserve riguardo al terminal. Queste riguardano, ad esempio, gli effetti che l'impianto potrebbe avere sulla popolazione acquatica marina, di cui non era previsto uno studio puntuale, nonchè la mancanza di una serie di luoghi da considerare in alternativa al Delta, (venendo considerata non significativa la sola candidatura di Fano).

Ma non è tutto, ed il portavoce del Comitato, Luigi Flamini, così commenta la sponsorizzazione: "L'Edison non demorde, ed in questi ultimi tempi sta cercando di ricrearsi una "verginità ecologica" che, francamente, ci riesce difficile riconoscere se solo consideriamo la grave situazione provocata dai suoi impianti a Marghera, e non solo. Dopo aver sbandierato il progetto del terminal come un esempio di grande ecologia - continua Flamini - ora ha sponsorizzato il Treno Verde di Legambiente. Per noi si tratta soltanto di un'iniziativa di mera propaganda usata come specchietto per le allodole, poiché tale iniziativa sembra piuttosto un'operazione di lifting mal riuscita".

"È infatti chiaro - afferma il portavoce del Comitato - che l'obiettivo primario dell'Azienda è, giustamente, il profitto, non certo la salvaguardia dell'ambiente e degli abitanti che vi risiedono".

Poi Flamini torna più specificatamente al progetto del terminal, l'argomento che sta particolarmente a cuore ai componenti del Comitato per le conseguenze che potrebbe avere sul futuro del nostro territorio, ed afferma: "Secondo noi, a necessario completamento del progetto di realizzazione del terminal gasiero al largo di Porto Levante, manca ancora uno studio serio sull'inquinamento che potrebbe derivare dall'immissione in mare di acqua più fredda di quella circostante, nonchè di ipoclorito di sodio, cioè la comune varecchina. Restano invece evidenti - continua - i rischi di eventuali scoppi, che non sono stati abbastanza chiariti attraverso simulazioni di laboratorio con modelli matematici (che noi riteniamo doverose ed irrinunciabili), e i danni che questi potrebbero apportare all'economia ed allo sviluppo locale".