Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 30 Marzo 2003: <<ROVIGO. "No alle estrazioni di ......">>
ROVIGO

«No alle estrazioni

di metano in Croazia»

Le estrazioni di metano in Alto Adriatico facciamole in Croazia se non si può al largo delle nostre coste.

Bella pensata del viceministro D'Urso per risolvere i rischi dell'estrazione di metano in Alto Adriatico.

La visita d'affari in Croazia del viceministro D'Urso si arricchisce ogni giorno di novità interessanti. In linea con la nuova filosofia berlusconiana delle relazioni diplomatiche improntate all'offerta del "made in Italy", il viceministro si è dato molto da fare per favorire nuovi canali d'affari della nostra imprenditoria privata in Croazia e fra questi ha, ancora una volta, affrontato la questione della ricerca di risorse metanifere.

Dopo il ministro Marzano, anche il viceministro D'Urso dimostra di non gradire tutte queste cautele ambientali rispetto alle estrazioni di metano in Adriatico, rammaricandosi che non si riesca a definire un'intesa con il Governo Croato per dare vigore alle joint venture italo-croate del settore (Inagip ed Edina) e avviare un piano stabile di trivellazioni.

Eppure, in merito, un po' di cautela ci vorrebbe, visto quali rischi ambientali potrebbero provocare questi interventi in Adriatico. Non vorremmo che, come per altre questioni, ad esempio l'ambientalizzazione ad orimulsion della centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle, i proclami contro del "Governatore" Galan si risolvano nella subordinazione alle direttive che arrivano dall'Esecutivo a Roma.

Mentre è in corso una delicata inchiesta giudiziaria promossa dalla Procura di Rovigo, corredata dal sequestro di alcune piattaforme marine, contro Eni-Agip per abusi nell'iter concessorio di trivellazioni al largo della laguna veneziana e del Delta del Po, sarebbe grave che qualcuno pensasse di aggirare l'ostacolo trasferendo le trivellazioni in acque territoriali croate. Dal punto di vista ambientale il pericolo rimane lo stesso. Ma sarebbe un vero e proprio schiaffo alle popolazioni del delta, di Chioggia e della laguna veneziana di quanti, con responsabilità di governo regionale e nazionale, hanno più volte dichiarato di non voler procedere con concessioni alle trivellazioni di metano in Adriatico.

È per noi, infine, altrettanto grave che si adotti il metodo di portare in un'altra nazionale, magari attraverso pressioni economiche come sembra emergere dalla cronaca del "viaggio d'affari" in Croazia della delegazione governativa guidata dal viceministro di An, problematiche ambientali non risolvibili qui perché oggetto di opposizione popolare e di provvedimenti giudiziari.

Un bel modo per concepire la cooperazione e la solidarietà tra popoli e per impostare nuove relazioni solidali tra nazioni vicine!

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