Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Gennaio 2003: <<CENTRALE TERMOELETTRICA. Sì del Senato al decreto legge del Governo che proroga l’uso di combustibili inquinanti. Deroga all'Enel per due anni. La Lega fa passare un ordine del giorno che può ingabbiare il ricorso all’orimulsion>>

Mentre l'Ente Parco si tutela come "parte offesa" nel procedimento penale contro l'Enel, il Senato ha approvato in prima lettura con 120 sì, 55 no e 2 astenuti il decreto per il mantenimento in servizio della centrale termoelettrica di Porto Tolle che non rispetta i limiti ambientali. A favore hanno votato i gruppi della maggioranza, contrari Ulivo e Rifondazione. Il decreto prevede che entro 30 giorni dall'entrata in vigore i proprietari delle centrali devono presentare un piano di gestione da attuare entro 21 mesi che dovrà garantire un'adeguata protezione sanitario-ambientale a livello locale mediante il ricorso all'uso di combustibile a ridotto tenore di zolfo, alla riduzione dell'energia prodotta e alla realizzazione di interventi di ambientalizzazione. In quest'ambito, la Lega ha fatto approvare un ordine del giorno che escluda l'uso dell'orimulsion nella riconversione qualora emergano dati preoccupanti sul suo impiego.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Gennaio 2003: <<L'INCHIESTA GIUDIZIARIA>>

È un'indagine lunga e delicata quella che sta conducendo il sostituto procuratore Manuela Fasolato. La centrale Enel di Polesine Camerini influisce sulla salute della popolazione della zona? È questa la domanda alla quale vuole dare una risposta il magistrato che ora ha sul suo tavolo i rapporti completi delle due giornate di espezione e perquisizione.

Il materiale sequestrato è di vario genere: ci sono documenti, compact disc, ma anche uno dei quattro server ai quali sono collegati i computer. Non solo. I sigilli sono stati posti pure ai nastri dentro i quali sono contenuti dati storici sull'attività della centrale. Sono stati lasciati sul posto nel caso dovessero servire in una situazione di emergenza, ma saranno consultabili solamente alla presenza di un pubblico ufficiale. Sono stati poi prelevati un campione del combustibile che viene impiegato per la produzione dell'energia elettrica e i fumi che fuoriescono dal camino, oltre alle ceneri e alle sostanze depositate sui filtri. Nello stesso tempo, è stata eseguita una ispezione sulle caratteristiche della centrale per capire esattamente come funziona. In sostanza, il pubblico ministero Fasolato ha voluto avere una fotografia completa della situazione. Un accertamento ha poi riguardato pure le centraline che rilevano i dati sull'inquinamento. Le verifiche avvengono su quattro parametri, ma il sostituto procuratore Fasolato ne ha predisposti ulteriori. Ci sono metalli che non vengono rilevati, ma che sono presenti nelle polveri. Allo stato attuale, l'unico nome iscritto nel registro degli indagati è quello di Carlo Zanatta, il direttore della centrale. Ma occupa questo ruolo soltanto dal duemila. Il fascicolo sta diventando sempre più voluminoso. Contiene già lo studio dell'Organizzazione mondiale della salute, che ha indicato nel Bassopolesine una delle zone con la maggior percentuale di tumori e malattie dell'apparato respiratorio di tutto il pianeta. Importante sarà dunque il lavoro dei consulenti tecnici ai quali spetta il compito di effettuare uno screening sulla salute dei cittadini dei Comuni attorno alla centrale. Martedì mattina c'è stato un incontro tra i vertici dell'Enel e il pubblico ministero Fasolato. L'amministratore delegato Paolo Scaroni, che non potendo essere presente ha inviato il proprio legale Giovanni Battista Murdacca, ha fatto sapere al magistrato di essere a disposizione dell'autorità giudiziaria offrendo la propria collaborazione per fare chiarezza sulla vicenda.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Gennaio 2003: <<LEGA-ORIMULSION. Il Governo dovrà verificare l'impatto ambientale>>

L'aula del Senato ha approvato un ordine del giorno della Lega Nord che impegna il governo a verificare l'impatto ambientale per il progetto di riconversione della centrale di Porto Tolle, all'interno dell'area protetta del Parco del Delta del Po, tramite alimentazione ad orimulsion, un fango naturale, frutto di una miscelazione fra bitume estratto dal fiume Orinoso in Venezuela e acqua, «una miscela - ha rilevato il sen. Stiffoni in aula al Senato - che stando ad autorevoli relazioni tecniche, è altamente inquinante e che arriva fino al nostro mare Adriatico dopo un lunghissimo viaggio». «Siamo chiamati a convertire il decreto-legge per il mantenimento, fino a tutto il 2004, di tre centrali elettriche altamente inquinanti, ma in fase di trasformazione - ha detto Stiffoni presentando l'ordine del giorno - con un adeguamento degli impianti nello specifico quelli di Porto Tolle, per renderli piu' ecocompatibili. Ma mi si permetta di chiedere quanto amaro potra' essere il piatto di lenticchie che alle genti venete e di tutto il Nord Italia propongono coloro che stanno cercando disperatamente di tramutare l'Alto Adriatico in un mare privato». Dopo aver sottolineato il silenzio degli ambientalisti «i quali si sono ormai persi dietro tematiche politiche che con la salvaguardia della natura hanno ben poco a che fare», Stiffoni ricorda come il progetto per dare avvio ai lavori di realizzazione del terminal gasiero al largo del parco del Delta del Po è stato «rifiutato dai comuni di Manfredonia e Fano». Il problema, spiega Stiffoni, a detta dei due operatori interessati, EdisonGas ed Enel e' stato risolto dal punto divista dell'abbattimetno dell'eventuale impatto ambientale. «Belle parole ma sulle quali una riflessione è doverosa, posto che un simile impianto di stoccaggio di gas, quale che sia il meccanismo di azzeramento delle ricadute di tipo ambientale, è struttura che modifica, se non altera l'ecosistema». Secondo Stiffoni «se poi, come si sta già dicendo, si arriverà a modificare l'attuale alimentazione dell' impianto di Porto Tolle da idrocarburi a orimulsion, il panorama rischia di essere completamente condizionato in quanto questo fango naturale proveniente dalle lontani terre del Venezuela, secondo gli esperti, fa giovamento sotto l'aspetto ecocompatibile. Questa è una vera e propria falsità, visto l'alto inquinamento che provoca questa specie di combustibile». Stiffoni rileva come sia sorprendente il silenzio degli enti locali interessanti, «forse perchè, a differenza nostra, si fermano davanti alle carte, legati come sono ad un concetto di burocratica valutazione degli eventi che appare frutto di una miope amministrazione e mi riferisco, in particolar modo, alla Regione Veneto che non ha saputo avviare un tavolo di confronto con chi propone determinate avventure».Per il senatore Paolo Franco, «non possiamo permetterci di compiere nel settore energetico lo stesso errore compiuto nei decenni scorsi con le infrastrutture: ritardi, arretratezza, indifferenza». Per il senatore del Carroccio «è urgente e necessario il riordino del settore energetico, per evitare che la creazione di nuovi impianti, la riconversione di quelli esistenti e obsoleti, il mantenimento in servizio di alcuni altri in deroga alle norme ambientali, siano tutti interventi fini a se stessi». Secondo Paolo Franco «il governo deve tener conto che le ncessità energetiche di certe aree, come il Triveneto, vanno affrontate con una liberalizzazione attenta alle questioni ambientali, e non solo al profitto, ma anche con opportuni investimenti di riconversione, verso nuove tecnologie e verso fonti e combustibili disponibili e poco inquinanti che non sono certo questo orimulsion venezuelano che certo non aspetteremo a braccia aperte».

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Gennaio 2003: <<PORTO TOLLE. Il comitato esecutivo dell’Ente ha dato mandato all’avvocato Luigi Migliorini di tutelare i suoi interessi. Procura: il Parco è "persona offesa". La definizione è contenuta nell’informazione di garanzia inviata al direttore della centrale Enel>>

L'Ente parco regionale veneto Delta del Po è "persona offesa" nel procedimento penale in atto contro il direttore della Centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini. E il Comitato esecutivo dello stesso Ente Parco ha dato mandato all'avv. Luigi Migliorini di tutelare i propri diritti, quale "persona offesa", previsti dalla legge.

Questa decisione è stata presa dopo che l'Ente parco ha ricevuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo copia della informazione di garanzia inviata al direttore della Centrale termoelettrica di Polesine Camerini con la quale si comunicava anche l'elenco delle "persone offese" interessate al procedimento. Tra queste, appunto, l'Ente parco, numerosi comuni del Delta sia polesano che ferrarese , la Provincia di Rovigo, quella di Ferrara, eccL'informazione di garanzia è stata inviata per il reato che punisce sì chi getta "cose atte ad offendere o ad imbrattare o molestare persone" ma anche chi " provoca illegittime emissioni di gas, vapori, fumi".

«L'Ente parco regionale veneto Delta del Po - ha detto il Presidente dello stesso Ente Parco, prof. Dimer Manzolli - è nel cuore del territorio dove le emissioni di gas e vapori della Centrale termoelettrica di Polesine potrebbero provocare danni più consistenti rispetto ad altri territori per cui il Comitato esecutivo dell'Ente parco ha deciso di far tutelare i propri diritti dal legale Luigi Migliorini».

Nell'informazione di garanzia si mette anche in evidenzia che sono in corso indagini scientifiche ed accertamenti da parte di esperti per verificare se le emissioni della Centrale di Polesine Camerini possono aver negativamente influenzato la salute dei cittadini.

«L'Ente parco - ha fatto notare il presidente prof. Dimer Manzolli - non intende nel modo più assoluto assumere atteggiamenti anti Enel. Soltanto i risultati degli accertamenti diranno se dovranno essere adottate o meno ulteriori azioni per la tutela della salute dei cittadini e per la salvaguardia dell'ambiente del Delta».