Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" dell'1.03.2001: <<ARTIGIANATO. NO ALL'ENI, RIACQUISTIAMO LA NOSTRA DIGNITA'>>

Con il via libero da parte del ministero dell'Industria, l'Eni potrà posizionare diciotto piattaforme per i quindici giacimenti sparsi su un'area di cento chilometri per centocinquanta, a Sud Est del delta del Po. L'investimento previsto ammonta complessivamente a 1900 miliardi.

"Il problema - spiega Francesco Tiengo, vice presidente provinciale della Confartigianato Assoartigiani - deriva dai preoccupanti segnali di abbassamento del suolo che si sono avvertiti già anni fa, proprio a causa delle estrazioni di metano. Il fenomeno è preoccupante e gli abitanti polesani, unitamente a quelli di Ferrara, stanno cercando di unirsi per contrastare questo progetto. Abbiamo anche appreso che la Procura della Repubblica di Rovigo ha avviato un'indagine per recepire informazioni sulla subsidenza nel delta del Po, nei casi di estrazione del gas.Questo è sicuramente positivo, perché permetterebbe a tutti, di fare un po' più di chiarezza sull'argomento.

Rimane però il fatto - conclude Tiengo -, che non possiamo più tollerare il comportamento dei rappresentanti del Governo centrale che, su ogni importante questione, decidono autonomamente senza neppure consultare i rappresentanti locali che ben conoscono il territorio e le sue peculiarità e potrebbero essere di aiuto per meglio definire le questioni che possono perfino mutare l'assetto del territorio stesso".

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