Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 20 Giugno 2001: <<PORTO VIRO. Il Comitato rinnova la richiesta di referendum e prepara altre iniziative. Il terminal approda alla Camera. Grotto dovrà presentare un’interpellanza per verificare il rispetto delle leggi>>

Dopo la pausa elettorale, l'attività del Comitato bassopolesano antiterminal riprende con maggior vigore.

Subito un giudizio del portavoce Flamini: "Abbiamo notato - dice - che dopo tutte le varie iniziative sul terminal messe in atto, nessun riscontro è venuto da parte dell'Amministrazione comunale. Dopo il consiglio comunale di febbraio, infatti, in cui la minoranza aveva chiesto che ci si esprimesse in merito al documento dell'Amministrazione provinciale, in cui il terminal veniva giudicato "non opportuno", si era stabilito di redigere un documento del Comune di Porto Viro, alla cui stesura avrebbero dovuto partecipare tutti i capigruppo. L'impegno però è stato disatteso, perché non è più seguita alcuna convocazione al riguardo".

Flamini viene poi a tempi decisamente più recenti, ed annota: "Il 20 aprile scorso, abbiamo consegnato oltre 1.500 firme autenticate di cittadini residenti, come richiesto dallo Statuto, tendenti ad ottenere la concessione del referendum sul terminal. Anche in questo caso, però - rileva il portavoce del Comitato - non è venuta alcuna risposta, e noi pensiamo che il silenzio dell'Amministrazione sia determinato dalla volontà di trovare dei cavilli burocratici, onde impedire lo svolgimento del referendum".

Quindi annuncia che, proprio in questi giorni, il Comitato bassopolesano antiterminal si è riunito, alla presenza anche dei Comitati provinciali per l'ambiente, e si è deciso di portare avanti la lotta. "Useremo - dice Flamini - una strategia che si muoverà su tre direttrici. Da un lato, chiederemo infatti al neo deputato polesano Franco Grotto, di farsi artefice di una interpellanza parlamentare, tesa ad appurare se siano state rispettate o meno tutte le normative, che regolamentano l'insediamento del terminal gasiero. Dall'altro, interpelleremo un avvocato di chiara fama per verificare la possibilità di intraprendere un'azione giudiziaria, qualora nel caso in argomento, per l'autorizzazione all'insediamento del terminal gasiero, non fosse stata rispettata la normativa del Piano d'Area, visto che tale Piano esclude, per la zona in questione, ogni intervento che non si configuri nell'itticoltura e negli interventi idraulici. Da ultimo, qualora non venga concessa la possibilità che la popolazione di Porto Viro si esprima sul terminal tramite referendum o tramite consultazione popolare, siamo determinati a procedere con un referendum autogestito".

Intanto, sono già state programmate due iniziative: una cena per sabato prossimo per autofinanziare l'attività del Comitato, ed una pubblica assemblea per martedì 3 luglio.

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