Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 22 Luglio 2001: <<PORTO TOLLE. L’impianto di recupero dei rifiuti dovrebbe sorgere in località Cassella. Termovalorizzatore, c'è un progetto. Annuncio dato dal sindaco Paola Broggio senza aprire la discussione >>

L'alleanza tra le associazioni ambientaliste e quella parte dell'amministrazione comunale che, in virtù della passione per la caccia, si professa interessata alla tutela del territorio, sarà anche possibile sulla carta, ma nella pratica risulta altamente improbabile.

Già, perché questi consiglieri non solo dovrebbero rimangiarsi il voto favorevole dato al progetto del villaggio turistico a Forti, ma anche l'entusiasmo con cui hanno accolto l'iniziativa del termovalorizzatore di Cassella. Il 22 febbraio scorso, la maggioranza consiliare (cui va aggiunta l'astensione della Lega Nord) si era dichiarata "complessivamente d'accordo" alla realizzazione dell'impianto e comunque disponibile a ospitarlo nel proprio territorio comunale perché "comporterà benefici socio - economici ed occupazionali alla popolazione, nonché una drastica riduzione dei costi di smaltimento a favore dei cittadini", ma aveva scaricato la palla all'Amministrazione provinciale perché solo in presenza di una modifica del Piano per la gestione dei rifiuti solidi urbani il termovalorizzatore a Porto Tolle potrebbe diventare una realtà.

Nell'ultimo Consiglio comunale il sindaco Paola Broggio, tra le comunicazioni, ha informato che il progetto dell'impianto è stato ufficialmente depositato.

Una sorpresa che, comunque, è stata tale visto che, per la prima volta, Broggio ha deciso di applicare alla lettera il regolamento del consiglio comunale che non prevede la discussione delle comunicazioni. Anche per questo motivo tutti i consiglieri d'opposizione (Nuova Frontiera, Lega Nord più l'indipendente Camillo Bruschi) hanno abbandonato l'aula. Nella mattinata di ieri i consiglieri Attilio Pezzolato e Gianluca Fattorini (Nuova Frontiera) e Renzo Mirimin (Lega Nord) più il segretario comunale di Rifondazione comunista Luigi Pizzo, hanno preso visione del progetto che, a quanto sembra, consiste in una relazione tecnica.

"Non è certo un progetto esecutivo - spiega Pezzolato - piuttosto una proposta all'Amministrazione comunale in cui l'impianto viene localizzato a Cassella e fuori dalla fascia di rispetto, si specifica che le due linee di combustione utilizzeranno esclusivamente Cdr per 400 tonnellate giornaliere, mentre mancano completamente studi sull'impatto ambientale".

Il dato che emerge, però, è che il progetto si va definendo e, per il momento, non è dato sapere quali siano le intenzioni della Provincia riguardo un'eventuale modifica del Piano per la gestione dei rifiuti solidi urbani e come verranno affrontati i problemi relativi ad una variante del Piano regolatore (il terreno è agricolo e non industriale), come si esprimerà la Regione per mezzo della Ctra ed infine anche l'Ente Parco che obbliga gli impianti di produzione di energia elettrica ad alimentarsi a metano.

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