Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 19.11.2000:

1)CENTRALE ENEL. Pd (Progetto Democratico): «Il nuovo combustibile sembra più inquinante»

2)Porto Tolle. Le frequenti emissioni dal camino della centrale Enel di Polesine Camerini provocano ingenti danni a pescatori, agricoltori e alla vita quotidiana. Piogge oleose, irritazione a Pila. Tugnolo: «Ci rispondono di seguire la "solita" prassi. È inaudito»

3)Ambientalisti: «I numeri parlano chiaro»

1)CENTRALE ENEL. Pd (Progetto Democratico): «Il nuovo combustibile sembra più inquinante»

«Sembra che il nuovo combustibile che verrà utilizzato nella centrale di Polesine Camerini sia più inquinante di quello attuale». Giuseppe Zogno non usa giri di parole per attaccare la scelta fatta dal Consiglio provinciale quando ha approvato l'investimento dell'Enel per l'ambientalizzazione. Per Progetto democratico, infatti, sull'Ori-Mulsion non esiste una sperimentazione precisa e quindi la tutela dell'ambiente è tutta da dimostrare. «La Provincia vuole rinunciare al metano - ha detto Zogno - e noi siamo preoccupati per i cittadini anche perchè il nuovo combustibile è criticato anche da Legambiente». «Manca lo studio sull'impatto ambientale - ha aggiunto il presidente del Consiglio provinciale Antonella Bertoli - l'Ori-Mulsion viene dal Venezuela ed è bandito dall'Unione europea. Chiediamo al presidente Saccardin di verificare il problema dell'inquinamento. Ma oltre a questo ci chiediamo perchè manca ancora un progetto esecutivo e l'Enel vuole la modifica della legge sul Parco che, attialmente, la vincola al metano». Secondo Pd questo combustibile potrebbe essere associato a sostanze tossico-nocive e produrrebbe un'enorme quantità di gessi da smaltire (circa ottocento mila tonnellate). «Lo zolfo salirebbe al 3 per cento - ha concluso Gianni Magnan ricordando i tetti imposto dall'Ue dal 2002 - e a conti fatti tra lo smaltimento e il consumo si supererebbero i 1350 miliardi necessari per la conversione della centrale a metano. Non si può promuovere un combustibile solo sulla base degli elementi forniti dall'Enel visto che a Brindisi, ad esempio, l'uso di questa sostanza è alternato ad altri elementi».

2)Porto Tolle. Le frequenti emissioni dal camino della centrale Enel di Polesine Camerini provocano ingenti danni a pescatori, agricoltori e alla vita quotidiana. Piogge oleose, irritazione a Pila. Tugnolo: «Ci rispondono di seguire la "solita" prassi. È inaudito»

L'episodio risale alla notte tra lunedì 6 e martedì 7, ma solo ora è venuto a galla l'ennesimo caso di precipitazioni oleose sull'abitato di Pila. Quella sera, con il vento di scirocco che soffiava con violenza come ben sanno i pescatori che si sono visti spazzare via pontili e quant'altro, il particolato solido che si accumula lungo le canne fumarie della centrale di Polesine Camerini è stato spinto verso Pila anzichè verso il mare.

«Ormai gli episodi si fanno sempre più numerosi - dicono i cittadini - e con una frequenza di due-tre mesi l'anno». In realtà, sono i macro episodi a venire contati perchè le "piccole" ricadute sono all'ordine del giorno e fanno quasi parte della vita quotidiana. In ogni caso, l'ultimo episodio di piogge oleose ha lasciato i suoi segni: macchie prima nere e, dopo qualche vano tentativo di lavaggio, giallognole su marmi e piastrelle, chiazze su auto, barche e sugli stessi muri delle case. «Ormai non stendiamo più gli indumenti all'aperto - dicono le donne del paese - perchè le macchie non vengono più via e, anzi, col tempo corrodono i tessuti lasciando dei buchi».

Ma non si tratta solo di marmi, auto da riverniciare, indumenti rovinati: «Mio marito - dice una donna mentre altre annuiscono - si rifiuta ormai di coltivare l'orto e di mangiarne i frutti. Siamo tutti preoccupati per la nostra salute visto che non sappiamo cosa respiriamo».

All'indomani del fatto, i cittadini di Pila si sono rivolti al presidente della locale Cooperativa Pescatori. «Il mio ruolo - spiega Virginio Tugnolo - è un po' quello di fare il portavoce della cittadinanza. Ho così chiamato il direttore della centrale Zanatta per chiedere chiarimenti e mi sono sentito rispondere di seguire la solita prassi. Si rende conto? Esiste una prassi per episodi che non dovrebbero succedere e che consiste nell'informare l'Amministrazione comunale, chiedere dei sopralluoghi, fare una stima dei danni e così via». «Ma noi non vogliamo i soldi - interrompe un'altra donna - qui si tratta della nostra salute».

Rispetto a qualche anno fa, quando gli episodi avevano carattere eccezionale, anche la prassi dei risarcimenti è cambiata. «Al contrario di quel che sostiene Zanatta - continua Tugnolo - l'assicurazione cerca di tirarla in lungo con i pagamenti e di mercanteggiare. Per esempio, per liquidare danni alle imbarcazioni che si aggirano mediamente sui 4-5 milioni, ai pescatori sono state offerte 5-600 mila lire». Talvolta, poi, Enel e assicurazione si rimbalzano la responsabilità.

A Pila, intanto, il malumore cresce e c'è sempre la tentazione di scendere in piazza, magari coinvolgendo altre realtà colpite dal fenomeno delle piogge oleose come Polesine Camerini, mentre c'è grande attesa per una causa intentata da un cittadino per i danni subiti: a fronte di danni accertati per 4 milioni e 600 mila, l'offerta di risarcimento dell'Enel è stata di 1 milione e 600 mila. Se la causa andrà a buon fine, è già certo che decine di altre seguiranno a valanga.

3)Ambientalisti: «I numeri parlano chiaro»

«Basta fare qualche conto». Le 12 associazioni altopolesane per l'ambiente parlano con i dati alla mano: «Nella provincia di Rovigo le centrali di Polesine Camerini e quella di Cerestar a Castelmassa producono, da sole, il 10\% dell'energia elettrica nazionale (16 miliardi di Kwh l'anno). Se a questo dato già allarmante sommiamo le produzioni delle due colossali centrali di Moglia e Ostiglia risulta che nel bacino lungo l'asta del Po, viene prodotta tutta l'energia elettrica consumata nel Veneto».

Per questo, i gruppi verdi si stanno impegnando su fronti diversi: impedire l'insediamento di altre centrali, specie quelle a biomasse, chiedere all'Arpav nuovi controlli più mirati e ottenere l'ambientalizzazione e metano delle due centrali di Moglia di Sermide e Ostiglia. Non basta insomma l'indagine sulla qualità dell'aria chiesta dai comuni Altopolesani all'Arpav di Rovigo: i primi risultati, presentati la scorsa estate, parlano di un miglioramento lievissimo ma non omogeneo.

L'indagine sui licheni, bioindicatori naturali, condotta dall'agenzia per l'ambiente in collaborazione con l'Università di Trieste, ha evidenziato un miglioramento della qualità dell'aria, con una forte accelerazione tra il 1995 e il 1999. L'indice di naturalità è passato dal 3,97 del 1990 al 24,22 del 1999. Esultare, però, è fuori luogo: le ultime indagini rilevano una situazione a dir poco drammatica nei comuni più industrializzati e soprattutto più vicini alle centrali elettriche di Moglia e Ostiglia. A Castelnovo Bariano, Bergantino e Melara l'indice di naturalità dell'aria si aggira sul 18\%, un parametro che descrive un'alterazione media secondo i tecnici, ma un dato grave secondo gli ambientalisti, secondo i quali per respirare aria buona l'indice dovrebbe attestarsi attorno al 50\%.

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