Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 13.1.2001:<<Ambiente. "Il territorio e la salute pagheranno le conseguenze di bitume, zolfo e metalli pesanti" .Verdi: "No agli affari di metano e Orimulsion"»

«È necessario un nuovo orizzonte progettuale che si concretizzi in una seria programmazione territoriale e occupazionale a partire dal presupposto della chiusura della Centrale». Donatella Barion (Verdi Sole che ride) non vede alternative per superare i rischi che l'area bassopolesana sta vivendo: una centrale inquinante in zona protetta, inosservanza ai regolamenti di tutela, discariche abusive di ogni tipo, assedio con progetti di vario genere: inceneritori, discariche, camping, depositi di sostanze chimiche, di idrocarburi e via dicendo. «All'interno del Parco e nelle prospicenze - prosegue Donatella Barion - ogni sorta di affaristi, locali e non, scorazzano indisturbati spartendosi territorio e affari, movimentando forse politiche poco sensibili in fatto di ambiente violato».

Il progetto Enel comporta "bitume emulsionato ad altissima concentrazione di zolfo e metalli pesanti". «Chi pagherà il prezzo di tutto questo a fronte del giro di investimenti e guadagni miliardari sono il territorio con la sua sistematica distruzione e la salute dei bassopolesani, da vent'anni vittime di ricatti occupazionali e dell'arroganza di chi decide altrove e viene qui a imporre scelte, come indicano le dichiarazioni del sottosegretario all'industria De Piccoli su Terminal e Centrale».

«Nonostante cio, diverse forze politiche si pregiano di volere e difendere il Parco. Chi lo vuole veramente, vuole lo sviluppo oggi possibile in tutto il delta e non solo la protezione di un'area naturalistica di pregio internazionale. La rinnovata alleanza uomo-natura è in grado di garantire, salvaguardando il patrimonio ambientale, sbocchi occupazionali, rinnovamento culturale e migliore qualità della vita. Chi afferma di volerlo ha l'occasione di dimostrarlo, non schierandosi con i business del metano e dell'Orimulsion».

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