LE OSSERVAZIONI DEGLI AMBIENTALISTI AL PROGETTO DI ADEGUAMENTO AMBIENTALE DELLA CENTRALE ENEL DI POLESINE CAMERINI (CHE PREVEDE L' ALIMENTAZIONE AD ORIMULSION). PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.)

Spett.le Commissione di inchiesta pubblica sul progetto di adeguamento della centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle

Comune di Porto Tolle

p.zza Ciceruacchio

PORTO TOLLE (RO)

OGGETTO: centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle – progetto di adeguamento ambientale – procedura di V.I.A. – memoria scritta

I sottoscritti:

Eddi Boschetti in qualità Responsabile provinciale W.W.F. di Rovigo con sede in Rovigo via Cavour n.3,

Angelo Mancone in qualità presidente di Legambiente Veneto con sede in Rovigo C.so del Popolo n. 276,

Paolo Celin, presidente della Sezione di Rovigo di Italia Nostra con sede in Rovigo via Cavour n.3,

Danilo Trombin in qualità di Delegato L.I.P.U. di Adria con sede a Cavanella Po via Pisacane n.3,

presentano, ai sensi dell’art. 7, comma 3, dell’Allegato IV del DPCM 27 dicembre 1988 la seguente

MEMORIA SCRITTA

1) Illustrazione del progetto;

2) Confronto con l'ipotesi di metanizzazione;

3) Considerazioni sull'orimulsion;

4)Conclusioni ;

1)ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO

La necessità di ambientalizzare la centrale, nasce dal fatto che, secondo gli accordi intrenazionali rispetto le emissioni in atmosfera, dopo il 31/12/2002, i limiti di emissione saranno così diminuiti:    

Anidride Solforosa (SO2) da 3400 attuali a 400 mg/Nmc

Ossidi d'Azoto (NOx) da 800  attuali   a 200 mg/Nmc

Polveri da 120  attuali  a  50  mg/Nmc

(dove mg/Nmc sta per milligrammi X normal-metro cubo).

Secondo l'Enel l'apparato tecnico che verrebbe messo in atto dovrebbe consentire di portare al di sotto del nuovo limite  di cento punti (300 mg/Nmc) l'SO2, di 100 punti (100 mg/Nmc) gli NOx, di 20 punti (30 mg/Nmc) le polveri.

Circa l'alimentazione dell'impianto, ENEL aveva inizialmente proposto un combustibile a basso tenore di zolfo (0.23%) il cosiddetto STZ.

Dopo la liberalizzazione dei mercati e la perdita del monopolio nella produzione e nella distribuzione dell'energia elettrica, che ha portato, come sappiamo alla privatizzazione degli impianti non strategici, ENEL per rimanere in mercato all'apertura delle aste con un impianto ancora strategico per l'azienda (copre il 10% del fabbisogno nazionale), ha modificato la scelta del combustibile, optando per l'orimulsion, molto più economico, dell'STZ e del Metano, ma ad alto tasso di Zolfo. La scelta deriva dunque da fattori economici. E' del tutto infondata dunque la presunta impossibilità tecnica di convertire tale impianto, come abbiamo sempre saputo! 

Per portare le emissioni ai parametri previsti, ENEL Produzione (la società incaricata a realizzare il progetto), ha modificato il progetto inziale apportando un potenziamento dei desolforatori dei denitrificatori e dei precipitatori.

Gli interventi previsti si possono così riassumere:

Installazione di 4 desolforatori

Installazione di 4 denitrificatori

Installazione di 1 cristallizzatore

Potenziamento (Revamping) 4 precipitatori

Conversione 4 Caldaie e Parco combustibili 

Adeguamento oleodotto (verrebbe comunque sfruttata la rete preesistente)  

Palificazioni per consolidare il suolo dove sono previsti gli interventi

Le fasi del processo del trattamento fumi sono le seguenti:

FUMI Di CALDAIA - DENITRIFICATORE - PRECIPITATORI ELETTROSTATICI - PRELEVATORE REFLUI - Immissione nel sistema di calcare (CaCO3) e Acqua (H2O) per far agire i DESOLFORATORI  con annesso impianto disidratazione dei gessi derivanti dal processo (CaSO4) -  RISCALDATORE - CAMINO.

Come si può notare i punti salienti di questo piano consistono nel consumo di Combustibile ad alto contenuto di zolfo (770 tonnellate/ora) rispetto al quale saranno consumati calcare (71 t/h) e acqua con produzione di Ceneri (3.1 t/h),  Gessi (134 t/h) e reflui liquidi.

L'Orimulsion come abbiamo detto arriverebbe all'impianto servendosi della rete esistente.

Il calcare sotto forma di pietrame arriverebbe dall'Istria via mare, fino a Porto San Leonardo (VE), proseguirebbe quindi a destinazione attraverso acque interne (Laguna e Po), verrebbe infine macinato in Centrale all'interno di camere stagne e immesso nel sistema.

Il gesso dalla centrale seguirebbe il percorso a ritroso fino a Porto S.Leonardo per poi essere distribuito nei mercati Europei e Statunitensi. 

Una parte del gesso sarà lavorato anche in loco, all'interno di una nuova fabbrica che costruirà pannelli i quali via fiume e successivamente via terra, in appositi container, verranno trasportati ai mercati del nord europa.

Attualmente un grosso acquirente è l'Inghilterra, ma probabilmente i rapporti saranno estesi agli altri mercati statunitensi, in quanto anche le centrali inglesi alimentate a carbone saranno ambientalizzate con i desolforatori.

lo smaltimento delle ceneri prodotte, molto delicate ed altamente inquinanti, implica flussi di bettoline o autocarri.

Esiste un contratto con il produttore per il ritiro delle stesse (dalle quali verranno ritirati cromo e vanadio).

L'Acqua, sui contenuti della quale viene specificato da progetto essere sotto i limiti previsti, verrebbe scaricata nel Po.

I tecnici di ENEL Produzione si sono impegnati particolarmente a illustrare i previsti interventi migliorativi dell'impianto e delle adiacenze dal punto di vista architettonico. I gruppi e il camino diventeranno bianchi.

Interventi migliorativi saranno introdotti anche nel verde circostante compreso il sentiero natura "L'Albanella".

La darsena verrebbe infine raddoppiata per consentire carico e scarico con due chiatte in contemporanea.

2)CONFRONTO CON L' IPOTESI DI METANIZZAZIONE

Vale la pena misurare la bontà del progetto in esame comparando una centrale funzionante a orimulsion a una centrale analoga che si avvalga di un sistema di combustione a ciclo combinato alimentato a gas naturale. 

Si tratta in quest'ultimo caso di un sofisticato apparato produttivo che si basa sull'utilizzo del solo Gas Naturale offrendo rendimenti non raggiungibili con l'olio pesante. Per fare un esempio, considerando un rendimento medio del 39% di una centrale funzionante con olio pesante, questo passerebbe al 55% a ciclo combinato (dati ENEL power). Per usare parole semplici, negli impianti termoelettrici, come in tutti i motori termodinamici, l'energia dispersa sotto forma di calore, fumi e i gas, sono tanto maggiori quanto più basso è il rendimento degli impianti stessi. In altre parole un alto rendimento consente un minor utilizzo di combustibile, ovvero meno sprechi. 

A solo titolo di esempio nell'impianto di Sermide, recentemente avviato alla conversione a ciclo combinato, il minore spreco di combustibile, unitamente a minori costi di manutenzione, giustificherebbe il maggior costo che esso comporterebbe.

Oltretutto il minor calore disperso, si tradurrebbe in minor utilizzo di acqua per il raffreddamento e minor inquinamento termico del fiume. 

Veniamo dunque alle emissioni in atmosfera:

Confrontiamo le emissioni dell'impianto di Polesine Camerini, previste dopo la conversione a orimulsion, con quelle che si otterrebbero se l'impianto funzionasse a turbo gas (l'unica cifra di confronto è stata ricavata facendo una semplice proporzione rispetto a parametri Enel; anche se approssimativa dovrebbe dare idea delle grandezze):

                   Orimulsion                                Metano

SO2:                 300                                         0                 mg/Nmc

NOx:                100                                         88               mg/Nmc

Polveri:               30                                         0                 mg/Nmc

Quindi meno ossidi di azoto, niente polveri e niente anidride solforosa. 

Non rimane che chiedersi il perchè della scelta dell'Orimulsion a Porto Tolle, quando altrove si era optato per il Metano.

Come al solito la scelta non è stata dettata da ostacoli tecnici, in quanto la centrale di Polesine Camerini non è diversa da quella di Sermide ma da strategie economiche.

Infatti, con la liberalizzazione del mercato energetico nazionale e la conseguente perdita del monopolio, ENEL  è obbligata a vendere una quota del proprio parco produttivo, privilegiando la cessione degli impianti per lei meno strategici. Ostiglia e Sermide, separati tra loro di solo 12 Km, ricadevano in questa categoria, e sono stati ceduti rispettivamente a Elettrogen ed Eurogen, Due grosse produttrici nazionali private di Energia elettrica. Enel Power, società interna al gruppo Enel, avrà il compito di effettuare la conversione a ciclo combinato dell'Impianto di Sermide (sarà convertita anche Ostiglia sempre ovviamente a spese dell'Enel). 

Abbiamo detto che una centrale a ciclo combinato brucia un combustibile pregiato e costoso ma consuma molto meno e soprattutto rende in termini produttivi molto di più. Inoltre abbiamo detto che anche i costi di manutenzione sono inferiori.

Non abbiamo ancora detto invece che, dato l'elevato grado di automatizzazione dell'impianto e gli scarsi interventi di manutenzione, è necessaria meno forza lavoro, che per un privato si traduce in minori stipendi da emettere. Spesso non si considera che nel prezzo dell'Energia (=bolletta che tutti riceviamo) è incluso il costo di produzione derivante dalla mano d'opera.

Per un soggetto privato, essere competitivo nei confronti di un colosso come Enel (che deterrà il primato nella produzione anche in futuro), significa  ridurre all'osso i costi di produzione e mantenere i prezzi dell'energia bassi.

Per ENEL, invece poter vendere significa trasformare le centrali obsolete in impianti più moderni, appetibili ai privati, cercando di spendere il meno possibile nella riconversione degli impianti ancora strategici. Infatti alla base del progetto di conversione a Orimulsion, c'è il basso costo del combustibile che ammortizzerebbe in soli tre anni i costi dell'intervento!