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Auditorium "Maurice Ravel" de Lyon




 Organo Auditorium Lyon L'Organo di cui ci occuperemo oggi appartiene, oltre che alla categoria degli organi grandi, anche a quella dei 'Grandi Organi' per via della sua storia e delle sue vicende, che lo hanno portato ad essere uno dei più famosi e celebrati strumenti di Parigi per quasi cento anni, prima di venire trasferito a Lione, dove prosegue nella sua carriera musicale e dove occupa ormai un posto importante nel panorama dell'organaria francese. Ma cominciamo dall'inizio.
Nel 1867 la Parigi di Napoleone III, resa imponente e colossale dai lavori urbani progettati da Hausmann, organizza la Prima Esposizione Universale, un evento di portata internazionale che la proietta all'apice della notorietà europea come la Capitale Mondiale delle Scienze e delle Arti. Nel decennio seguente Parigi viene scossa dai gravi eventi politici che tutti conosciamo e che ne provocano il decadimento culturale ed artistico fino al 1878, anno in cui, chiusa la parentesi Comunarda, la Capitale francese inizia a risollevarsi ed a riprendere quel cammino di progresso artistico, culturale ed industriale che la porterà poi a divenire la 'Ville Lumière' dei primi decenni del 1900.
Proprio nel 1878 riprendono i grandi lavori di edificazione di grandi ed imponenti edifici pubblici, tra cui, originalissimo per impostazione stilistica e per tecniche costruttive, il Palais du Trocadéro, vastissimo ed imponente edificio in cui avrebbero dovuto essere ubicati diversi musei. In questo Palazzo, che sarebbe divenuto un pò il centro di attrazione culturale e musicale della città, era previsto anche un grande 'Salone delle Feste' la cui particolarità era quella di essere perfettamente circolare (50 metri di diametro e 45 metri di altezza) e che poteva contenere circa cinquemila posti a sedere. In questa sala, naturalmente, si doveva installare un organo e la scelta dell'organaro cadde, come era logico e naturale, su Cavaillé-Coll, il quale accettò di buon grado.
Nasce così l'organo del Palais de Trocadéro di Parigi, uno dei più grandi strumenti europei del momento, dotato di tutte le migliori novità sia foniche che tecniche, tra cui un registro nuovissimo per quei tempi, il 'Diapason', di origine britannica, ed uno speciale sistema di pre-combinazione che consentiva all'aiutante dell'organista di variare preventivamente la combinazione dei registri senza utilizzare comandi aggiuntivi (un pò quello che sarebbe stato poi perfezionato qualche decennio più tardi con la Combinazione Aggiustabile). A questo si deve aggiungere una particolarità molto importante e mai adottata prima di allora in Francia: tutte le tastiere, ad eccezione del Grande Organo, erano Espressive.
Quest'organo fu inaugurato il 7 Agosto 1878 alle ore 15 da un grande concerto di Alexandre Guilmant.
A questo punto inizia una grandissima carriera artistica per questo strumento, carriera che va di pari passo ad una progressiva decadenza della sala in cui è posto. Infatti, se Cavaillé-Coll era riuscito a trarre i migliori risultati dalla forma geometrica della sala, giovandosi dell'acustica del tutto particolare, la stessa acustica era nefanda e nefasta per qualsiasi altro genere sia musicale che teatrale. Le orchestre non riuscivano a suonare per via del terribile gioco di echi e rifrazioni acustiche, le opere teatrali non potevano essere rappresentate in un ambiente così vasto dove la voce nuda degli attori si perdeva ed affievoliva dopo pochi metri, ed i risultati dell'opera lirica si erano rivelati assolutamente disastrosi. Ed è così che la Sala del Trocadéro diventa piano piano un salone dove si effettuano solo ed esclusivamente concerti organistici. Nel periodo che va dal 1878 al 1926 i concerti del Trocadéro sono memorabili ed indimenticabili. Alla consolle dello strumento di Cavaillé-Coll si avvicendano i più grandi organisti francesi, europei ed anche statunitensi, in una continua ed appassionante attività concertistica ammirata e seguita da tutta l'Europa e dal Mondo.
Nel 1926 l'organo comincia a presentare alcuni difetti che abbisognano di sistemazione. E' Marcel Dupré che si incarica della direzione dei lavori, e l'anno seguente l'organo viene riportato al primitivo splendore fonico e timbrico, splendore che questo strumento manterrà fino al 1937, anno in cui inizia un nuovo capitolo della sua storia.
Nel 1937, in previsione dell'Esposizione Internazionale, il Palais du Trocadéro entra nel mirino degli architetti. Troppo brutto, troppo strano, troppo 'vecchio' stilisticamente.... Insomma, da demolire. E così viene deciso. Per l'organo si mobilitano i più grandi esponenti della musica organistica francese. Si forma una commissione composta da Charles Tournemire, Ludovic Panel, Joseph Bonnet, Marcel Dupré ed Edouard Mignan a cui viene presentato il progetto della nuova sala che dovrà contenere l'organo. Si tratta di una grandissima sala rettangolare che ricorda molto da vicino un teatro o, per meglio dire, una sala cinematografica, con palcoscenico, platea, galleria e palchi. L'acustica è, questa volta, perfetta per tutti i tipi di musica e di rappresentazione teatrale.
La Commissione lavora alacremente su questo progetto e, alla fine, la decisione è presa: si costruirà un grande organo nuovo, utilizzando tutto il materiale fonico dello strumento precedente. Quest'organo verrà contenuto in una grande struttura rettangolare che verrà posta sul palcoscenico e che lo occuperà per tutta la larghezza e per buona parte dell'altezza. Questa struttura sarà mobile, cioè potrà avanzare e retrocedere sul palcoscenico, come una specie di enorme quinta, in modo da renderne l'utilizzo il più possibile universale, sia per i concerti solistici che per quelli con orchestra. Lo stile architettonico di questa struttura seguirà quello della sala: estremamente lineare e le canne verranno sistemate in 'ceciliano', cioè senza ornamenti e sovrastrutture. Nella parte anteriore della struttura e, pertanto, in piena vista, verranno poste le canne del Grande Organo, del Pedale e tutti i registri non espressivi. Le casse espressive verranno poste nella parte posteriore, separata da quella anteriore da una paratia di tela. La disposizione dei piani sonori è, al contrario che nelle chiese, quella orizzontale, che fornisce i migliori risultati per l'ascolto dell'organo in una sala o in un auditorium. Verrà adottata la trasmissione elettrica ed i più moderni sistemi di combinazione. La consolle sarà mobile e posta davanti allo strumento.
La disposizione fonica di questo strumento è la seguente:

Grand Orgue

Montre 16
Bourdon 16
Montre 8
Violoncelle 8
Flute Harmonique 8
Bourdon 8
Prestant 4
Flute Douce 4
Doublette 2
Nasard 2-2/3
Tierce 1-3/5
Plein Jeu 5 rangs
Cornet 5 rangs
Bombarde 16
Trompette 8
Clairon 4
Récit

Quintaton 16
Flute Harmonique 8
Cor de Nuit 8
Gambe 8
Voix Céleste 8
Flute Octaviante 4
Viole 4
Octavin 2
Nasard 2-2/3
Tierce 1-3/5
Piccolo 1
Plein Jeu 5 rangs
Cymbale
Cornet 6 rangs
Bombarde 16
Trompette 8
Clairon 4
Basson-Hautbois 8
Voix Humaine 8
Positif

Bourdon 16
Principal 8
Flute a fuseau 8
Salicional 8
Unda Maris 8
Flute Octaviante 4
Prestant 4
Quinte 2-2/3
Tierce 1-3/5
Doublette 2
Plein Jeu 6 rangs
Trompette 8
Cromorne 8
Chalumeau 4
Solo

Bourdon 16
Flute Harmonique 8
Diapason 8
Violoncelle 8
Principal 4
Octavin 2
Plein Jeu 5 rangs
Bombarde 16
Trompette 8
Clairon 4
Clarinette 8
Pédale

Principal 32 (metallo)
Principal 32 (legno)
Flute 16
Contrebasse 16
Violonbasse 16
Soubasse 16
Basse 8
Violoncelle 8
Flute 8
Bourdon 8
Octave 4
Mixture 4 rangs
Bombarde 32
Bombarde 16
Trompette 8
Clairon 4
Basson 16
Basson 8
Baryton 4

L'organaro a cui viene affidato il lavoro di costruzione dello strumento è Gonzales, che riesce a realizzare questa opera, decisamente molto impegnativa, in un tempo brevissimo e con risultati eccellenti.
Tutto l'insieme dell'auditorium e di tutte le altre strutture adibite ad Esposizione prende il nome di 'Palais de Chaillot' e da quel momento quest'organo diventerà 'L'Orgue du Palais de Chaillot', riprendendo la tradizione del suo predecessore in una carriera musicale ed artistica che eguaglierà e supererà quella de 'L'Orgue du Trocadéro'.
Come organista 'titolare' fu nominato André Marchal, ma, a parte gli anni del Conflitto Mondiale, alla consolle di questo strumento sedettero tutti i più grandi organisti ed interpreti mondiali. Il Direttore Musicale di questo Organo fu Norbert Dufourq, che dal 1937 al 1965, organizzò centinaia di recitals organistici. Su questo strumento vennero anche svolte centinaia di lezioni sulla musica organistica europea da parte dei migliori maestri internazionali, lezioni a cui assistettero coloro che oggi sono i più rinomati concertisti di organo a livello mondiale.
E poi... la decadenza. I critici musicali parigini ritengono che l'avvento di un'amministrazione pubblica di segno opposto a quella che aveva valorizzato lo strumento, ne abbia decretato la fine, un pò come si faceva una volta quando il conquistatore di turno provvedeva a cancellare e demolire tutti i segni e le opere dell'odiato predecessore.
Noi non abbiamo elementi che rendano questa ipotesi più accreditata o credibile di altre; sta comunque di fatto che per un decennio l'organo del Palais de Chaillot rimase mestamente nel retro del palcoscenico, muto ed abbandonato, tanto che nel 1975, viste le condizioni ormai critiche e vista la sordità delle autorità parigine ai richiami ed agli appelli della comunità organistica francese, si prese la decisione di smantellarlo.
Sarebbe stata la fine di un Grande Organo se non si fosse trovata una soluzione che avrebbe aperto per questo strumento una terza epoca di splendore.
Per la salvezza del glorioso strumento si mobilitarono un pò tutti, ma non era facile trovare un posto adatto per uno strumento di così grandi dimensioni e di tali caratteristiche; d'altra parte anche il trasporto in una chiesa non era proponibile, vuoi per le spiccate caratteristiche 'musicali' dello strumento, concepito per altri scopi, vuoi per le sue dimensioni e la sua impostazione di base, assolutamente improprie per un ambiente diverso da una sala da concerto. Radio France possedeva già un organo (quello dell'attuale sala Olivier Messiaen) ed anche l'idea di trasferire tutto presso il Palazzo dei Congressi faceva storcere il naso a più di una persona.
Fortunatamente si fece avanti, ad un certo punto, la Città di Lione, che si offerse di acquisire lo strumento e di trasportarlo presso la Sala dell'Auditorium dedicato a Maurice Ravel. E così fu fatto. L'organo fu reinstallato restringendo un poco le sue dimensioni ed adattando i corpi d'organo ad una struttura più stretta e più profonda. La disposizione delle canne rimase, più o meno, quella precedente, salvo un aumento della profondità per compensare il restringimento in larghezza della struttura. Alcune modifiche furono anche apportate ai corpi d'organo posti nella parte posteriore ma per il resto l'organo rimase quello che era, eccezion fatta per due Cynbales di quattro file aggiunti al Positivo ed al Solo.
Il nuovo strumento fu inaugurato il 27 Novembre 1977 con un concerto per Organo ed Orchestra tenuto da Pierre Cochereau e l'Orchestra di Lione. In questo concerto fu molto curiosa l'idea di Cochereau di studiare con l'addetto alle luci della sala, una specie di illuminazione tematica delle varie parti della facciata dello strumento in concomitanza con il loro utilizzo. In pratica se suonava il Principale venivano illuminate le sue canne e così via, fino ad inondare di luce tutto lo strumento in occasione del'uso del Tutti.
Dal 1977 al 1992 lo strumento fu sotto la tutela e responsabilità di Patrice Caire, che alla sua consolle si esibì svariate volte e su cui effettuò diverse incisioni discografiche. Lo stesso Caire organizzò su questo organo stagioni musicali di eccezionale valore che concorsero a rinverdire la fama di questo strumento storico che tante traversie aveva attraversato in un secolo di vita. Anche dopo la scomparsa di Caire, questo strumento ha proseguito nella sua attività ed è tuttora uno degli strumenti più apprezzati e rinomati non solo della Francia ma dell'Europa intera e la sua caratteristica di organo non liturgico lo pone su di un piano assolutamente differente dagli altri grandi organi europei. I suoi registri, la maggior parte dei quali costruiti da Cavaillé-Coll, sono stati concepiti e realizzati in un'ottica assolutamente diversa da quella normale; in questo strumento sono privilegiate le voci orchestrali e concertistiche ed anche l'intonazione e le caratteristiche di impostazione fonica sono specificatamente e volutamente di tipo concertistico. Tutto questo rende questo strumento veramente particolare e degno di una grande attenzione e considerazione.



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