Logo Arretrati

Église de Saint-Emilion




 Organo Saint Emilion Tutti conoscono ed apprezzano gli strumenti realizzati dal grande Aristide Cavaillé-Coll, ma pochi sanno che uno dei suoi figli, Gabriel, si dedicò anch'egli all'arte organaria con ottimi risultati.
Aristide Marie Gabriel Cavaillé-Coll, nato nel 1867 e secondogenito del grande Aristide, si dedicò fin da giovane all'arte organaria nell'atelier del padre ed i suoi interessi lo portarono ben presto verso quelle nuove frontiere dell'organaria che iniziavano a mettere a frutto le capacità e le possibilità dell'elettricità. E la sua prima opera fu, appunto, un piccolo organo a trasmissione elettrica che egli presentò presso la ditta paterna nel 1891. Ma questa sua predisposizione per una novità che il padre riteneva non ancora matura per essere sfruttata, lo portò ben presto ad avere con lui diversi ed aspri contrasti, al punto di convincerlo a fondare una propria ditta organaria. Questo atto di forza fece ben presto precipitare la situazione fino a che, a seguito di una vertenza giudiziaria tanto aspra quanto spiacevole, la ditta del padre fu messa in liquidazione dal tribunale e Gabriel, riassunta una buona parte degli ex operai del padre, ne divenne il continuatore, realizzando diversi strumenti di pregevole ed ottima fattura tra cui, piccolo ma molto interessante, quello di cui parleremo oggi e costruito nel 1892: quello della chiesa Collegiale di St. Emilion.
La chiesa di St.Emilion ha una particolarità architettonica: è lunghissima (più di ottanta metri) e la navata centrale è molto stretta (soli nove metri), cosa che complica notevolmente la vita all'organaro che dovesse pensare di installare un organo in questa chiesa, tant'è vero che, a quanto sembra, in questo tempio non è mai esistito un organo prima di quello di cui oggi parleremo. Nel 1860 si hanno le prime testimonianze scritte di un lascito da parte della castellana del luogo, certa Madame Vuidet, per dotare finalmente la chiesa di un organo. Ma è solamente nel 1892 che viene interpellata la ditta Cavaillé-Coll di Parigi, che invia un suo incaricato il quale, dopo aver effettuato tutte le misurazioni e le prove acustiche del caso, decide che il posto migliore per la sistemazione di un organo è lateralmente nel transetto. L'anno dopo, nonostante la morte della benefattrice abbia rallentato le procedure, Cavaillé-Coll presenta il progetto di uno strumento di piccole dimensioni ma molto ben dimensionato e di stile sostanzialmente romantico. Dopo pochi mesi lo strumento viene installato ed inaugurato con grande successo e, finalmente, la chiesa Collegiale di St.Emilion può vantare anch'essa il suo organo.
Lo strumento ha avuto la fortuna di essere stato pochissimo rimaneggiato nel tempo. Solamente negli anni Venti è stato installato un ventilatore elettrico e pochi altri interventi hanno riguardato solo qualche canna o l'installazione di un paio di lampade per l'illuminazione della consolle. In queste condizioni, praticamente intatto sebbene quasi inutilizzato, questo organo è arrivato fino agli anni Novanta quando si è cominciato a pensare ad un restauro, che è stato effettuato nel 1995 da Chevrier e che ha visto la rinascita dello strumento e la sua inaugurazione da parte di Philippe Lefebvre, organista titolare a Notre-Dame di Parigi il quale, per l'occasione, ha rispolverato un repertorio romantico-sinfonico che ha adeguatamente messo in luce le capacità foniche di questo piccolo ma geniale strumento. Infine, l'anno scorso, l'organo è stato ulteriormente rivisto e spostato in una posizione acusticamente più favorevole, cosa che lo ha reso contemporaneamente più adatto sia all'utilizzo liturgico che a quello concertistico.
Questo strumento possiede due tastiere di 56 note, una pedaliera di 30 note e trasmissione meccanica. Di seguito la Disposizione Fonica:

Grand Orgue

Bourdon 16
Montre 8
Flute Harmonique 8
Prestant 4
Récit

Cor de Nuit 8
Viole de Gambe 8
Voix Celeste 8
Flute Octaviante 4
Trompette 8
Basson-Hautbois 8
Clairon 4
Pédale

Soubasse 16



Torna all'Indice Strumenti
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010