Abbiamo già parlato da queste pagine dell'organo della Basilica dell'Immacolata di Genova a
proposito della Riforma Organaria Italiana. Questo strumento fu, infatti, uno dei primi organi costruiti in Italia
secondo le nuove tecniche costruttive provenienti dai paesi europei d'oltralpe. Costruito del 1890 da Georg William Trice,
questo organo già allora presentava tre tastiere, pedaliera estesa, un grande numero di registri e la trasmissione
elettrica, cosa che lo rendeva interessantissimo poichè da una sola consolle si azionavano ben tre corpi d'organo separati
tra di loro.
Non disponiamo di fotografie di quell'organo, ma ne conosciamo la composizione fonica, che era la seguente:
Organo Corale (I)
Bordone 8 Flauto Orchestrale 4 Piccolo Armonico 2 Gamba 8 Voce Celeste 8 Clarinetto 8 -
Oboe 8
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Organo Positivo (I)
Flauto Tappato 8 Flauto Armonico 4 Flautino 2 Gamba 8 Tuba Mirabilis 8 Voce Umana 8
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Organo Corale (II)
Principale 8 Ottava 4 Duodecima Decimaquinta Decimanona/Vigesimaseconda Controgamba 16 Dulciana 8 Tromba 8
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Grande Organo (II)
Principale 16 Principale Primo 8 Principale Secondo 8 Ottava Prima 4 Ottava Seconda 4 Duodecima Decimaquinta Ripieno Primo a 5 file Ripieno Secondo a 3 file Bordone 8 Dulciana 8 Contr'Oboe 16 Tromba 8 Tromba in Ottava 4
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Organo Espressivo (III)
Eufonio 8 Ottava 4 Decimaquinta Tre file di Ripieno Bordone 16 Bordone 8 Flauto 4 Viola 8 Flicorno 8 Tromba in Ottava 4
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Pedale all'Espressivo
Principale 16 Ottava 8 Bordone Dolce 16
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Pedale al Corale
Bordone 16 Violoncello 8
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Pedale al Grande Organo
Subbasso 32 Contrabasso 16 Ottava 8 Duodecima Decimaquinta Bordone 16 Flauto 8 Violone 16 Trombone 16 Fagotto 8
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Questo strumento, alla cui inaugurazione partecipò Alexandre Guilmant, deliziando il pubblico con le sue composizioni
ed improvvisazioni, nel giro di una trentina di anni perdette buona parte della sua importanza storica fino a che, nel
1928, fu totalmente rimodernato da Balbiani. Le tastiere furono portate a quattro, aggiungendo diversi registri nei
vari corpi d'organo, che purtuttavia rimasero nelle originarie posizioni (sopra il portale di ingresso ed ai lati del
Presbiterio). La trasmissione elettrica fu rimodernata e resa più affidabile e tutto lo strumento fu dotato di quattro
Combinazioni Libere. Il tutto pilotato da una nuova consolle, posta nel coro, che per comandi di registro utilizzava
gli interruttori allora in uso nei centralini telefonici, contraddistinti da colori diversi a seconda del numero di
combinazione libera corrispondente. La pedaliera era di 30 note e tutto lo strumento contava quasi un centinaio di
registri,
tra cui erano stati conservati alcuni di quelli dell'organo Trice del 1890.
E' importante notare, a questo proposito, di come la Riforma organaria si sia corrotta nel tempo. Infatti risulta
più 'italiano' come composizione fonica l'organo costruito dall' inglese Trice nel 1890, agli albori della Riforma,
di quello costruito dall'italiano Balbiani nel 1928, a Riforma imperante. Non per nulla, solo due anni dopo, nel 1930,
si dovette effettuare una Conferenza Organistica al fine di bloccare questo fenomeno che stava facendo scomparire,
anno dopo anno e strumento dopo strumento, l'essenza stessa dell'organo italiano.
Dal 1928 questo organo è sempre rimasto come esempio importante dell'arte organaria italiana, superato in importanza
solo da quello del Duomo di Milano, di cui abbiamo già parlato. Negli anni Settanta ed Ottanta del Secolo scorso, purtuttavia, il suo stato di
conservazione lasciava molto a desiderare, cosicchè fu intrapresa un'opera di restauro che ha dato buoni frutti.
Restaurata tutta la parte fonica e trasmissiva, l'organo è stato riportato al suo splendore timbrico. Le uniche
opere di restauro appariscenti sono state effettuate sulla consolle, che è stata dotata di una nuova pedaliera e di
nuovi pedaletti a pistoncino invece dei pedaletti ad incastro originali.
L'organo è attualmente perfettamente funzionante in ogni sua parte, ed è un vero piacere poterlo suonare, ascoltando
timbri oramai dimenticati e molto rari da ritrovare, come la Voce Corale, il Pieno Etereo e tutta una serie di registri
violeggianti che non compaiono ormai più negli organi italiani odierni. Suonando questo strumento si entra in un'altra dimensione
e si 'sente' il fascino di una concezione estetica dell'organo di tipo orchestrale e sinfonico che rende attraente e
veramente piacevole interpretare tutto quel repertorio del primo novecento europeo per il quale gli organi di oggi, pur
nella loro perfezione timbrica e concettuale filologicità non sono assolutamente adatti. Abbiamo provato pagine di
Guilmant, di Bossi, di Widor e di Franck su questo organo e ne siamo rimasti affascinati, talmente la musica risultava
'giusta' e 'perfetta'. Non per nulla, questo strumento viene regolarmente utilizzato per cicli concertistici a cui
partecipano interpreti di fama internazionale ed in cui la musica sinfonica la fa, giustamente, da padrone. Se vi trovate a
passare per Genova, una visita è caldamente consigliata.
Di seguito la disposizione fonica attuale:
Prima Tastiera
Arpa celeste Tremolo Bordone 16 Cornetto Ottavino Flauto 4 Quintante 8 Eufonio 8 Unda Maris Viola 8 Salicionale 8 Clarino 8
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Seconda Tastiera
Tromba 8 Tromba 4 Corno inglese 16 Dolciana 8 Gamba 8 Bordone 8 Flauto 4 Principale 16 Principale 8 Corno di camoscio Ottava Nazardo Decimaquinta Ripieno
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Terza Tastiera
Tremolo Pieno Ottava 4 Principale 8 Bordoncino 4 Flauto 8 Quintante 16 Coro viole 8 Gamba 8 Armonica 8 Oboe 8
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Quarta Tastiera
Campane Pieno etereo Piccolo 2 Fugara 4 Flauto 4 Eolina 8 Controgamba 16 Concerto viole Viola 8 Tremolo Voce corale Tuba mirabilis
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Pedale
Bordone 16 Subbasso 16 Basso 8 Dolce 8 Contrabbasso 16 Violone 16 Ottava 8 Cello 8 Gran quinta Bombarda 16 Contrabbasso 32
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