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Chiesa di N.S. della Speranza di Battipaglia

(di Emanuele Cardi)




 Organo di Battipaglia
Il nuovo organo della chiesa S.Maria della Speranza, opera dell'organaro lucchese Glauco Ghilardi, è il primo strumento in assoluto che viene collocato nella città di Battipaglia. Costruito ispirandosi alla tradizione nord-tedesca, con riferimento particolare alle opere di Schnitger e alla sua scuola, si è subito presentato come occasione di riflessione sulle difficoltà, che oggi si presentano nel momento in cui si intraprende la costruzione di un nuovo organo; occasione colta dall'Accademia di musica italiana per organo di Pistoia, che, nell'ambito dei concerti inaugurali, eseguiti dagli organisti Harald Vogel, Andrea Marcon e Jean Boyer, ha organizzato il secondo convegno sul tema "L'Organo Italiano Oggi e Domani".
La nuova chiesa di S.Maria della Speranza è un grande edificio costruito alla fine degli anni '50, in grado di accogliere comodamente oltre mille posti a sedere. Purtroppo, la sua conformazione e i materiali impiegati nella costruzione, determinano tempi di riverberazione eccessivi, in modo particolare se la chiesa è completamente vuota. Su questo versante, sono previsti ulteriori interventi, che, per quanto possibile, miglioreranno la risposta acustica dell'ambiente. Nella scelta della collocazione dell'organo, determinante è stata l'assenza di una cantoria e l'ulteriore impegno economico, che avrebbe comportato una eventuale costruzione. La disponibilità di un ampio presbiterio ha rappresentato la naturale alternativa, collocando l'organo sul pavimento in cornu evangelii.
Nell'impostazione stilistica dello strumento ha avuto grande peso la personale propensione dell'organaro verso l'organaria barocca tedesca; lo stesso organaro si era già distinto nel 1992 per la realizzazione di uno strumento stilisticamente simile, di 16 registri, distribuiti su due tastiere e pedaliera, per la chiesa parrocchiale di Smarano (Trento).
Il nuovo organo di Battipaglia è uno strumento interamente meccanico, dotato di 35 registri distribuiti su tre tastiere e pedaliera. Lo strumento è inserito in una cassa realizzata in ciliegio americano, disegnata secondo il Werkprinzip, con torri dei pedale laterali dell'ordine di 12 piedi e numerosi elementi decorativi, caratteristici delle facciate barocche transalpine. La collocazione dell'organo sul piano presbiteriale ha impedito l'inserimento del Ruckpositiv, sostituito da un Oberwerk, frequente negli organi più grandi con quattro tastiere. La disposizione fonica è stata determinata con la consulenza di Harald Vogel, mentre le misure delle canne sono sostanzialmente derivate dall'organo Schnitger di Cappell.
L'eccezionale caratterizzazione di ogni singolo registro, pur concorrendo alla globale definizione di strumento storicamente ispirato, non pregiudica l'esecuzione di letterature differenti da quella stilisticamente più affine all'organo. Lo strumento, inoltre, si presta egregiamente all'uso durante la liturgia; chi scrive ha modo di sperimentare, ogni domenica, le capacità di sostegno e di interludio al canto della numerosa assemblea, testimoniando la più ampia flessibilità dello strumento alle esigenze dell'organista.
Come tutti gli strumenti di nuova costruzione, è la realizzazione di un desiderio, coltivato da lungo tempo, principalmente per gli sforzi economici necessari. I numerosi contatti intrapresi tra la committenza e vari organari, lungo l'arco dì diversi anni, avevano evidenziato alcune linee principali di condotta, prima fra tutte, l'utilizzo della trasmissione meccanica e la volontà di dare una impronta stilisticamente chiara all'organo che si sarebbe costruito; un aspetto, quest'ultimo, che non può prescindere da alcune considerazioni relative all'ambiente culturale al quale l'organo è destinato.
Da un punto dì vista socio-culturale, Battipaglia è una cittadina cresciuta rapidamente in seguito agli insediamenti industriali degli ultimi decenni, con una popolazione prevalentemente proveniente da altre zone. Anche se geograficamente inserita nell'area interessata dall'antica scuola organaria napoletana, risulta essere una zona nuova, con una popolazione culturalmente eterogenea e priva di una propria tradizione musicale. La stessa tradizione organistica-organaria napoletana, estintasi agli inizi dell'800, nonostante l'ingente eredità dì oltre 300 organi distribuiti solo nel napoletano, ed un immenso patrimonio musicale, è già completamente dimenticata. Non vi era quindi nessun motivo per preferire un possibile tentativo di rivisitazione dell'organaria napoletana, geograficamente più vicina, ma costituente un patrimonio, che, difatto, non appartiene a Battipaglia. A differenza di operazioni come quella di S.Simpliciano a Milano, nate da processi culturali già da tempo avviati, l'organo di Battipaglia nasce dall'incontro di un organaro impegnato in una sintesi tra uno stile a lui congeniale (l'organaria barocca della Germania del nord) e la sua sensibilità artistica, con una committenza impegnata nella ricerca di un organo artisticamente rilevante. La validità culturale dì una simile iniziativa, non spetta a noi valutarla, in quanto viviamo l'evento in contemporanea. Prendere posizioni definitive a riguardo, farebbe incorrere nell'errore commesso da coloro che ritenevano come punto di arrivo uno strumento a trasmissione elettrica "eclettico" e lo assurgevano a modello ispiratore. E' stata la prova del tempo e le valutazioni effettuate a diversi anni dì distanza, a decretare il valore di simili iniziative.
L'organo di Battipaglia sembra venirsi a trovare in un momento socialmente favorevole; i mezzi di comunicazione sempre più evoluti, hanno difatto eliminato ogni barriera ed azzerato ogni distanza. Il "villaggio globale", almeno tecnologicamente, è sempre più una realtà; l'evoluzione culturale, da sempre avvenuta in seguito a contatti con altri popoli, sta ora avvenendo ad una velocità vertiginosa. Il prodotto di questo processo è un inarrestabile pluralismo culturale, per il quale risulta impensabile una chiusura stagna verso altre culture, e nella fattispecie, altre musiche. Pluralismo mai avvenuto prima, che giustifica l'esistenza di un organo, stilisticamente ispirato all'organaria barocca della Germania del nord, come quello di Battipaglia.
Le iniziative che ora prendono il via, coinvolgono molteplici campi. Le qualità che lo strumento manifesta nella liturgia, hanno permesso di intensificare il rapporto tra assemblea e musica, coinvolgendola e destandola da un torpore che troppo spesso opprime le nostre assemblee. E' stato inoltre istituito un corso di avviamento all'organo, destinato a tutti coloro che desiderano intraprenderne lo studio. Il nuovo organo rappresenta anche una ulteriore possibilità di elevazione culturale per Battipaglia. Durante il corso dell'anno avrà luogo una serie differenziata di iniziative: Le domeniche dell'organo, ciclo di concerti a cadenza mensile, rappresenteranno il consueto appuntamento mensile da ottobre a luglio, mentre nelle settimane dal 26 gennaio al 9 febbraio si svolgerà il "I festival organistico internazionale"; inoltre nelle domeniche del tempo di Avvento e di Quaresima, quale preludio alla S. Messa vespertina, saranno proposti brani musicali attinenti al tempo liturgico. Il nuovo organo di Battipaglia rappresenta oggi una ulteriore proposta per l'organaria contemporanea, la cui validità, come già abbiamo detto, si potrà vedere e valutare solo nel tempo; quello che ora sembra indiscutibile è l'evidenza di trovarsi di fronte ad uno strumento nuovo, con caratteristiche di continuità tra passato e presente.

Scheda Tecnica

Organo costruito da Glauco Ghilardi nel 1995 e collocato in cornu evangelij a livello del piano presbiteriale. La cassa è realizzata in ciliegio americano massiccio con fregi in legno di tiglio scolpiti a mano e dorati, realizzati dagli artigiani battipagliesi Rocco e Giuseppe Fasano. Le griglie che nascondono il Brustwerk portano dipinte lo stemma della città di Battipaglia e quello dell'istituto dei padri Stimmatini. Le due canne centrali della facciata corrispondente all'Hauptwerk recano sui labbri due mascheroni dorati lavorati a sbalzo, mentre le due canne centrali della facciata corrispondente all'Oberwerk sono realizzate in diversa foggia.
I somieri (2 per il pedale e l'Hauptwerk, I per l'Oberwerke Brustwerk), realizzati in mogano massiccio, sono del tipo "a tiro". L'alimentazione viene fornita mediante elettroventilatore collegato a due mantici cuneiformi ad unica piega, locati in un vano retrostante l'organo. La trasmissione è meccanica "sospesa" del tipo diretto per il Brustwerk, "sospesa" con rinvio e catenacciatura per gli altri corpi. I registri sono azionati mediante trasmissione meccanica, azionata da pomelli a tiro posti ai lati della consolle.
Canne di facciata in stagno al 70%, interne 5% per i flauti e 28% per gli altri registri.
35 registri. Tre tastiere di 54 tasti (Dol -Fa5) con stichmass ridotto. Pedaliera rettilinea di 30 note (Dol-Fa3)
Unioni OW-HW; HW-Pedale; 0W-Pedale
Accordatura in tondo per tutte le canne ad esclusione di quelle in facciata.
Temperamento Kellner. La=440 Hz.
Di seguito la disposizione fonica:

Hauptwerk

Quintadena 16
Praestant 8
Hohlflote 8
Octave 4
Spitzflote 4
Octave 2
Quinte 3
Tertia 1-3/5
Mixture 5-6 fach
Trompete 8
Oberwerk

Gedackt 8
Quintadena 8
Praestant 4
Rohrflote 4
Nasat 3
Gemshorn 2
Octave 2
Sifflote 1-1/3
Tertia 1-3/5
Scharff 4-5 fach
Dulzian 8
Brustwerk

Holzgedackt 8
Blockflote 4
Praestant 2
Scharff 2 fach
Regal 8

Accessori

Tremolo
Uccelli
Pedal

Praestant 16
Subbass 16
Octave 8
Octave 4
Nachthorn 2
Mixture 4 fach
Posaune 16
Trompete 8
Cornet 2



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