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Chiesa Arcipretale di Salgareda




 Organo Chiesa Arcipretale di Salgareda
Avevamo sentito parlare già da qualche tempo del nuovo strumento che l'organaro Andrea Zeni aveva costruito per la Chiesa di Salgareda e le voci che ci erano giunte all'orecchio erano abbastanza contrastanti. Questo per il fatto che tale organo è, semplicemente, un organo costruito secondo le regole dell'organaria francese romantica. A questo proposito, una delle prime informazioni che ci erano giunte parlavano di una "copia" di un Cavaillé-Coll esistente in Francia. Non sarebbe stata la prima volta che veniva realizzata una copia di uno strumento ma, a ben vedere, questo ci era sembrato abbastanza improbabile e, in effetti, una volta avuta tra le mani la documentazione di questo nuovo strumento, abbiamo potuto constatare che non di copia trattasi, bensì di strumento "genuino" ed originale, progettato e realizzato in Italia da italiani seguendo, però, un ben preciso ideale sonoro, quello della scuola organaria francese romantica.
Il nuovo strumento della Chiesa Arcipretale di Salgareda prende il posto di due strumenti precedenti. Il primo, installato nel 1934, era una specie di "incrocio" tra un antico strumento costruito da Callido nel 1778 ed un normale organo italiano del Primo Novecento. Dotato di trasmissione mista e dalle caratteristiche assolutamente impersonali, si rivelò ben presto un fallimento sia tecnicamente che fonicamente e venne sostituito con un nuovo organo Ruffatti nel 1944. Revisionato in diverse riprese, anche questo strumento, nel 1995, si rivelò inadeguato, soprattutto tecnicamente, a continuare il suo servizio. Si decise così di dotare la chiesa di uno strumento totalmente nuovo ed è a seguito di numerose discussioni che si decise per uno strumento di ispirazione e concezione francese. E così, dopo un paio di anni di studi ed approfondimenti, l'organo Zeni di Salgareda è stato realizzato e, infine, inaugurato nel mese di Maggio 1999 con una serie di concerti che hanno testimoniato la bontà della realizzazione e l'efficacia degli accorgimenti tecnici adottati.
Questo strumento possiede due tastiere di 58 note ed una pedaliera retta di 30 pedali. I registri nominali sono 26, pari a trentacinque reali. La trasmissione è meccanica, supportata dall'ausilio della Leva Barker per la tastiera del Grand Orgue e per le Unioni. La consolle è a finestra ed i comandi dei registri a pomello sono posti ai lati delle tastiere. Inutile dire che questo strumento, data la sua spiccatissima caratterizzazione fonico-tecnica, è l'ideale per la riproposizione al meglio di un repertorio organistico che vede nelle opere di Franck, Guilmant, Saint-Saens e di altri autori romantici e tardo-romantici francesi la sua più interessante valorizzazione. Nulla vieta, comunque, di eseguire su questo organo anche la letteratura barocca francese, le opere del Kantor di Lipsia e quelle di diversi altri autori moderni e contemporanei, sempre con ottimi risultati.
Di seguito ne riportiamo la disposizione fonica:

Grand Orgue

Bourdon 16
Bourdon 8
Montre 8
Salicional 8
Flûte Harmonique 8
Prestant 4
Flûte Douce 4
Doublette 2
Plein Jeu 2-4 rangs
Cornet 5 rangs
Basson 16
Trompette 8
Clairon 4
Récit

Viole de Gambe 8
Voix Céleste 8
Flûte Traversière 8
Flûte Octaviante 4
Nasard 2-2/3
Octavin 2
Trompette Harmonique 8
Basson-Hautbois 8
Voix Humaine 8
Pédale

Flûte 16
Flûte 8
Bombarde 16
Trompette 8



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