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Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino di Roma

di Graziano Fronzuto




 Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino - Roma
Premessa

Pochi ricordano che nel 1978 la Palma d'Oro del Festival Cinematografico di Cannes fu attribuita in maniera praticamente unanime ad un film italiano, che suscitò non poca commozione nel pubblico e nei giurati: "L'Albero degli Zoccoli".
Film lungo, difficile, fortemente caratterizzato, eppure comprensibile a tutti nonostante il linguaggio parlato dagli attori sia stato il dialetto bergamasco, impenetrabile per chiunque non sia degli stessi luoghi dove il film è stato girato. Il regista, Ermanno Olmi, vinceva così una delle più difficili ed elevate scommesse professionali della propria lunga carriera: realizzare un film che parla direttamente al cuore e per la cui comprensione non occorre capire le parole ma bisogna entrare senza riserve nelle immagini e soprattutto nella musica.
La colonna sonora è da sola un capolavoro di studio di sintesi: armoniosi rintocchi di campana che scandiscono la storia (anzi le storie che si intrecciano), alcuni brani di vario tipo che si odono sporadicamente e soprattutto splendide composizioni per organo di Johann Sebastian Bach eseguite integralmente ed interpretate da Fernando Germani, amico personale del regista.
La scelta non poteva essere più adatta, più sentita, più naturale. E vi sono scene che restano a lungo scolpite nella memoria. Una per tutte: l'affidamento dell'orfanello alla coppia di sposi con l'accompagnamento delle solenni note del corale Nun komm, der Heiden Heiland. Il finale, poi, è sottolineato dall'Adagio del Concerto BWV 1059, in trascrizione per organo solo.
A questo punto, posto che molti dei lettori hanno certamente visto il film o quantomeno sanno perfettamente che si tratta dell'unica opera cinematografica la cui colonna sonora sia estensivamente affidata all'organo e a uno dei massimi organisti mai esistiti, resta solo da chiedersi quale organo sia stato utilizzato.
Oggi nei titoli di un film si scrive di tutto, persino ogni singola location, ma trent'anni fa si era molto più avari. Così l'unica notizia che viene data è questa: "Musiche di G.S. Bach eseguite all'organo da Fernando Germani". Non viene detto alcunché su quali brani siano stati eseguiti e tantomeno dove.
Non mi restava che cercare.
Fernando Germani, nato e vissuto a Roma, nel 1978 aveva già 70 anni. Per quanto ancora in ottima forma, non è possibile pensare che la Produzione RAI lo tenesse impegnato troppo a lungo e troppo lontano da casa, considerando che le incisioni di musica organistica vanno effettuate con il massimo silenzio quindi spesso in orari notturni. Non mi restava che iniziare nei dintorni della sua casa sull'Aventino.
La sua parrocchia, Santa Prisca, possiede un bello strumento Tamburini, costruito nel 1953 su progetto dello stesso Maestro e per iniziativa dell'amministratore vaticano di quella Basilica: mons. Angelo Giuseppe Roncalli (futuro papa Giovanni XXIII). Si tratta però di un organo con disposizione fonica decisamente eclettica ed intonazione novecentesca, molto diverso dal timbro dell'organo del film.
Poco lontano, Santa Sabina ha un grosso organo costruito da Vincenzo Mascioni nel 1937. Esso però ha una collocazione assai infelice, in un camerone sul fondo della navata sinistra con conseguente penalizzazione acustica.
Percorsi pochi passi, Sant'Anselmo dà finalmente l'impressione di essere capitati nel posto giusto, con la severa architettura neoromanica carica di evidenti influssi d'oltralpe, in special modo desunti dal romanico renano. All'interno, nel lato sinistro del transetto, l'organo: monumentale, moderno ma decisamente non Italiano, anzi realizzato secondo WerkPrinzip dalla Ditta Österreichische Orgelbau nel 1967. Sin dall'anno della sua costruzione e per il ventennio successivo, questo strumento è stato considerato quello più adatto al repertorio bachiano in tutta la città.
Con la conferma dell'amico organologo Sergio Colasanti, che ben ricordava la notizia dell'incisione della colonna sonora del film in questa chiesa, la ricerca era ormai terminata.

La chiesa ed il collegio di Sant'Anselmo.

Il complesso religioso ha avuto origine come Collegio S. Anselmo, fondato a Roma dal beato Innocenzo XI nel 1687. Due secoli dopo è stato ricostruito, con approvazione di Leone XIII, per iniziativa dell’abate belga Ildebrando de Hemptine in modo da creare un centro di studi per tutte le congregazioni benedettine. Il progetto architettonico, affidato a Luca Carimini, si ispira allo stile romanico creando un insieme di notevole forza espressiva, soprattutto all’esterno (grazie alla posizione scenografica sull’Aventino) con le due possenti torri campanarie. Il completamento è avvenuto in pochi anni, in tempo per il Giubileo 1900.
La chiesa è stata concepita a pianta basilicale con tre navate divise da colonne monolitiche in granito, transetto poco sporgente ed abside semicircolare. Per il Giubileo 1950 l’area presbiteriale è stata riorganizzata su disegno dell’architetto p. Fritz Metzger, con il coro ligneo disposto in entrambi i lati del transetto ed un nuovo organo fondale; in tale occasione sono state anche realizzate le severe decorazioni a mosaico. Nel 1965 l’abside è stata liberata e vi è stata collocata la Cattedra abbaziale in marmo. L’elegante cripta a cinque navate, realizzata su disegno del Carimini, è stata chiusa al culto e trasformata in biblioteca nel 1987.

Gli organi di Sant'Anselmo

In questa chiesa si sono succeduti ben quattro organi, i primi tre rimossi e tuttora esistenti in altre chiese di Roma. La cosa è particolarmente sorprendente e dunque proverò a darne una breve descrizione.

Primo Organo - Trice (1891-1910)

Il Collegio è stato utilizzato man mano che gli ambienti sono stati completati, quindi già negli anni ‘90 del XIX sec.; sicuramente è stato anche acquistato un organo, di modeste dimensioni, per l’accompagnamento del canto corale. Come emergerebbe da notizie orali da me raccolte, lo strumento, commissionato da p. Laurent Janssen (all'epoca docente del Collegio e direttore del coro) e costruito da William George Trice nel 1891, dovrebbe essere quello attualmente conservato all’interno della cappella di S. Lorenzo nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, in una nicchia appositamente realizzata ma risalente al 1930.

Grande Organo

Principale 8
Bordone 8
Dulciana 8
Ottava 4
Ripieno 3 file
Espressivo

Eufonio 8
Salicionale 8
Eolina 8
Flauto 4
Voce Celeste 8
Pedale

Bordone 16
Ottava 8

Secondo Organo - Klais (1911-1950)

Nel 1910 è stata attuata la decisione di acquistare un nuovo grande strumento, con ricca disposizione fonica distribuita su tre Manuali e Pedaliera. Esso è stato commissionato da p. Suitbert Birkle (maestro di cappella del Collegio), su progetto fonico di p. Michael Horn (direttore del coro della chiesa di S. Giuseppe a Graz) e progetto estetico della cassa e delle canne di mostra di Heinrich Renard (direttore delle costruzioni dell’Arcidiocesi di Colonia). La realizzazione è stata affidata all’organaro Johannes Klais, che lo ha collocato, rispettando la volontà del committente, sotto l’ultima campata della navata sinistra prima del presbiterio.
Il concerto inaugurale è stato tenuto il 25 maggio 1911 da Ulisse Matthey con brani cantati dalla Schola Cantorum del Collegio Benedettino diretta da p. Suitbert Birkle. Da notare che il programma organistico ha compreso, oltre ad alcuni brani di J.S. Bach, composizioni di musicisti scomparsi da pochi anni (C. Franck, J.G. Rheinberger) ma soprattutto viventi (A. Guilmant, M. Reger, M.E. Bossi, Ch. M. Widor), cosa che in tempi successivi è divenuta sempre più rara.
Il grosso strumento è stato smontato nel 1950 (in occasione della ristrutturazione del presbiterio) e ceduto alla Basilica di S. Maria Regina degli Apostoli dove tuttora si trova, nella spaziosa chiesa inferiore.

Hauptwerk

Principale 16
Principale 8
Bordone 8
Dulciana 8
Waldflöte 8
Gamba 8
Ottava 4
Flauto Bordone 4
Ripieno Grave 2 file
Ripieno Acuto 5 file
Tromba 8
Clarone 4
Innerpositiv

Bordone 16
Principale Flautato 8
Quintante 8
Salicionale 8
Flauto Armonico 8
Principale 4
Flauto Dolce 4
Cornetto 3 file
Oboe 8
Schwellwerk

Bordone Amabile 16
Flauto da Concerto 8
Flauto Dolce 8
Unda Maris 8
Eolina 8
Violino 8
Flauto Traverso 4
Viola 4
Voce Celeste 8
Armonia Eterea 4 file
Tuba Mirabilis 8
Pedal

Contrabbasso 16
Subbasso 16
Bordone 16
Violone 16
Ottava 8
Violoncello 8
Trombone 16

Da notare la singolare combinazione «Melodia I/II» che non è una unione inversa delle tastiere, ma è qualcosa di fondamentalmente diverso: inserendo tale combinazione mentre si suona sul II Manuale tutte le note più acute vengono suonate anche dal I Manuale. Così, suonando un brano accordale viene raddoppiata sul I Manuale la melodia corrispondente alle note più acute in pratica il cantus firmus al soprano.
Dopo la costruzione della chiesa superiore è stato saltuariamente utilizzato, poi è stato ridotto al silenzio già nel 1977 (con la trasformazione del vano dei motori in cappella); alimentato in modo provvisorio, presenta attualmente una ridottissima funzionalità a causa di un anonimo intervento di manutenzione dilettantesco intrapreso nel 1999 e mai completato.


Terzo Organo - Kemper (1952-1966)

In vece dello strumento precedente è stato collocato, nell’abside, un nuovo organo ultimato nel 1952 dall’organaro Emanuel Kemper di Lubecca. Esso aveva struttura in due corpi disposti ad arco di cerchio, sistemati a terra nel catino absidale in modo simmetrico secondo il disegno di p. Fritz Metzger.
E' stato rimosso nel 1965 per far posto alla Cattedra abbaziale, e portato nella moderna chiesa di S. Maria de la Salette dove tuttora si trova, sull'ampia cantoria sopra l'ingresso principale. Qui però la mostra è stata alterata nel modo attualmente visibile; data la perfetta simmetria assiale della cantoria e della chiesa stessa, la sistemazione laterale su di essa dell’organo e l’alterazione della mostra non sono spiegabili con motivi funzionali, ma probabilmente dovuti al parere degli architetti progettisti, Ennio Canino e Viviana Rizzi.
Nel 1996 lo strumento è stato integralmente revisionato, con la sostituzione di alcuni registri del III Manuale (prima dotato quasi esclusivamente di registri violeggianti) e con la fornitura di una seconda consolle collegata elettronicamente a quella originale. L’intervento è stato commissionato da p. Celestino Cerroni e p. Gian Matteo Roggio (all’epoca rispettivamente parroco e viceparroco) ad Angelo Carbonetti, che aveva appena terminato analogo intervento sull’organo Kemper della parrocchiale di San Martino in Campo (Perugia).

Hauptwerk

Principale 8
Flauto 8
Ottava 4
Flautro Traverso 4
Superottava 2
Ripieno 6 file
Tromba 8
Schwellwerk

Bordone 16
Flauto 8
Gamba 8
Principale 4
Flauto Dolce 4
Nazardo 2-2/3
Flauto 2
Terza 1-3/5
Ripieno 5 file
Oboe 8
Tremolo
Positiv

Bordone 8
Quintadena 4
Flauto 4
Flauto 2
Cornetto 5 file
Cembalo 3 file
Cromorno 8
Tremolo
Pedal

Principale basso 16
Subbasso 16
Bordone 16
Flauto 8
Ottava basso 8
Quintadena 4
Trombone 16
Tromba basso 8

Quarto Organo - Österreichische Orgelbau (1967-1999) - Mascioni (1999-)

Progettato come strumento a trasmissione meccanica, con consolle collocata in cantoria nello spazio attualmente occupato dal RückPositiv e con le canne del III Manuale collocate come BrustWerk, è stato modificato in fase costruttiva "su richiesta dei committenti" con applicazione della trasmissione elettrica. Inoltre il RückPositiv, concepito per essere sporgente dalla cantoria stessa, è stato arretrato ed allineato alle PedalTurmen ed il BrustWerk trasformato in SchwellWerk (Espressivo), suddiviso in due sezioni collocate nelle PedalTurmen.
La consolle elettrica originaria è stata costruita secondo gli standard tedeschi del tempo sia nella disposizione degli apparati trasmissivi al suo interno sia nella mera conformazione estetica di tastiere, pedali e placchette (con i nomi originali dei registri in Tedesco) sia per l’assenza di combinazioni aggiustabili (semplice "combinazione libera", a pioletti, per i Manuali e "combinazione libera" doppia, a pioletti posti in doppia fila, per il Pedale).
Per lunghi anni la manutenzione delle trasmissioni è stata effettuata con difficoltà a causa degli spazi estremamente esigui all’interno della cassa. Perciò nel 1995 si è optato per una completa sostituzione con nuove trasmissioni elettroniche e per la dotazione di una nuova consolle con combinazioni aggiustabili e sequencer. Il lavoro è stato effettuato dalla Ditta Mascioni con la sua nota serietà e completato nel 1999. La consolle attuale è conforme ai più moderni standard della ditta (da notare che i nomi dei registri sulle placchette sono stati tradotti in Italiano); quella preesistente è stata restitutita al monastero e conservata in un locale interno.

Hauptwerk

Quintadena 16
Principale 8
Corno di Camoscio 8
Ottava 4
Flauto 4
Decimaquinta 2
Ripieno 4-6 file
Tromba 8
Schwellwerk

Flauto 8
Salicet 8
Principale 4
Corno di Notte 4
Nazardo 2-2/3
Flagioletto 2
Terza di Flauto 1-3/5
Scharf 5 file
Fagotto 16
Tromba 8
Clarion 4
Tremolo
Rückpositiv

Flauto Camino 8
Principale 4
Flauto 4
sesquialtera
Ottava 2
Larigot 1-1/3
Cimbalo 3 file
Cromorno 8
Tremolo
Pedal

Principale basso 16
Principale 8
Principale 4
Mixtur 4 file
Subbasso 16
Sifflöte 8
Bombarda 16
Fagotto 16
Trombone 8
Clarion 4

Ringraziamenti

Esprimo gratitudine a tutte quelle persone che mi hanno dato utili indicazioni per la scrittura dell'articolo, con notizie, fotografie, consigli, indicazioni, ed in particolare a: Dr. Philipp C.A. Klais, responsabile della Ditta Klais Orgelbau; P. Theo Fleury, organista dell'Abbazia di Einsiedeln ed insegnante presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra; Sig. Sergio Colasanti, organologo; Sig.ra Antonella Pirozzi-Fronzuto, appassionata d'arte e di fotografia; Maestro Mauro Bassi, organista; Fratel Giorgio, religioso della Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli; P. Celestino Cerroni e P. Gian Matteo Roggio, che si sono succeduti come parroci di Nostra Signora della Salette.



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