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Gli Organi della Basilica della SS. Annunziata di Firenze

di Graziano Fronzuto




Trovare molti organi di grande interesse storico ed artistico in un’unica chiesa è piuttosto raro, e i casi più noti sono fuori dai confini d’Italia: per esempio la cattedrale di Toledo con 10 organi e quella di Salisburgo con 6 organi oppure alcune famose chiese tedesche i cui organi sono stati oggetto di articoli in queste pagine. Restando in Italia, la mente va subito a Roma, in San Giovanni in Laterano (quattro organi). Eppure, non lontano, a Firenze, c’è una chiesa i cui organi non sono altrettanto noti ma sono in numero maggiore (sei) e non meno meritevoli di attenzione da parte di organisti, organologi ed appassionati: la Santissima Annunziata.

Storia della chiesa

Nel 1233 Alessio Falconieri, Buonfiglio Monaldi, Giovanni di Buonagiunta, Manetto dell’Antella, Amedeo (o Amadio) degli Amedei, Ugo di Uguccione (o Uguccione degli Uguccioni) e Sostegno de’ Sostegni, sette ragazzi appartenenti alle più nobili casate fiorentine decisero di ritirarsi a vita monastica nelle campagne di Cafaggio, appena fuori dalle mura di Firenze, dedicandosi interamente alla Madonna e definendosi Servi di Maria. Successivamente (1241) fondarono un romitorio sul monte Senario, e a Cafaggio lasciarono una chiesetta che fu chiamata Santa Maria dei Servi (1250). Richiamarono presto seguaci ed il loro esempio fu seguito anche da ragazze, guidate da Giuliana Falconieri. Così nacque l’Ordine religioso dei Servi di Maria (il ramo femminile è conosciuto anche come "Suore Mantellate"). Canonizzati collettivamente nel 1888, i sette furono da allora chiamati Sette Santi Fondatori.
In pochi anni Firenze divenne una città estremamente ricca e florida e già attorno al 1300 aveva ampliato i propri confini urbani inglobando le campagne dei dintorni ed in particolare Cafaggio. Così la chiesetta si trovò al centro di un nuovo quartiere sempre più popoloso.br> A metà del XIV sec. fu realizzato un affresco raffigurante l’Annunciazione da parte di un ignoto pittore. Vuole la leggenda che egli, dopo aver dipinto l’Angelo, non si risolveva a dipingere il volto della Madonna poiché non gli riusciva di dipingere un volto sufficientemente dolce ed ispirato. Una notte si addormentò davanti alla parete e, il giorno dopo, trovò il volto di Maria miracolosamente dipinto. Alcuni dissero che l’Angelo che egli aveva dipinto si fosse animato e aveva provveduto a disegnare il volto di Maria, altri dissero che era stato San Luca, disceso dal cielo, altri ancora affermarono che il pittore stesso aveva miracolosamente dipinto quel volto, guidato in sonno dall’Angelo o da San Luca. A voi la scelta; l’affresco è tuttora in sito e pare davvero provenire da un mondo diverso dal nostro e certamente migliore.
Attorno a questo affresco crebbe la devozione popolare e la necessità di costruire una chiesa più grande per accogliere le grandi folle dei pellegrini e dei fedeli. Perciò nel 1444 i Servi di Maria affidarono la costruzione della nuova chiesa all’architetto Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi, allievo prediletto del grande Filippo Brunelleschi.
Nel 1481 i frati chiamarono Leon Battista Alberti per costruire un grande coro per le loro esigenze conventuali e liturgiche. Con la sua mentalità volta allo studio di Roma antica, Alberti si ispirò nientemeno che al Pantheon innestando sulla navata di Michelozzo un complesso circolare sormontato da cupola e circondato da Cappelle absidate. Da allora, il presbiterio di questa chiesa fu chiamato popolarmente (ma appropriatamente) "la Rotonda". Nel 1515 fu chiamato Antonio da Sangallo "il vecchio" che, con il suo allievo Baccio d’Agnolo, costruì la facciata, il portico di ingresso e disegnò varie opere decorative all’interno.
Nei secoli successivi, le opere artistiche si moltiplicarono e questa chiesa divenne uno scrigno di capolavori di incommensurabile valore e bellezza, soprattutto nel XVII e XVIII sec., grazie ai Granduchi di Toscana. Fra questi, va ricordato almeno Ferdinando I (1549-1608) per la sua munificenza verso questa chiesa ma anche perché in occasione delle sue nozze (1589) fu composto il celebre "Balletto del Granduca", noto brano per organo di Jøn Pieterszoon Sweelinck.
Nel 1857 si rese necessario un grandioso restauro a tutta la chiesa; i lavori furono diretti dall'architetto Giuseppe Poggi; la riapertura avvenne il 20 agosto dello stesso anno, alla presenza del Pontefice Pio IX, che celebrò all'altare della Madonna. Ulteriori restauri furono eseguiti nel corso degli anni fino all’attuale situazione.

Cronologia sintetica degli Organi

Nel 1299 Frate Petruccio da Bologna, seguace dei Sette Santi Fondatori, costruisce il primo piccolo organo.
Nel 1379 Frate Domenico da Siena, forse riutilizzando i metalli dell'organo precedente, realizza uno strumento forse progettato da Francesco Landino, che lo collauda nel 1384.
Nel 1444 Matteo di Paolo da Prato realizza l'organo per la Cappella dell'Annunciazione, ultimato nel 1453. Di questo strumento rimangono oggi la cassa e, probabilmente, la facciata ed alcune canne del Principale e del Ripieno.
Nel 1509 Domenico di Lorenzo da Lucca realizza l'organo in "cornu Epistulae" (di destra), dotato di sette registri e completato nel 1521. Quest'organo è tutt'oggi esistente.
Nel 1551 Onofrio Zeffirini da Cortona amplia il preesistente organo di matteo di Paolo da Prato della Cappella dell'Annunciazione. I registri di questo strumento sono tutt'ora esistenti.
Nel 1628 Andrea e Cosimo Ravani da Lucca realizzano l'organo in "cornu Evangelii" (di sinistra), ultimato nel 1643 e destinato all'utilizzo "in doppio coro" con l'antistante organo di Domenico Di Lorenzo del 1521. Anche questo strumento è attualmente esistente.
Nel 1702 Tommaso Fabbri da Faenza realizza un organo positivo, dapprima posto nella "Sacrestia Nuova" ed attualmente sistemato nella "appella dei Pittori".
Nel 1773 Frate Buonfiglio Vambré effettua lavori di manutenzione su tutti gli organi della chiesa. In particolare, viene attuata l'alterazione dei diapason originali e la conseguente traslazione delle canne.
Nel 1842 Michelangelo Paoli da Campi Bisenzio amplia e modifica l'organo della Cappella dell'Annunciazione, spostandone la consolle in posizione dorsale. Questo strumento è tutt'ora esistente, seppur in cattivo stato di conservazione.
Nel 1911 Carlo Vegezzi Bossi di Torino effettua due interventi. Costruisce un nuovo organo per la "Rotonda", oggi ancora esistente ma ampliato ed elettrificato, ed amplia e "riforma" l'organo in "cornu Evangelii". Per poter proseguire ad utilizzare questo strumento "in doppio coro" con lo strumento in "cornu Epistulae", il Diapason di quest'ultimo viene modificato. Lo strumento è ancora oggi esistente anche se in cattivo stato di conservazione.
Negli anni tra il 1970 ed il 1975 Giovanni Bai effettua diversi interventi su tutti gli organi della chiesa. Vengono applicati elettroventilatori, vengono sostituite le tastiere viene elettrificato l'organo della "Rotonda" e viene dotato di consolle mobile.
Nel 1992 Pier Paolo Donati effettua il completo restauro artistico dell'organo in "cornu Epistulae"
Nel 2002, infine, Paolo Ciabatti realizza un nuovo organo positivo per il coro, collocato nella prima cappella a destra della "Rotonda". Questo strumento, a trasmissione meccanica, può tuttavia essere azionato anche elettricamente dalla consolle mobile dell'organo della "Rotonda".

Organo della Cappella dell'Annunciazione
Michelangelo Paoli e Figli - 1842




Concerto

Nazardo Soprani
Decimino Soprani
Sesquialtera Soprani
Flauto 4 Soprani
Voce Angelica 8 Soprani
Ripieno

Principale 8 Bassi
Principale I 8 Soprani
Principale II 8 Soprani
Ottava
Decimaquinta Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona

Tastiera di 50 note con prima ottava corta. Pedaliera di 9 note costantemente unita alla tastiera senza registri propri. Trasmissione meccanica sospesa. Consolle dorsale.
Questo organo non è attualmente utilizzabile a causa di danni al ventilatore ed alla condotta dell'aria.

Organo "in cornu Epistulae"
Domenico di Lorenzo da Lucca - 1509-1521




Tiratutto
Principale 12
Ottava 6
Decimaquinta
Decimanona
Tre file di Ripieno
Flauto in XV
Contrabbasso 16

Tastiera di 62 note con prima ottava corta. Pedaliera di 18 note costantemente unita alla tastiera senza registri propri.
Questo organo è attualmente perfettamente funzionante.
Una sua particolarità è che il Contrabbasso è costantemente inserito ma esiste un comando a pomello per escluderne l'alimentazione.

Organo "in cornu Evangelii"
Carlo vegezzi Bossi - 1911




Grande Organo

Ripieno 6 file
Decimaseconda
Decimaquinta
Ottava Forte 4
Unda Maris 8
Flauto Traversiere 8
Salizionale 8
Principale 8
Principale 16
Tromba 8
Espressivo

Oboe 8
Viola Gamba 8
Viola Celeste 8
Concerto Viole
Bordone 8
Flauto Armonico 4
Tremolo
Pedale

Basso 16
Contrabbasso 16
Bordone 8
Violoncello 8

Tastiere di 56 note. Pedaliera retta di 27 note. Trasmissione pneumatica con unioni meccaniche. Consolle appoggiata al orpo dell'organo.
Questo organo non è attualmente utilizzabile ma si sta iniziando a pensare ad un suo restauro.

Organo della "Rotonda"
Carlo vegezzi Bossi - 1911




Grande Organo

Principale I 8
Principale II 8
Flauto 8
Ottava 4
Decimaquinta
Ripieno 5 file
Voce Umana 8
Espressivo

Bordone 8
Flauto 4
Nazardo 2-2/3
Ripienino 3 file
Tremolo

Positivo:

Principale 8
Ottava 4
Decimaquinta
Flauto in Ottava 4
Pedale

Subbasso 16
Bordone 8
Violoncello 8

Tastiere di 58 note. Pedaliera di 30 note. Trasmissione originariamente pneumatica, poi elettrica (installata nel 1992). Consolle mobile.
I registri della sezione "Positivo" azionano l'organo positivo corale costruito da Paolo Ciabatti nel 2002.
Questo organo è perfettamente funzionante.

Organo positivo per il coro
Paolo Ciabatti - 2002




Principale 8
Ottava 4
Decimaquinta
Flauto in Ottava 4
Tiratutto

Tastiera di 58 note.
Trasmissione meccanica ma i registri di questo strumento possono essere azionati anche elettricamente dalla consolle mobile dell'organo della "Rotonda".
Questo organo è attualmente perfettamente funzionante.

Organo positivo nella Cappella dei Pittori
Tommaso Fabbri - 1702




Principale 8
Ottava 4
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda

Tastiera di 45 note con prima ottava corta. Pedaliera di 9 note senza registri propri, costantemente unita al manuale
Trasmissione meccanica sospesa. Consolle a finestra.
Questo organo è attualmente in buone condizioni di funzionamento.


Ringraziamenti

Ho visitato gli organi della SS. Annunziata di Firenze in tre diverse occasioni, e ringrazio doverosamente le persone che mi hanno accolto e mi hanno dato indicazioni e notizie.
1984 (organo della "Rotonda" e positivo della Cappella dei Pittori), grazie alla cortese accoglienza di fra’ Stefano;
1992 (organo "in cornu Evangelii" e organo della Cappella dell’Annunciazione), grazie all’interessamento della dr.ssa Licia Bertani, della Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, e all’accoglienza di P. Gabriele;
2003 (organo "in cornu Epistulae" e organo positivo per il coro), grazie alla cortese ed appassionata accoglienza di P. Alberto.
Esprimo la mia gratitudine, per le notizie e le informazioni fornitemi, alla suddetta dr.ssa Licia Bertani e al dr. Pier Paolo Donati (contattati nel 1992) nonché al sig. Paolo Ciabatti e al M.o Alfonso Fedi (contattati nel 2003).



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