Oggi ci dedicheremo ad esaminare il principio di funzionamento della trasmissione meccanica dell'organo. Come abbiamo
già detto nelle precedenti trattazioni, la trasmissione meccanica è stato il primo modo con cui gli organari hanno fatto si
che il movimento dei tasti venisse comunicato alle valvole delle canne all'interno dei somieri.
Dapprima semplicissima,
la trasmissione meccanica ha seguito l'evoluzione dell'organo e con esso si è modificata ed evoluta, diventando sempre
più complessa nel corso dei secoli, fino a giungere alle soglie del 1900 in condizioni di criticità a causa della sempre
maggiore grandezza e complessità degli strumenti.
Sostituita dapprima dalla trasmissione pneumatica, poi da quella
elettropneumatica, poi ancora da quella elettrica ed infine dal sistema elettronico, la trasmissione meccanica si è presa
una sua rivincita riapparendo in seguito ai vari movimenti di riscoperta degli organi antichi e attualmente viene spesso
applicata nella costruzione di nuovi organi le cui caratteristiche lo consentano.
La trasmissione meccanica è, in breve,
un insieme di leve, tiranti, molle ed altri accorgimenti meccanici che, collegati tra di loro in modo opportuno, riescono
a trasmettere il movimento del tasto della tastiera alla valvola che apre il foro sottostante alla canna che al tasto
corrisponde. Tutto l'insieme di questi meccanismi si chiama 'catenacciatura' e nei grandi strumenti assume caratteristiche di
complessità veramente notevoli, complessità che ha creato non pochi inconvenienti di imprecisione, ritardo, durezza e
poca risposta delle tastiere ed altro. A questi inconvenienti è stato fatto fronte con diversi sistemi tra cui l'inserimento
di appositi bilancieri per alleggerire il peso della catenacciatura, l'adozione di materiali più sofisticati ed altro.
Attualmente i sistemi di catenacciatura adottati nei nuovi strumenti danno notevolissime garanzie di perfetta funzionalità.
Il maggior pregio, universalmente riconosciuto, della trasmissione meccanica è il fatto che il collegamento fisico tra le
sue varie parti consente all'organista un controllo pressochè totale sul tocco e sull'esecuzione, cosa che gli altri tipi
di trasmissione non consentono. In parole povere, un organista riesce ad influire direttamente con il modo di 'toccare'
la tastiera sul modo di apertura delle valvole delle canne, ottenendo una perfetta risposta dello strumento alle sue
esigenze interpretative, cosa che per l'esecuzione della musica organistica classica e barocca risulta indispensabile.
Nell'illustrazione viene schematicamente rappresentato il principio di funzionamento di un sistema trasmissivo
meccanico nelle sue parti più essenziali: tasto, tirante, somiere, molla di ritorno, valvola e canna.
Questa schematizzazione è praticamente uguale al sistema trasmissivo dei primi
organi portativi e positivi. Col passare dei secoli il sistema si è, come detto, evoluto fino ad avere grandi strumenti
che utilizzavano la trazione meccanica su quattro ed anche cinque tastiere, ed alcuni di questi strumenti sono ancora
perfettamente funzionanti e regolarmente utilizzati.
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