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La Trasmissione Pneumatica




Oggi vediamo il principio di funzionamento della Trasmissione Pneumatica.
Tutti sappiamo che l'aria compressa, anche a bassa pressione, è in grado di esercitare una forza notevole se applicata a meccanismi adeguatamente predisposti. In più tutti conosciamo quel principio fisico per cui se noi, preso un tubo di qualsiasi lunghezza, applichiamo ad un suo capo una variazione della pressione dell'aria, la stessa variazione si presenta nel medesimo istante al capo opposto. Questi sono i principi su cui si basa e su cui fu sviluppata la Trasmissione Pneumatica.
 Trasmissione Pneumatica I motivi per cui si arrivò a questo tipo di Trasmissione furono essenzialmente di tipo pratico. Con il progressivo ingrandirsi degli organi, che arrivarono ad avere verso la metà del 1800, soprattutto in Francia, anche quattro e cinque tastiere, quando venivano inseriti gli accoppiamenti il movimento di un tasto doveva mettere in azione non più qualche canna, bensì anche diverse decine, per cui era collegato tramite catenacciature lunghissime e complicatissime a diversi somieri anche molto distanti tra di loro. In queste condizioni si verificava un appesantimento della meccanica che rendeva molto dure le tastiere e molto difficile suonarle. Con la trasmissione pneumatica, in pratica, il movimento di un tasto provvedeva solo ed unicamente ad aprire una piccola valvola che faceva entrare in un tubo di piombo dell'aria compressa. All'altro capo del tubo erano posti dei piccoli manticini che venivano fatti gonfiare dall'aria immessa nel tubo e che provvedevano ad azionare i meccanismi dei somieri. Questi manticetti, inoltre, potevano servire ad aprire a loro volta altre valvole collegate ad altri tubi afferenti aria compressa ad altri somieri. Così, con un meccanismo in cascata, premendo un tasto ed impiegando il solo sforzo della sua pressione, si potevano azionare le valvole di tantissimi somieri posti anche a distanze notevolissime tra di loro. Alla catenacciatura, quindi, si sostituiva una fitta rete di tubi di piombo, e da qui nacque anche l'altro appellativo di questo tipo di trasmissione: 'tubolare'.
L'adozione della trasmissione pneumatica tubolare impresse una svolta decisiva nell'evoluzione dell'organo. Il cuore di questa nuova tecnica trasmissiva fu la 'Leva Barker', inventata, appunto, dal britannico Barker. Il suo schema di funzionamento è rappresentato qui nelle sue parti essenziali e senza la variante della parte tubolare, che può essere inserita tra la valvola azionata dal tasto ed il somiere che comanda il manticetto collegato alla parte meccanica da azionare.
Pigiando il tasto si aziona una valvola che, invece di far suonare la canna, immette aria compressa nel somiere sovrastante (oppure nel tubetto di piombo che porta l'aria al somiere stesso). In tal modo, mentre una piccola valvola di sfiato, che in condizioni di riposo rimane aperta per impedire che il manticetto si gonfi accidentalmente, viene chiusa, la pressione dell'aria che entra nel somiere gonfia il manticetto che è posto all'estremità. Quest'ultimo, gonfiandosi, aziona il meccanismo o la valvola ad esso collegati.
La Trasmissione Pneumatica Tubolare permise la realizzazione dei più grandi e monumentali organi d'Europa e, in Italia, fu l'innovazione tecnica che caratterizzò il movimento riformista di fine '800 e che permise il passaggio dall'organo classico all'organo moderno.
Dopo alcuni decenni, con l'avvento dell'impiego 'industriale' dell'energia elettrica, questo sistema fu integrato con apparecchiature elettriche di trasmissione che dapprima portarono ad un tipo di trasmissione mista, la Trazione Elettropneumatica, e poi alla Trasmissione Elettrica integrale.



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