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La Trasmissione Proporzionale




Riprendiamo oggi un argomento di tecnica organaria che avevamo già accennato nell'ultima parte dedicata ai sistemi trasmissivi. Si tratta di una naturale evoluzione del sistema trasmissivo computerizzato che, utilizzando e facendo interagire diverse metodologie sviluppate negli ultimi decenni in campi diversi dell'elettronica e dell'informatica, rende possibile ottenere da organi gestiti dalla trasmissione elettronica un comportamento molto simile a quello degli strumenti a trasmissione meccanica.
Come si sa, nella trasmissione meccanica il movimento del tasto è direttamente collegato, tramite leve e tiranti (la cosidetta "catenacciatura") alla valvola corrispondente sul somiere. Questo fa si che l'apertura di questa valvola sia proporzionale alla corsa del tasto stesso. In pratica, se noi premiamo il tasto solo fino a metà della sua corsa, anche la valvola sul somiere si aprirà della metà, mentre se noi premiamo fino in fondo il tasto anche la valvola si aprirà completamente.
Non staremo qui ad approfondire le conseguenze, peraltro conosciutissime sia dagli organisti che dagli addetti ai lavori, di questo funzionamento, che, in definitiva, consente di avere una diretta corrispondenza tra il modo di suonare (il cosidetto "tocco") dell'organista ed il risultato fonico prodotto dallo strumento. E' evidente, a questo punto, che la trasmissione meccanica consente possibilità interpretative ed espressive che gli altri tipi di trasmissione più moderni non possono dare. Inoltre la trasmissione meccanica è, per così dire, "bidirezionale", nel senso che se da una parte la valvola risponde totalmente al tocco dell'organista, dall'altra egli può "sentire" fisicamente sotto le dita la reazione meccanica della stessa ed adeguare il suo modo di suonare a seconda delle caratteristiche meccaniche dello strumento in una perfetta sinergia organo-organista.
E' però altresì vero che la trasmissione meccanica (diretta, a bilico o sospesa che sia) può essere utilizzata solamente in strumenti che non abbiano i corpi fonici corrispondenti alle tastiere troppo lontani dalle stesse, anche se in passato proprio qui in Italia Giuseppe Serassi realizzò la più lunga catenacciatura del mondo (più di trenta metri di lunghezza, parte della quale in galleria sotto il pavimento della chiesa di S.Alessandro in Colonna di Bergamo).
Con l'avvento della trasmissione elettrica (e poi elettronica e computerizzata) i problemi di distanza vennero risolti riducendo la trasmissione ad un semplice circuito elettrico in cui il tasto funge da semplice pulsante elettrico che chiude un circuito che fa aprire la valvola sul somiere mediante un elettromagnete. Ovviamente con questo sistema si risolve un problema (azionamento di corpi sonori anche molto distanti dalle tastiere) ma si rinuncia (così come era successo in precedenza anche con il sistema pneumatico) alla caratteristica fondamentale e più importante dell'organo: quell'espressività direttamente derivante dal modo si suonare dell'organista che fa la differenza.
Se vogliamo essere semplici ed analizzare i costi-benefici delle varie evoluzioni del sistema trasmissivo dell'organo, possiamo tranquillamente dire che se da una parte le moderne tecniche hanno risolto un problema (la trazione pneumatica infatti risolse il problema della durezza delle tastiere meccaniche quando venivano unite tra di loro in grandi strumenti mentre la trazione elettrica, come abbiamo detto, risolse il problema dell'azionamento di corpi d'organo distanti) ne hanno creato diversi e, secondo noi, molto più gravi, il fondamentale dei quali è stata l'eliminazione di quel contatto fisico-meccanico tra esecutore e strumento che orba le interpretazioni, in special modo quelle di musica antica, di una componente fondamentale e necessaria: l'espressività derivante dal tocco dell'organista.
Se questo poteva andare bene fino ad una quarantina d'anni or sono, con l'avvento della filologia interpretativa ed organaria ciò non è più accettabile e gli organisti più attenti hanno da tempo manifestato non solo il desiderio, ma anche la necessità artistica di avere a disposizione strumenti in cui possa essere recuperata quella componente interpretativa importantissima legata al tocco che solo la trazione meccanica può dare. Se in diversi altri Paesi europei già dalla prima metà del secolo scorso si è sviluppata una corrente di pensiero che vede la realizzazione di organi con trasmissione di tipo misto (puramente meccanica per tastiere e pedaliera ed elettronico-computerizzata per le combinazioni dei registri), qui in Italia la situazione si è avviluppata in italicissime ed annose dispute che hanno visto emergere posizioni intransigenti (e spesso indifendibili) da parte di settori degli addetti ai lavori e di scuole di pensiero che hanno di molto avvelenato un clima già caldo, rendendo molto difficile pervenire ad una soluzione condivisa. Ma questo è un altro discorso.
Sta di fatto che già da qualche decennio diverse case organarie hanno intrapreso studi e ricerche per "prendere due piccioni con una fava", cioè ridare all'organo quella caratteristica di espressività di tocco propria della trasmissione meccanica senza dover rinunciare al vantaggio fornito dalle tecniche informatiche di poter avere diversi corpi d'organo distanti tra di loro.
C'è da dire che già un sistema di tocco proporzionale era stato ideato per i pianoforti digitali, in cui si utilizzano due sistemi differenti per ottenerlo. Per la misurazione della distanza percorsa dal tasto si utilizza un sensore a timer, in cui viene calcolato il tempo di abbassamento del tasto (nell'ordine dei millisecondi) per simulare la velocità di tocco, mentre per l'aftertouch, cioè per misurare la forza con cui il tasto viene premuto, si utilizzano dei sensori a fine corsa che rilevano il "peso" del tocco.
Per ciò che riguarda l'organo il problema dell'aftertouch non si pone, poichè una canna non può suonare più o meno forte a seconda della forza applicata al tasto. Per rilevare invece l'ampiezza della corsa del tasto si utilizza uno speciale circuito che sfrutta il cosidetto "effetto Hall", cioè la misurazione delle variazioni di un campo elettrico quando viene influenzato da una forza elettromagnetica.
 Tastiera Proporzionale - Tasto a Riposo In parole semplici, ad ogni tasto viene applicato un dispositivo elettronico che genera un campo elettrico di determinata intensità. Al di sotto del tasto, sulla tavola di riposo dello stesso, viene sistemato un sensore che misura l'intensita di questo campo elettrico. Nel tasto, proprio in corrispondenza del sensore sottostante, viene sistemato un piccolo magnete che ha il compito di influenzare il campo elettrico. In posizione di riposo il magnete è molto vicino al sensore. Premendo il tasto questo magnete si allontana dal sensore e crea una variazione del campo elettrico, che viene misurata dal sensore con una precisione di 128 frazioni per l'intera corsa del tasto. Per esemplificare, lo spazio della corsa del tasto (da rilasciato a completamente premuto) viene suddivisa in 128 parti e per ognuna di queste il sensore "legge" se il tasto ha raggiunto o meno la posizione corrispondente. In pratica, se noi premiamo il tasto fino a metà corsa, il sensore leggerà che il tasto è stato premuto fino alla sessantaquattresima posizione.
 Tastiera Proporzionale - Tasto Premuto Ma, ovviamente, a questo deve corrispondere un analogo dispositivo sui somieri, che possa fare in modo che ad ogni posizione del tasto corrisponda un'analoga posizione della valvola. Per ottenere questo si sono realizzati degli appositi magneti "proporzionali", che possono aprirsi e chiudersi progressivamente in 128 posizioni consecutive. Quindi il segnale rilevato dal sensore viene inviato ad un computer che provvede a trasformare questo segnale in un impulso che viene a sua volta trasmesso ad un altro computer posto nel corpo d'organo, che provvede a trasformarlo in un segnale elettrico che fa aprire l'elettromagnete collegato alla valvola proporzionalmente alla corsa rilevata sul tasto. Per esemplificare, possiamo dire che (proprio come accade nella trasmissione meccanica) se il tasto viene premuto per metà della sua corsa anche il corrispondente magnete fa aprire a metà la valvola della canna corrispondente.
Questo metodo, ideato sperimentalmente una quindicina di anni fa, è stato perfezionato da una ditta italiana che produce un'ampia gamma di sistemi proporzionali molto sofisticati ed adatti sia per strumenti nuovi che per l'applicazione su strumenti già esistenti. Una delle ultime realizzazioni di questa ditta è stato il sistema trasmissivo per il nuovo organo dell'Auditorium di Tenerife (Spagna), progettato da Jean Guillou e che ha la possibilità di essere "pilotato", oltre che da una grande consolle generale, anche da altre otto consolles singole, ognuna delle quali può venire collegata ad un determinato corpo fonico, tutte, ovviamente, dotate di tastiere proporzionali.
Come si vede, la moderna tecnologia ha reso possibile il recupero della caratteristica più importante dell'organo, cioè l'espressività del tocco, conciliandola ed integrandola con il vantaggio di poter suonare corpi d'organo anche molto distanti dalla consolle esattamente come se fossero azionati da una trasmissione puramente meccanica. Rimane ancora in fase sperimentale (ma è già a buon punto) lo studio della "bidirezionalità" del sistema, cioè il poter fare in modo che anche l'organista possa "sentire" sotto le dita la reazione del movimento della valvola. Quando anche questa possibilità diventerà una realtà (e non passerà molto tempo), allora il sogno di poter avere un organo meccanico a trasmissione elettronica sarà diventato realtà.
Questo per ciò che riguarda l'aspetto puramente tecnico della questione. Circa tutte le altre problematiche di tipo interpretativo, filologico ed estetico lasciamo ad altri i commenti, che saranno, come sempre accade qui in Italia, entusiastici o denigratori a seconda della sensibilità musicale, dell'esperienza personale o della scuola di pensiero. Non abbiamo ancora avuto modo di sentire reazioni dirette da amici organisti che abbiano provato questo tipo di trasmissione; non appena avremo commenti, reazioni e giudizi -fatta salva la loro opinabilità- ve le proporremo in modo da avere un quadro completo ed in corpore vili di questa nuova frontiera tecnica raggiunta dall'organo.



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