Logo Arretrati

I Registri dell'Organo (Appendice) - La "Voce Umana"




Nella scorsa trattazione abbiamo sottolilneato la differenza che esiste tra il registro della "Vox Humana" (o Voce Corale o, in Francia, la "Voix Humaine") ed il registro della "Voce Umana" italiana. Se il primo è un registro ad ancia con tuba corta, il secondo è invece un registro ad anima, molto caratteristico e proprio dell'organaria italiana postrinascimentale e barocca che ha la particolarità di produrre un suono "ondulante" (o, per meglio dire, "battente") molto dolce ed assai suggestivo.
La Voce Umana è un registro molto antico, di origini quasi certamente nordeuropee (in alcuni casi lo si trova sotto il nome di "Voce Neerlandese") che troviamo presente in Italia già nel XVI secolo sia con il nome di "Fiffaro" che con la sua denominazione ufficiale di "Voce Umana", apprezzato da Costanzo Antegnati che nella sua opera "L'Arte Organica", edita nel 1608, ne illustra con dovizia di particolari le caratteristiche e ne indica il modo più corretto di utilizzo: "...bisogna suonarlo in compagnia del Principale solo, nè bisogna mettervi altro seco perchè sarebbe ogni cosa scordata.".
A questo proposito, ancora non riusciamo a dimenticare, diversi anni orsono, una Messa di Natale presso un prestigioso santuario ligure i cui canti erano accompagnati da un "organista" dilettante che non si faceva scrupolo di utilizzare la Voce Umana insieme a Flauti, Ottave e file di Ripieno, tra lo sconcerto più totale di clero e fedeli che erano convinti che l'organo si fosse improvvisamente guastato.
Ma perchè questo registro è così "difficile" da utilizzarsi? E perchè nei grandi organi ottocenteschi italiani veniva addirittura predisposto un registro di Principale (solitamente detto "Principale Secondo") da utilizzarsi appositamente ed esclusivamente in unione alla Voce Umana? La risposta sta tutta in una parola: "battimenti".
 Oscillogramma di 2 suoni leggermente differenti
In fisica acustica due suoni simultanei sommano i loro effetti secondo una legge fisica che tiene conto, istante per istante, delle loro frequenza, fase ed ampiezza. Senza andare a scomodare le complicate formule (che lasciamo agli esperti in materia), in linea molto generica e ponendo che i due suoni abbiano origine dallo stesso punto dello spazio, se i due suoni hanno frequenza e fase uguali (cioè se le sinusoidi dei due suoni coincidono perfettamente tra di loro) otteniamo un notevole aumento dell'intensità del suono. Se, al contrario, i due suoni (sempre di eguale frequenza) presentano "opposizione di fase", cioè se mentre la sinusoide di un suono è al vertice positivo e quella del secondo suono è al vertice negativo, ecco che l'intensità del suono si ridurrà quasi fino a scomparire.
Molti si chiederanno, a questo punto, "..e allora?... che c'entra questo con la Voce Umana?". C'entra, perchè è proprio sfruttando questa caratteristica di variare l'intensità di un suono a seconda della concordanza od opposizione di fase di due suoni che viene realizzata la Voce Umana. Vediamo come.

Il "trucco" escogitato dagli organari rinascimentali per ottenere questo registro assai caratteristico è molto semplice in pratica, ma abbastanza complesso in teoria. Avendo una fila di canne del registro di Principale, per la Voce Umana se ne costruisce un'altra esattamente uguale ma accordata leggermente "crescente" (o anche, per gli organi italiani della scuola veneta, leggermente calante). Se si fanno suonare insieme questi due registri si ottiene l'effetto caratteristico dell'ondeggiamento del suono. Come è possibile questo?
 Oscillogramma intensità di suono risultante
Anche in questo caso non ci avvarremo di complesse formule ma cercheremo di spiegare il più chiaramente possibile ciò che accade. Prendiamo ad esempio il classico LA con frequenza a 440 Hz. Se insieme alla canna corrispondente a questa nota facciamo suonare anche una canna uguale ma accordata a 444 Hz ecco che accadono due cose molto importanti. La prima è che il nostro orecchio percepirà un LA che corrisponde alla media tra le due frequenze, cioè noi ascolteremo un LA a 442 Hz. La seconda cosa, più importante, è che i due suoni, che partono in concordanza di fase, a causa della differenza di frequenza poco a poco si "sfasano" e mano a mano che proseguono nel tempo le loro fasi passano gradualmente e ciclicamente da una concordanza ad un'opposizione. E' opportuno qui riportare l'esempio che Pietro e Giuseppe Ugo Righini fanno in proposito sul loro libro "Il Suono - Dalla fisica all'uomo, alla musica, alla macchina" edito da Tamburini nel 1974: "Due podisti percorrono l'anello di una pista; se nel tempo in cui uno di essi compie, supponiamo, 20 giri, l'altro ne compie 24, è evidente che nel tempo considerato si troveranno per 4 volte affiancati e per 4 volte in punti opposti della pista, con tutte le posizioni intermedie che il caso comporta. (....) Nei momenti di incontro fra i due podisti, che rappresentano le concordanze di fase, si ha la somme di due effetti dello stesso segno mentre in quelli di opposizione ad un effetto positivo se ne contrapporrà uno di segno negativo. (....) Quando all'esempio si sostituiscono le vibrazioni sonore si avranno, in conseguenza dell'alternanza tra concordanze ed opposizioni di fase, altrettanti aumenti ed attenuazioni dell'intensità del suono."
 Oscillogramma completo risultante di 2 suoni battenti Tradotto in formuletta facile facile: "L'emissione contemporanea di due suoni di frequenza leggermente diversa produce un suono di altezza intermedia tra le frequenze generatrici, la cui intensità fluttua con periodicità pari alla differenza delle stesse.". In pratica, quindi, facendo suonare contemporaneamente una canna di LA a 440 Hz ed una canna di LA a 444 Hz possiamo ascoltare un LA a 442 Hz la cui intensità aumenta e diminuisce 4 volte al secondo. Ecco prodotti i "battimenti" che rendono così caratteristico il suono del registro della Voce Umana.
Ma la storia non finisce qui.

Gli organisti sanno bene che la Voce Umana è un registro che, sia negli organi antichi a registri spezzati che in quelli moderni, parte dal Do3. Allo stesso modo, gli organisti sanno anche che l'effetto migliore di questo registro si ottiene per un'estensione di circa due ottave mentre nell'ultima ottava l'effetto praticamente non è percettibile. Questo dipende dalla progressione delle frequenze delle ottave, che raddoppiano mano a mano che si sale. Tenendo presente che la differenza di frequenza tra i due suoni prodotti per ottenere la Voce Umana è sempre di circa 4 Hz, se noi prendiamo, come solito esempio, il LA a 440 Hz (che sta nella terza ottava dell'organo), vediamo che il La Diesis ha una frequenza di 466,2 Hz. In questo ambito (che misura 26,2 Hz), percepire un suono "battente" di 442 Hz non pregiudica in alcun modo l'effetto acustico poichè l'orecchio umano "adatta" la percezione del suono "aggiustando" i rapporti tonali tra le diverse note. Se noi saliamo di un'ottava, troviamo che il LA presenta una frequenza di 880 Hz mentre il La Diesis di Hz ne misura 932,3. In questo ambito (che misura 52,3 Hz), l'effetto della percezione di un La a 884 Hz (e la conseguente formazione dei battimenti) è molto meno forte poichè più si sale nella scala e più la differenza tra le frequenze dei due suoni si riduce in rapporto alla progressione geometrica delle frequenze. Se noi, infine, prendiamo ad esempio l'ottava ancora superiore, con il LA a 1760 Hz ed il La Diesis a 1864 Hz, ecco che la differenza tra le frequenze dei due suoni (otteniamo la percezione di un La a 1762 Hz) diviene talmente piccola che a livello uditivo non se ne può cogliere la differenza e viene anche annullato l'effetto dei battimenti (in pratica noi percepiremo solamente un La acuto molto forte, senza alcun battimento). Questo perchè l'orecchio umano, quando ascolta suoni di frequenza superiore ai 1500-2000 Hz, supera la cosidetta "soglia differenziale di altezza", che è la capacità di percepire con precisione l'altezza dei suoni. In pratica, a queste frequenze, l'orecchio umano riesce a percepire come diversi due suoni che abbiano, almeno, una differenza di frequenza tra di loro di 6,6 Hz; è evidente, quindi, che tra un La a 1760 Hz ed un La a 1762 Hz per il nostro sistema uditivo non c'è alcuna differenza.
Se noi, invece, dal Do3 scendiamo nelle ottave inferiori, accade esattamente l'opposto. Se prendiamo come esempio il Do2, che ha una frequenza di 130,8 Hz, vediamo che il Do Diesis di Hz ne misura 138,6. A questi livelli, una differenza di 2 Hz (cioè percepire un Do di 132,8 Hz) equivale ad ascoltare una nota che è già un ottavo di tono sopra il Do di base; di conseguenza il nostro orecchio non percepirà un Do battente, ma una stonatura. Se noi scendiamo ancora di un'ottava, avremo il Do1 con frequenza a 65,40 Hz ed il Do Diesis a 69,29 Hz. Facendo suonare una seconda canna accordata in Voce Umana, il nostro orecchio percepirà un Do risultante di 67,40 Hz, cioè addirittura UN QUARTO di tono superiore. E' palese a tutti che una tale variazione rispetto alla frequenza di base nell'ambito della scala tonale di riferimento non sarebbe assolutamente praticabile. Ecco perchè il registro della Voce Umana parte sempre dal Do3 e la tessitura nella quale produce i suoi effetti migliori non supera le due ottave.

Costruttivamente, quindi, la Voce Umana è un registro formato da due file di canne, di cui una accordata crescente (o calante per gli organi della scuola veneta classica) di circa 4 Hz. E' interessante notare come queste due file di canne non siano poste sul somiere una dietro l'altra oppure una accanto all'altra ma vengano adottati sistemi per fare in modo che le bocche delle due canne NON si trovino sullo stesso piano (o comunque non emettano il suono nella stessa direzione). Questo per evitare quel fenomeno, detto "trascinamento", che fa si che il suono di una canna influenzi quello della canna vicina, annullando l'effetto dei battimenti. Per ottenere questo, alcuni organari costruiscono le canne della Voce Umana con i piede più alto rispetto a quelle del Principale, facendo così in modo che le bocche non si trovino alla stessa altezza; altri organari, addirittura, rivolgono le canne della Voce Umana verso l'interno dell'organo, facendo in modo che il suono venga emesso in direzione opposta; altri organari utilizzano separatori fisici (paratie, tramezzi, ecc.), il tutto per fare in modo che l'effetto dei battimenti non venga compromesso.

E' importante notare che dalla Voce Umana deriva un altro registro, più moderno, che si trova sotto il nome di "Unda Maris". Questo registro, la cui invenzione è attribuita a Gasparini, è costruito con canne di diametro largo (cioè appartenenti alla famiglia dei Flauti), può essere utilizzato non solo col Principale ma anche con la Dulciana e presenta la caratteristica di avere i battimenti più lenti rispetto a quelli della Voce Umana (da qui il nome, che ricorda, appunto, il susseguirsi delle onde marine).
Secondo lo stesso principio, negli organi moderni troviamo diversi registri che sfruttano i battimenti per ottenere effetti alquanto suggestivi. Tra di essi possiamo enumerare la "Voce Celeste", la "Viola Celeste" ed il "Concerto Viole", composto solitamente di tre file di canne di cui due accordate normali ed una crescente.

Un'ultima curiosità al riguardo della Voce Umana. La stragrande maggioranza degli organisti (compreso chi scrive) utilizza la Voce Umana per sottolineare in modo molto suggestivo le intimistiche "Toccate per la Levatione" di Girolamo Frescobaldi. Se questa scelta è senz'altro felice sotto il punto di vista artistico ed espressivo, essa non ha alcun fondamento filologico poichè sugli organi della Basilica di San Pietro in Vaticano questo registro, all'epoca in cui il Girolamo nazionale ne era titolare e si esibiva, non esisteva.



Torna all'Indice Tecnica
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2011