Appendice 24

Rapporto della Società interamericana della stampa (SIP)


Ottobre 2003

 

 

La Commissione interamericana per i diritti umani nel suo ultimo rapporto scriveva.

"La commissione segnala (...) la mancanza di indipendenza del Potere giudiziario, le limitazioni alla libertà di espressione (...), il grado estremo di polarizzazione della società, l' intervento di gruppi di armati, la poca credibilità delle istituzioni di controllo e la mancanza di coordinamento fra le forze di sicurezza. A parere della Commissione tutte queste condizioni rappresentano una chiara debolezza dei pilastri fondamentali su cui si regge uno Stato di diritto in un sistema democratico, nei termini della Convenzione americana sui diritti umani e degli altri documenti internazionali"

In rapporto agli anni precedenti, va registrato l' Accordo sottoscritto il 29 maggio fra il governo e le forze di opposizione rappresentate da Coordinadora democratica, con l' auspicio di Cesar Gaviria, segretario generale dell' Oea (Organizzazione degli stati americani), dell' ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e delle Nazioni Unite. Con questo accordo si è convenuta la realizzazione di un referendum popolare, previsto dall' articolo 72 della Costituzione, il quale consente la revoca del mandato al Presidente della repubblica dopo metà mandato, e cioè, dopo il 19 agosto 2003. Recentemente, nella sede del Fuerte Guaicaipuro - una unità militare nei dintorni di Caracas - il Presidente, indossando un' altra volta l' uniforme e in aperto incitamento si è rivolto ai soldati:

"Oggi, come mai in passato, noi militari venezuelani stiamo navigando nella nostra acqua. Non dobbiamo mai più permettere che ci saccheggino questa acqua come era stato fatto in buona parte del XX secolo, all' esercito e alle altre componenti delle Forze armate... Non si tratta solo di impedire che, attraverso un qualsiasi movimento destabilizzatore, ora travestito da movimento democratico, questa oligarchia fascista torni ad impadronirsi del paese (...) e che voi siate costretti a scegliere, con il fucile in mano, verso chi puntarlo, se al petto dell' oligarchia traditrice o al petto del nobile popolo del Venezuela". E aggiunse:

"C' è gente qui in Venezuela, di questa oligarchia, per esempio - e questo fa parte dei piani che vado denunciando davanti al paese - che sta parlando di un referendum (...) Siccome sanno che è estremamente arduo (...) hanno cominciato a dire che Chavez che non lo vuole. E che allora dovrebbe essere l' OEA a mettere le mani in questa vicenda. Bene, se qualcuno pensa di invadere la nostra terra combatteremo con le unghie... E se succede non ci resterà altro che gridare: Patria o morte".

Per un altro verso le aggressioni presidenziali si rivolgono anche contro la gerarcgia della Chiesa cattolica, che è l' istituzione di maggior prestigio. Il 23 settembre scorso il Presidente ha chiamato i Vescovi "bugiardi e sfacciati", "megafoni dell' opposizione", "golpisti" e "indegni di portare quell' abito".

Le forzature dell' ordinamento giuridico diventano quasi fatti di tutti i giorni. Lo si è visto con l' assalto effettuato dalla polizia politica alla sede del più alto tribunale amministrativo del paese, la Corte del Contenzioso amministrativo, o con l' invio della stessa forza nella sede del Consiglio nazionale elettorale (CNE) per sequestrare le firme consegnate da più di 3.200.000 persone con la richiesta di realizzazione del referendum costituzionale. E, ancora, l' utilizzazione dell' esercito - Guardia Nazionale - per sloggiare dalle loro abitazioni, con l' uso di armi ed esplosivi, le famiglie dei dipendenti della compagnia petrolifera, che vengono considerati nemici del regime. Questa situazione ha richiamato l' attenzione mondiale e la Commissione diritti umani dell' OEA ha preso la decisione di sollecitare con urgenza un rapporto ufficiale.

Altri fatti da considerare in questo periodo:

- E' ancora in piedi il rischio che venga approvata, da parte dell' Assemblea nazionale, la cosiddetta Legge dei Contenuti, o Legge di responsabilità sociale di Radio e Televisione, che prevede la statalizzazione di tutto il sistema. Secondo il progetto tutti i mezzi di comunicazione audiovisivi privati verrebbero sottomessi a un regolamento e a un controllo statale. La stessa cosa succederebbe con la quasi totalità del loro palinsesto (dalle 5 del mattino alle 23), visto che verrebbero controllati anche i contenuti informativi. In più il governo si riserva la possibilità di bloccare programmi e sequestrare impianti senza un previo ricorso giudiziario. Frattanto, sulla base delle vigente Legge sulle Telecomunicazioni, che autorizza il governo a chiudere quei media, si registrano procedimenti amministrativi aperti contro diverse stazioni tv, in violazione dell' articolo 13 della Convenzione americana dei diritti umani.

- Continua anche il dibattito parlamentare sul progetto di legge sulla Partecipazione civica, che prevede un Consiglio di vigilanza per il Controllo dei mezzi di comunicazione sociale a stampa, col potere di censurarli ogni volta che si profilino attentati contro la "informazione veritiera" o che rivelino una linea critica o ideologica particolare.

- E' sistematica e sempre più grave la violazione che quotidianamente si registra, da parte del governo, delle misure a favore dei diritti umani dei giornalisti e dei lavoratori dei media previste dalla Commissione interamericana dei diritti umani (CIDH) dell' Organizzazione degli stati americani.

- Dal febbraio 2003 il paese vive una sospensione assoluta dell' acquisto di divise straniere. Questa situazione ha alterato l' economia e ha messo a gravissimo rischio l' apparato produttivo e commerciale privati. I media non sfuggono a questa delicata situazione che impedisce l' ammodernamento degli impianti e l' acquisto delle materie prime indispensabili.

- E' aumentata la pratica delle trasmissioni presidenziali. Trasmissioni "ufficiali", normalmente condotte dal presidente, durante le quali vengono sospese tutte le programmazioni, in orari di massimo ascolto di tutta la rete radiotelevisiva per diffondere messaggi di qualsiasi natura al popolo venezuelano. Una cosa che colpisce per molte ore la libertà di espressione e il principio della pluralità informativa. Queste trasmissioni non si limitano alla diffusione di messaggi di interesse pubblico, ma si sono trasformate in scene di proselitismo e di propaganda, che squalificano tutti i settori che seguono una linea diversa rispetto a quella del governo. In esse si fa uso di espressioni che incitano costantemente all' odio. Fino al 6 ottobre le trasmissioni presidenziali hanno avuto la seguente media: 1999, 69.27 ore all' anno; 2000, 107. 56; 2001, 116.58; 2002, 73.27; 2003, 136.49.

- Dal luglio 2002 le concessioni radiofoniche e lo status giuridico della proprietà privata delle concessioni televisive si trovano in un pericoloso limbo legislativo, dal momento che lo Stato ha negato il rinnovo delle licenze nel lasso di tempo (due anni) fino alla nuova Legge delle Telecomunicazioni.

- Il Tribunale supremo ha emesso recentemente una sentenza - la 1.942 - che richiama i principi della sentenza 1013, che impone apertamente èrincipi restrittivi della libertà di espressione di stampa contrari alla Convenzione americana dei diritti umani ealla Dichiarazione di Chapultepec. Fra l' altro questa sentenza ratifica il diritto a una informazione veritiera, ritiene che questo diritto venga leso nel caso che una testata abbia una maggioranza di commentatori ed editorialisti di una stessa tendenza ideologica; proibisce la diffusione di valutazioni negative su certe idee o pensieri, sottolinea la validità delle cosiddette "leggi sulla diffamazione", obbliga gli editori all' autocensura davanti al rischio di ritenerli responsabili delle informazioni dei giornalisti suoi dipendenti e giudica legali le misure governative provvisorie sui programmi. cui hanno fattozioni.gato il rinnovo delle licenze nellsioni televisive si trova

- Il 3 ottobre funzionari di Conatel, organismo che dipende dal governo, si sono recati nella stazione televisiva Globovision Canale 33 sequestrando degli impianti per trasmissioni in microonde. Il motivo legale alla base del sequestro, l' articolo 183 della Legge sulle Comunicazioni, che stabilisce che esso è previsto quando si tratti di presunte attività clandestine che si svolgono con l' uso dello spettro radioelettrico. Questo non è il caso di Globovision, che, al di là di eventuali infrazioni che in ogni caso si devono provare in un procedimento amministrativo, è una azienda legalmente costituita. (...) Si presume che si sia trattato di un' azione di carattere politico, più che un procedimento amministrativo.

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Dossier FNSI a cura di Pino Rea | Impaginazione e grafica Filippo Cioni