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Il
cardinale Martini apre all'uso del preservativo e a possibili
adozioni di embrioni per le single
SCOOP
di Tersite che è venuto in possesso di una foto esplosiva, scattata
a Ratzinger-Benedetto XVI con un preservativo Hatù in mano.
Benedetto XVI sembra, secondo quanto mostra la foto, essere a favore
dei preservativi! Applaudiamo al ritrovato buon senso del difensore
del cattolicesimo.
"Sì al condom per
combattere l'Aids". Il cardinal Martini apre sulla bioetica
ROMA - I profilattici sono il "male minore"
per contrastare il dilagare dell'Aids. Lo ha detto il cardinale Carlo
Maria Martini, uno dei componenti più autorevoli del Collegio
Cardinalizio, in un'intervista all'Espresso, in edicola domani. Tra gli
altri argomenti affrontati anche la prudenza nell'esprimere giudizi
sulla fecondazione eterologa e l'invito ad approfondire la strada per
l'adozione di embrioni, anche da parte di donne singles, pur di
impedirne la distruzione. Un'intervista che, molto probabilmente, farà
discutere e riaprirà, ancora una volta, il dibattito tra scienza e fede.
All'indomani della contrapposizione tra laici e
cattolici a seguito del referendum sulla fecondazione assistita, così,
il cardinale Martini (la cui intervista è affiancata a quella al
chirurgo di fama internazionale Ignazio Marino) getta ponti
sottolineando il "compito formativo della Chiesa", chiamata a formare le
coscienze". Più delle rigidità, spiega il porporato, "serve soprattutto
una formazione della mente e del cuore a rispettare, amare e servire la
dignità della persona in ogni sua manifestazoine, con la certezza che
ogni essere umano è destinato a partecipare alla pienezza della vita
divina, e questo può richiedere sacrifici e rinunce. Non si tratta -
continua Martini - di oscillare tra rigorismo e lassismo, ma di dare le
motivazioni spirituali che inducono ad amare il prossimo come se stessi,
anzi come Dio ci ha amato, e anche ad amare e rispettare il nostro
corpo".
Profilattico.
Sul tema del profilattico Martini è molto chiaro: in certe circostanze
può essere il "male minore". "Lo sposo affetto dall'Aids - spiega - è
obbligato a proteggere l'altro partner e questi pure deve potersi
proteggere. La questione è piuttosto se convenga che siano le autorità
religiose a propagandare un tale mezzo di difesa, quasi ritenendo che
gli altri mezzi moralmente sostenibili, compresa l'astinenza, vengano
messi in secondo piano".
Ricerca sulle cellule staminali. Nessuna
apertura invece, all'uso delle cellule staminali per la ricerca: "Non
(la) vedo possibile", dice Martini, "perché non è più ritenuto
necessario creare embrioni con lo scopo di produrre cellule staminali"
in quanto "sono stati elaborati metodi alternativi che non pongono
problemi alla coscienza". Il cardinale, però, si dice "prudente" su quei
casi di adozione di embrioni da parte di donne single "laddove si tratta
di decidere della sorte di embrioni altrimenti destinati a perire e la
cui inserzione nel seno di una donna anche single sembrerebbe
preferibile alla pura e semplice distruzione. Mi pare - dice - che siamo
in quelle zone grigie in cui la probabilità maggiore sta ancora dalla
parte del rifiuto della fecondazione eterologa, ma in cui non è forse
opportuno ostentare una certezza che attende ancora conferme ed
esperimenti". Stesso ragionamento per gli embrioni congelati: "Mi
parrebbe eticamente più significativo propendere per la soluzione che
permette ad una vita di espandersi piuttosto che lasciarla morire".
Single e adozioni. Semaforo verde per i single
in campo di adozioni: in mancanza di una famiglia "composta da un uomo e
una donna che abbiano saggezza e maturità", anche "altre persone, al
limite anche i single, potrebbero dar di fatto alcune garanzie
essenziali. Non mi chiuderei perciò a una sola possibilità, ma lascerei
ai responsabili di vedere quale è la migliore soluzione di fatto, qui e
adesso, per questo bambino o bambina. Lo scopo è di assicurare al
massimo di condizioni favorevoli concretamente possibili. Perciò quando
è data la possibilità di scegliere occorre scegliere il meglio".
Eutanasia. Martini si sofferma anche
sull'argomento dell'eutanasia: "Neppure io - spiega - vorrei condannare
le persone che compiono un simile gesto su richiesta di una persona agli
estremi e per puro sentimento di altruismo, come pure quelli che in
condizioni fisiche e psichiche disastrose lo chiedono per sé. D'altra
parte ritengo che è importante distinguere bene gli atti che arrecano
vita da quelli che arrecano morte. E questi ultimi non possono mai
essere approvati. Noi - conclude - non apparteniamo a noi stessi, e
siamo chiamati a glorificare Dio nel nostro corpo, cioè nella totalità
della nostra esistenza su questa terra".
La reazione del Cnb. Sull'opportunità del
principio di adottabilità anche da parte di donne single degli embrioni
interviene Francesco D'Agostino, presidente del Comitato Nazionale di
Bioetica: "Con il cardinale Martini c'è piena convergenza di posizioni:
in questa situazione il valore prioritario è rappresentato dal fatto di
poter far sviluppare e nascere degli embrioni che, altrimenti,
andrebbero distrutti. Se questa è la priorità - aggiunge D'Agostino -
diventa secondario stabilire quale sia la donna che li possa accogliere,
e cioè se possa o meno essere single".
La voce di Martini, in tutti i casi, non è isolata
nella Chiesa, fermo restando che per il Magistero la via da seguire
contro la diffusione della pandemia resta la castità: solo due mesi fa
anche il cardinale belga Godfried Danneels, in un'intervista al
quotidiano "La derniere heure", aveva spiegato che "se permette la
protezione della vita, il preservativo non ha un rilievo non solo
sessuale. Se un uomo malato di Aids obbliga una donna ad avere relazioni
sessuali lei deve poter imporre il preservativo, altrimenti si aggiunge
un altro peccato, l'omicidio".
In materia si era espresso anche il cardinale
svizzero George Cottier, ex-teologo della Casa Pontificia durante il
pontificato di Giovanni Paolo II. Cottier aveva motivato il suo pensiero
agganciandosi a quello che in teologia è il "male minore": in
circostanze particolari, aveva detto, "può essere considerato legittimo"
usare il condom per impedire il contagio in zone dove circola tanta
droga o dove esiste molta promiscuità associata a grande miseria.
(20
aprile 2006- Repubblica)
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