SITO PER CUORI RIBELLI
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FONDATORE VITO FENINNO
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Il futuro del capitalismo dopo la crisi economica mondiale del 2008 |
collasso dell impero americano
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Dall'11 settembre al crollo della finanza, gli errori di una classe dirigente ingorda e incapace. Il collasso annunciato dell'impero americano L'alternativa è semplice e molto forte. Prendere quella enorme quantità di denaro e darla direttamente alle persone che ne hanno bisogno. di Haward Zinn*
Ed ora un'altro segnale: due principali partiti che raggiungono un accordo per gettare 700 miliardi di dollari dei contribuenti nelle casse dei grandi istituti finanziari che si caratterizzano per due cose: incompetenza e ingordigia. C'è una soluzione migliore per risolvere l'attuale crisi. Ma bisognerebbe cestinare quello che fino ad oggi è stato considerato convenzionalmente saggio: l'intervento dello Stato nell'economia. Un fatto che deve essere evitato come la peste, perchè il "libero mercato" dovrebbe guidare l'economia verso la crescita e la giustizia.
Confrontiamoci con una verità storica: non abbiamo mai avuto un "libero
mercato", l'intervento pubblico nell'economia c'è sempre stato ed era
benvenuto dai capitani dell'industria e della finanza. Non avevano nulla di
ridire sul ruolo dello Stato quando serviva ai loro bisogni. La logica di spendere 700 miliardi di dollari dei contribuenti per sovvenzionare i grandi istituti finanziari è quella che in qualche modo la ricchezza arriverà anche alle persone che ne hanno bisogno. Questo non ha mai funzionato. L'alternativa è semplice e molto forte. Prendere quella enorme quantità di denaro e darla direttamente alle persone che ne hanno bisogno. Lasciamo che il governo dichiari una moratoria sui pignoramenti e diamo gli aiuti ai proprietari di case per pagare i loro mutui. Creiamo un programma federale per garantire un lavoro che lo vogliono e ne hanno bisogno e per tutti coloro che non hanno avuto nulla dal "libero mercato". Abbiamo un precedente storico di grande successo. Il New Deal di Roosvelt che diede lavoro a milioni di persone, che ricostruì le infrastrutture del paese e sfidando le accuse di "socialismo", stabilire una previdenza sociale per tutti. Questo piano potrebbe essere ampliato magari garantendo una sanità per tutti. Per tutto questo servono più di 700 miliardi di dollari. Ma i soldi ci sono. Ad esempio ci sono i 600 miliardi del budget militare se decidiamo di smettere di essere una nazione in guerra perenne. O ad esempio nei gonfi conti bancari dei super ricchi, tassandoli vigorosamente sia le loro rendite che le loro ricchezze. Quando gli urli si spegneranno, non importa che repubblicani o democratici, che questo non deve essere fatto perchè c'è un governo forte, i cittadini dovrebbero solo farsi una grossa risata. E poi organizzarsi e mobilitarsi in nome di quello che la Dichiarazione di Indipendenza prometteva: è responsabilità del governo assicurare a tutti uguale diritto alla "vita, libertà e la ricerca della felicità".
Solo un approccio così coraggioso può salvare la nazione, non come un
impero, ma come una democrazia. fonte liberazione.it del 9 ottobre 2008 (La repubblica di tersite, 12 ottobre 2008) |
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