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See also the: SOUTH SAQQARA STONE

The PALERMO STONE
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(To be improved and rewritten in english)

La Pietra di Palermo è un blocco di diorite nera inciso su entrambi i lati con una lunga succes-
sione di anni regali che vanno dall' inizio della I dinastia al terzo faraone della quinta; fu
redatta al tempo di Niuserre della V dinastia e giunse,incompleta --solo cm 43x30-- grazie ad
una donazione nel 1877 al museo del capoluogo siciliano; altri 6 frammenti vennero negli anni
successivi reperiti sul mercato degli antiquari e si trovano a Londra (Univ.College) e al Cairo.
Di questi ultimi é sempre stata oggetto di dubbi l'effettiva parentela con il pezzo principale
nonchè la stessa originalità. (O'Mara D.E. 4 p.33-40).
Il reperto di Palermo è stato assai ben studiato (H. Schäfer 'Ein Bruchstück Altägyptischer
Annalen' 1902) e messo in relazione con gli altri (Kaiser Z.A.S. 86 p. 39-61, Barta Z.A.S. 108
p.11-23, Helck M.D.A.I.K. 30 p. 31-5 e Thinitenzeit p.122-6) ; oltre a dare informazioni di tipo
annalistico sui singoli anni di regno presenti sui frammenti leggibili e paragonabili agli eventi
menzionati sulle etichette, è stato utilizzato per ricavare ,attraverso una ricostruzione delle
posizioni reciproche dei frammenti residui, la lunghezza in anni dei regni delle prime dinastie.
B. Bell (G.J. 136) si servì dei dati dell' altezza delle piene del Nilo registrati puntualmente dal
regno di Djer in poi arrivando a stimare una diminuzione di 70 cm. tra la I e la II dinastia.
Una riflessione importante che può farsi riguardo questo blocco di diorite concerne il suo uso :
la funzione non propagandistica ma più probabilmente calendariale e cronologica a beneficio
dei sacerdoti del tempio di Ptah a Menfi (Mit Rahina), porta a pensare che originariamente
nessun regnante effettivo vi dovesse essere escluso come accade su documenti di fine più mar-
catamente politico (Liste del Nuovo Regno e più Tarde); è un peccato che non sia stato trovato
in situ nè tanto più integro: avrebbe potuto sciogliere i dubbi su possibili brevi regni nella I din.
ed alla fine di essa,nella IV dinastia, nonchè più pesanti incertezze interne alla II e III dinastia.
Il documento resta comunque di grande valore: doveva contenere in tutto 10/11 righe sul recto;
la prima riga rimastaci contiene solo nomi di re del Basso Egitto e dell' Alto Egitto mai attesta-
ti prima; l' ultimo doveva essere forse Narmer. Dal regno di Aha in poi le caselle sono sempre
più spaziose e contengono ognuna alcuni avvenimenti significativi di ogni singolo anno di regno;
alla fine di un regno sono segnati i mesi e giorni di differenza tra la morte del sovrano e l' inizio
dell' anno; alla base delle caselle di ogni singolo anno è registrata l' altezza del Nilo; lo spazio
intermedio tra le righe è vuoto tranne nei punti in cui appare il nome del re (e di sua madre) al
quale i sottostanti anni di regno si riferiscono.
Accessi al trono, cerimonie d' inaugurazione di templi, inaugurazione di statue, processioni dei
seguaci di Horus, censimenti, feste, battaglie e nascite di principi sono gli eventi più ricorrenti.
Con la IV dinastia (alla base del recto) gli avvenimenti elencati si moltiplicano ed i quadrati che
li contengono si ingrandiscono: nel recto sono ricostruibili circa 400 anni per le prime 3 dinastie
ed altri 100 c. per la IV din. sino a Khefren incluso mentre sul verso (fine IV- oltre la metà V d.)
dovevano comparire in tutto solo 100 anni circa.                                                                F.Raffaele

Reconstruction of the original slab (recto)

- NOTE: N. 16 (Nebka) is attributed, in the recent studies, to Khasekhemwy (late Second Dynasty) as does the Petrie Museum fragment.

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