Diverse

L'illuminazione della ranocchia


Stava la raganella, seduta sul foglione,
a nulla pensando in attesa del moscone.

Quand'ecco come a Damasco fulmine di Dio
un fremito la scosse quando pensò... "IO"!!!

Ma fu soltanto il balenio d'un lampo
nell'assolato acquitrinoso campo,

Indifferente a ciò che non conosce
si ricompose seduta sulle cosce

e torpida, dopo lo scossone......,
si rimise in attesa del moscone.

 (carlozecc)

 

 

A tema fisso in non so rimare
su tradimenti, albe nè su mici
nè su rossi quadretti poetare.
Ma voglio ringraziare voi amici
che ore felici sì fate passare
a me che girellando in questo sito
dimentico i miei guai: figli e marito!!

( mavale)

 

 

Parco delle Rimembranze

Una fila di auto posteggiate,
fari spenti, fanali discreti,
un omino con giornali ritagliati,
lungo un viale dagli alberi fioriti.
Una macchina è colta da un brivido,
anche un'altra, che sarà mai?
Una Panda emette un lamento,
una Fiat sospira quaggiù.
Come cicale si son date convegno
qui sulla strada , nei nidi d'amore,
le coppie di ..sgarrubbo, ne convengo ,
è un'orgia collettiva, muta, senza clamore.
( giulianabye)

 

 

A' PASTIERA

Tu appripara a’ pastafrolla
senza fa manco ‘na bolla.
Pure o’ggrano ll’hai accattato
pe’ putello amalgamà

C’a ricotta e ll’ova fresche
miette o’zucchero e s’ammesca
So candite, arancia e o’cedro:
fine fine pe’taglià

Mò a’ cannella, e cu’a vaniglia,
‘na spruzzata se consiglia.
Po’, pe’cchiudere ‘sta gloria,
fior d’arancio in quantità

Miette tutto int’a tiella:
sotto sotto a’pastafrolla,
dinto miette a’sinfunia
e si’ pronto pe’nfurnà!

Quann’è cotto chistu doce,
siente attuorno n’aria e’pace:
stai saglienno ‘n paraviso
e te pare de vulà!

A’ pastiera è ‘na poesia,
te cunsola a’nostalgia,
è ‘nu vaso e’primmavera,
o’ttrionfo d’a bontà…

chiena e’sole è ‘na jurnata,
‘na canzona ‘appassiunata,
te sturdisce e t’arrecrea.
E’ ll’abbraccio ‘e ‘sta città.

(Itala)
 

 

Ora di pranzo a Venezia

Quanto mi piace Rosa. Sembra un’orsa
quando entra in cucina e la sua borsa
apre; i capelli rossi un po’ arruffati,
le babbucce di raso, e gli sbadati
movimenti un po’ goffi, sorridente.
“Che c’è oggi da metter sotto il dente?”
-chiedo- “Non c’è il saòr nella credenza?
E lei: “E’ per domani.! Abbi pazienza!”
Per oggi risi e bisi . Dai, è gia cotto!”
E da San Marco s’ode giusto il botto

.( Bobaccio)

 

MATTINO

Tra le fessure, la saracinesca
Lascia entrare la luce mattutina;
la stanza è rosa ormai, color di pesca,
tiepido il letto; vien, dalla cucina,
un dir parole tra caffè e ciambella,
un borbottio sereno che assaporo,
momento di dolcezza che affratella
e non posso goder: vado al lavoro!

( bobaccio)
 

 

I SOGNI

Son trasparenti i sogni, come tele
Che un ragno tesse, notte dopo notte;
s’apron talvolta al vento, quasi vele:
ti fan seguire misteriose rotte.
Ma i miei! I miei sogni ,che fatalità,
me li interrompe la pubblicità!
 

 

 

In tema di anniversari


Sei anni fa, il 22 di aprile,
Mario si congedava in uno schianto,
lasciando alla caserma il suo fucile
e in chi l'ebbe a conoscere, rimpianto.
Per me, che l'ebbi in cor come un fratello,
questo è il più triste dì del calendario;
nè mai sarà ai miei occhi un giorno bello.
Mi sembra ieri. Ciao, matto d'un Mario.

( rebus 70)
 

 

Cari poeti,com'è che in questo giorno
passata ormai la Pasqua e la Pasquetta,
levata la colomba ormai di torno,
pensate al fumo d'una sigaretta?

E Florasol che pensa al primo amore
che le rubò qualcosa e non le tange?
E Rebus che pensa con dolore
all'amico scomparso e lo rimpiange?

Certo che all'indomani della festa
quando ognuno riprende la sua via,
e soli nella stanza poi si resta
si lascia spazio alla malinconia.........

Io son toscana e vorrei celiare
anche se in preda a un po' di commozione,
ma oggi non ho voglia di scherzare
perchè mi sento dentro un gran magone.

Come farò a riprender l'allegria
che tutto questo forum ha contagiato?
Che posso far?Mi metto un po' di cipria
e recito in un ruolo spensierato!
( saimon)

 

  Parco delle Rimembranze

Una fila di auto posteggiate,
fari spenti, fanali discreti,
un omino con giornali ritagliati,
lungo un viale dagli alberi fioriti.
Una macchina è colta da un brivido,
anche un'altra, che sarà mai?
Una Panda emette un lamento,
una Fiat sospira quaggiù.
Come cicale si son date convegno
qui sulla strada , nei nidi d'amore,
le coppie di ..sgarrubbo, ne convengo ,
è un'orgia collettiva, muta, senza clamore.
 ( giulianabye)

 

Carrozzoni tra le stelle

Le notti d’estate son lunghe a passare
Per chi non è più abituato a viaggiare
E scruta il cielo cercando lassù
Il ricordo d’un tempo che non c'è più

Tra quelle mute costellazioni
L’antico tempo dei carrozzoni
I giorni del suo girovagare
Nell’infinito torna a sognare

Nella notte insonne aspettando il mattino
Rivede gli anni in cui era bambino
Ripensa a mille paesi e città
Alle strade perdute della libertà

Ritrova i cavalli stanchi la sera
Ed accarezza la loro criniera
Con tanti amici corre sul prato
Attraversa un ruscello e ne esce bagnato

Scruta nel cielo già da molte ore
Di nostalgia ha gonfio il cuore
Ora che è stanco ed avanti con gli anni
Mescola insieme ricordi ed affanni

Là sorridente vicino alla luna
Siede una donna dalla pelle bruna
Anziana madre dai capelli un po’ stinti
Sta tra le stelle con gli altri Sinti

Nei suoi occhi neri ricerca un sorriso
Mentre le lacrime gli bagnano il viso
Piange per un tempo che non tornerà
Sa che domani non ripartirà

Ai giorni nostri la vita è dura
C’è tanto disprezzo e molta paura
Il mondo civile gli ha dato torto
Il viaggio è finito il cavallo è morto

Ai Sinti di oggi è proibito viaggiare
Nei campi sosta essi devon restare
Vicino ai mostri di immense città
Tra le immondizie della civiltà

Piange la fine della sua gente
Un mondo di cui non resterà niente
Ed al mattino immobile è ancora
Quando improvvisa giunge l’aurora

Ha chiuso gli occhi il sonno lo ha vinto
Sembra assai stanco povero Sinto
Una bambina tra l’altra gente
Lo chiama per nome ma lui non ci sente

Sogna di essere in mezzo alle stelle
L’odore di fumo attaccato alla pelle
Tra quelle mille costellazioni
Sogna il tempo dei carrozzoni…

( sukjia)

 

Come un fiore sboccia
in primavera,
così il mio amore sboccia
ogni volta
al tuo risveglio.
Così mi sembra un sogno
ma tu esisti.
Ed il nostro amore si alimenta
con la forza
della nostra passione.
( cheope)

 

A MARINO MORETTI

Caro Marino, quanto mi piaceva
quella tua malinconica poesia
che parlava di scuola: la leggeva
la mia insegnante dall’antologia.

Fanciullo come noi, tu commettevi
quel delitto che chiamavamo “manca”,-
ma con tanti rimorsi; e poi temevi
di non riuscire proprio a farla franca.

Per la citta ti aggiri, solo, attento
a non far qualche incontro imbarazzante.
Quanti pensieri! Quanta ansia! E cento
ipotesi ti fanno trepidante…

L’ora chiedi ai passanti, ad ogni istante
ma il tempo pare immobile e sovrano;
ripassavi la storia:un salmodiante
elenco che in quel luogo ha del profano.


I nomi dei compagni tuoi ancor sento,
quei due nomi che tu citi, vicini
nel registro di classe, con quel lento
succeder di pi: Poggi e Poggiolini.

Lo sai perché stasera a te ripenso?
Perché dovrei comporre una poesia
scritta col Laser. Dici: “E’ un controsenso!”
Lo so, Marino, ma la fantasia

di zia Giuliana (e della sua tribù)
ha una vena di sadico. mi opprime!
Ci vuol tempo pei versi: e lo sai tu
che scrivevi col lapis le tue rime.
 

 

A Giuliana

Forbiticosa esternula si adunta
e fremizza poetar le stimme adùle;
biondesternata criccula e racunta
di sognevoli ultizzi di primùle.

Oh giulianevol fascinocolante,
profumica fragrinterata e artiera,
che tinfuli di versitanti, ortante,
né del sottoscrittuoso s’è stanchiera!
( bobaccio)

 

Matrimoni d'oggi


Il figlio accompagna
la madre
la figlia accompagna
il padre.
Nella sala gli ex coniugi
lieti e sorridenti assistono
alla felicità dei novelli sposi,
al loro giurarsi eterno
amore e fedeltà.
Tra le fanciulle
in fervida attesa
del bouquet della sposa
la fidanzata dell'ex marito..
oopss lancio non riuscito:
la sposa coglie al volo
il suo bouquet.
"Recidiva"ride brindando
l'ex, mentre lo sposo
brinda con la ex moglie
e suo marito
I figli tutti festeggiano
i nuovi genitori.
( giulianabye)

 

SILENZIO

Strano pomeriggio pasquale
con la pancia troppo piena
e il cervello vuoto,
dove i pensieri spaziano
e non trovano forma.
Sulla riva del lago
mio figlio pesca;
una rondine d'acqua traccia sentieri
nell'aria appena mossa
da una bava di brezza.
E tacciono tutti i rumori.
( scarlett)

 

 

LE STAGIONI DEL CUORE
E' uno splendente mattino di giugno.
Il cielo, lavato da piogge notturne,
brilla di luce azzurra, come di vetro;
intorno a me un trionfo di vita.
Ma nel giardino del mio cuore è ottobre pieno;
i pallidi raggi del sole autunnale
non scaldano tanto da far aprire un solo fiore...
Ed io, ti penso.

( scarlett)
 

 

 

LE STAGIONI DEL CUORE
E' uno splendente mattino di giugno.
Il cielo, lavato da piogge notturne,
brilla di luce azzurra, come di vetro;
intorno a me un trionfo di vita.
Ma nel giardino del mio cuore è ottobre pieno;
i pallidi raggi del sole autunnale
non scaldano tanto da far aprire un solo fiore...
Ed io, ti penso.
(scarlett64)

 

Le stagioni del cuore

Che bella Giuliana la spiaggia affollata
di gente col sole negli occhi.
Com'è dolce lo specchio di giada!
Là io rivedo i giorni d'estati fatate
quando nello specchio dell'onde
vedevo speranze di nuove promesse.
Ma lacrime salse caddero in mare,
come perle lucenti rubate a una ninfa.
Sarà più dolce l'acqua o più amaro il pianto?
Affetti rubati,incontri mancati
corrono sull'ala dei gabbiani
cercando sorgenti perenni
per irrorare i ricordi.
( Saimon)

 

 

Libero è il tema? Scuotiti, cuor mio,
nell’arte del poetar! Non star sopito!
D’alati endecasillabi, t’invito,
ritorna a rinverdire il tuo desio.

S’è poetato di gatti e tradimenti,
e tu dov’eri? Schiavo del dovere,
disperdevi tra i banchi i tuoi talenti,
delle Muse varcando le frontiere!

Scrivi, seduta stante, una poesia,
componimi di corsa un bel sonetto,
ma bada almeno che, per cortesia,
ci sia la rima, e il metro sia perfetto!

Mio cuor d’artista, scegli un argomento
Che non sia triste, che non sia banale.
Che non mi lasci un sol lettor sgomento,
che non sia demenziale, né triviale.

Sì, potrei seguitare fino a sera
A dissertar sul nulla, ma a che vale
insistere con questa tiritera?
Di chiacchiere è già pieno lo Stivale!

Avessi tempo, di pensare un poco,
potrei comporre versi ponderati,
tentando, cancellando, non più gioco,
mille volte rifatti, più assennati.

Ma il mio desio mi sfugge, come l’ore
che passo a navigar per questi mari.
Isola lieta, il forum, m’empie il core
l’approdar qui, valore non ha pari.

Chiama il dovere… devo salutare.
Ma, se non mi farete un occhio pesto,
se avrete perdonato il mio “poetare”,
a trovarvi farò ritorno presto.

( remind)

 

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