I peccati capitali

 

 

 

Se penso a quei peccati capitali
mi sento un po' trafitta dagli strali
di chi di me trovar vuole il difetto,
mentre di sé ritiene esser perfetto.

Certamente due o tre li preferisco
perché dentro li trovo e li capisco:
l'ira e la gola e la superbia (un poco!)
e lo confesso e qui mi metto in gioco.

L'invidia, poi, la trovo assai molesta:
c'è chi la prova e, ahimé, c'è chi la desta.
L'avarizia, lo affermo, gente mia,
da prodiga non so che cosa sia.

L'accidia? la detesto sopra tutto:
nelle imprese di solito mi butto.
Rimando a dopo, ché la rima è spuria,
un trattatello sopra la lussuria.

(Itala Cappello)
 

La gola assai mi tenta,
non so che sia l'accidia.
L'ira ormai si è spenta,
non pecco mai d'invidia.
L'avaro non mi piace
superba son creduta,
se la lussuria tace
vuol dir che son svenuta!!!!!!!!!!

( saimon)
 

Cantami, o Diva, dell’ira funesta
Che mi prende guardandomi allo specchio!
Per la gola fui presa, qual tempesta,
e in pochi mesi m’ingrassai parecchio!

Se avara fossi stata, con i costi
dei dolci sarei stata molto accorta!
Ah, come invidio quella gonna corta,
che indossi tu, con lussuriosi gesti.

Ma se l’accidia è proprio ciò che penso
I chili tenderanno ad aumentare…
E infin, quale balena fuor del mare,
superbo coprirò un... sedere immenso!
( remind)

Elogio dei peccati capitali

Del peccato capitale
qui parlar non è poi male
ma parlarne amici dico
non cascare nel lubrico.
Ed invece proprio pare
che ognun ci prenda gusto
a ripeter come fare
per restar sempre nel giusto.
Dei peccati succitati
nemmen uno in fondo è tale
che ad averli praticati
si rimanga molto male.
Cosa spinge a cucinare
piatti buoni e stuzzicanti?
ma è la gola ad ideare
fantasiosi accostamenti!
Ed è un'arte vi assicuro
che ci porta a migliorare
certamente nel futuro
i palati ad educare.
La superbia dite voi?
Ma è possibile andare,
senza esser sicuri noi,
verso gli altri, ad aiutare?
E poi l’ira, che funesta
fu ad Achille, non fu quella
che permise grandi gesta
ed ancor se ne favella?
E se l’ira è un gran peccato
perché criticar l’accidia
che consente a chi è esaltato
di frenar la propria invidia?
L’avarizia può giovare
per colmar le vuote casse
ed i titoli acquistare
dello stato: sono tasse!
Senza invidia voi che dite?
Mai qualcuno avanzerà,
a tentar strade inaudite,
la fortuna troverà?
La lussuria? Di lei senza
ci estinguiamo tutti quanti :
Se ascoltiamo la coscienza
Diventiam casti, puri e santi.
Senza mini e capi osè,
che qui tutti ricerchiamo,
tanga e audaci corselets ,
come il bilancio risaniamo?
Per concludere vi giuro,
benvenuti siano i vizi
senza essi vi assicuro
che saremmo un po’ più’ vizzi.


 

Ira

Scoppia quando mi gira
Ma poi, subito spira;
son bonaccione! Mira
che non valgo una lira
quando m’arrabbio. Ispira
comicità la pira
ch’arde con la mia ira!

( Bobaccio)
 

Superbia

Insomma, non sono mica tanto male!
Mi butto giù, se vedo gli altri, è vero,
ma solo con lo specchio (che sleale!)
apprezzo questo mio cipiglio fiero!
Quando nacqui, per un mese intero
la mamma mia mi tenne il naso in mano
perch’era storto. Migliorò davvero?
Non so. Ma almeno in scena fo Cyrano!
( Bobaccio)

Invidia

Quanto sono invidioso! Han tutti tutto
E niente ho io! Ormai m’hanno distrutto
Le doti altrui. Ma come fanno tanti
ad esser belli, muscolosi, aitanti,
e piacere alle donne d’ogni età,
mentr’io son strapazzato e fo pietà.
Loro sono maestri d’ironia,
e fan versi salaci. Io, la poesia
la tiro fuori sempre a gran fatica,
carina forse, ma non credo mica
che sudino così come fo io!
Rode l’invidia, sì, l’animo mio!
( Bobaccio)

Avarizia

Magari fossi avaro! Metterei
ogni soldino nella tasca e avrei
in poche settimane un capitale
da investire in modo materiale.
Invece fo arricchir l’edicolante
che mi procura (furbo!) un’abbondante
quotidiana razione di fumetti:
Asterix, Paperino, benedetti!!!
( Bobaccio)

Gola

Non sopporto la carne! E tantomeno
di spolpare le ossa! Tengo a freno
però, con gran fatica, la mia voglia
di bignè, meringate e pastasfoglia.

Ma son sfigato: finirò (lo dico
con certezza) all’Inferno a rosicchiare
rabbiosamente il cranio di un nemico.
Attenti: mangio chi mi fa arrabbiare!
( Bobaccio)

Lussuria

Giovane e bello, avevo un dì, al bisogno,
Tutti gli arti flessibili ( che sogno! ),
Ed una certa durezza che serviva
A compiere l’azion copulativa.

Passati gli anni, nell’amor maturo,
v’è ancora rigidezza, vi assicuro,
peccato che sian rigidi soltanto
i quattro arti. Il resto ormai è rimpianto!
( Bobaccio)

Accidia

Quand'ero chierichetto al catechismo,
mi dicevano:"Non essere accidioso...";
ma che volesse dir quel neologismo
mistero era per me, bimbo curioso.

Mi pareva una cupa perversione,
misto d'invidia con aceto a stille,
guarnita d'accidenti a profusione,
qualcosa che bruciar fa le tonsille.

Adulto, poi, mi apparve il senso arcano
di quel peccato: ma che delusione
che nulla avesse poi di tanto strano:
che colpa è non prender posizione?( Bobaccio)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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