Io sono negro, negro di pelle bianca.
Sì, io sono negro e vorrei che tutti voi diventaste negri, perché essere negri è una rivoluzione della mente e dell'anima.
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Essere negri non dipende dalla pigmentazione della pelle, è condividere la loro presa di coscienza, quella di Steve Biko, l'uomo che infiammò i ghetti del Sudafrica.
Biko diceva che "l'arma più potente nelle mani degli oppressori è la mente degli oppressi". Noi dobbiamo avere la mente nera. E ancora Biko amava dire: "O sei vivo e fiero, o sei morto. E se sei morto, allora, che t'importa?"
E' stato il Cristo negro, Biko. Così come il grande Peter Gabriel ce lo ricorda in questa canzone. Fu crocifisso nella stanza 619 del Dipartimento di Polizia di Port Elisabeth. L'ammanettarono ad una grata metallica con le braccia e le gambe divaricate. Era nato nel '46, morì nel 1977. La sua stella brillò una sola notte nel deserto gelido dell'apartheid.
Ci sono ancora i ghetti, che credete? Svegliatevi brava gente. Noi non possiamo dirci bianchi se non siamo stati negri almeno per una volta. Provate a salire sui tram dove i negri hanno posti separati, o a pisciare nei cessi dei bianchi. Succede ancora in qualche remota contea del Sud degli Stati Uniti d'Obama, lo sapete?
Sentitelo sulla pelle il marchio della discriminazione. Noi che viviamo in un ghetto a forma di stivale e ci facciamo trattare da imbecilli dai media e dal potere. Senza speranza.
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