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Leftorium

05.03.2005 web stats Feed RSS

Fuoco amico

Giuliana è Libera. Nicola è morto. Giuliana è Giuliana Sgrena, la giornalista de "Il Manifesto" rapita in Iraq dai terroristi islamici. Nicola è Nicola Calipari il funzionario dei servizi segreti ucciso dal "fuoco amico" di un blindato americano poco dopo la liberazione della giornalista.

Resta il dolore di una vita spezzata, di tante coscienze ferite e di un dramma immenso e collettivo portato da una guerra insensata

Un mese di prigionia, tra minacce e intimidazioni. Il video, l'appello, le lacrime della donna, la richiesta dei suoi rapitori. La speranza che si trasforma in angoscia. Il silenzio, interminabile, la manifestazione, la solidarietà, l'attesa.

Poi, dopo un mese, finalmente l'annuncio. Giuliana è libera. È festa, gioia, felicità. Dalla redazione de "Il Manifesto" alla casa dei familiari della giornalista. È finito un incubo.

Le notizie si susseguono, applausi al Congresso di Rifondazione, viva soddisfazione di Ciampi, primi commenti entusiasti da tutto il fronte politico.

Quindi, fulminea e tragica, giunge la notizia che nessuno si aspetta. Dopo la liberazione, in uno scontro a fuoco, sarebbe morto un nostro 007. Non si sa di più. Forse uno scontro a fuoco con i rapitori? Il dubbio dura poco. La giornalista, subito dopo la liberazione, era stata presa in custodia da nostri agenti che l'avrebbero dovuta portare all'aeroporto. C'è stata dunque una trattativa, forse è stato pagato un riscatto. Poco importa, una vita è stata salvata ed è questo quel che conta!

Via verso l'aeroporto, verso la libertà. La macchina con la Sgrena e i nostri agenti tra cui il dott. Calipari si avvia verso la tanto agognata meta. Intanto piove a dirotto. Il tempo di avvisare col telefonino che tutto è andato bene. L'incubo sta per finire. Improvvisamente una raffica, poi un'altra ancora. E' il dramma. A poche centinaia di metri dall'aeroporto di Bagdad una pattuglia americana s'insospettisce, forse teme che si tratti dell'ennesima autobomba. Forse è un tragico malinteso, più probabilmente è il frutto avvelenato di questa maledetta guerra. Neanche il tempo di capire cosa sia successo. Nicola Calipari, funzionario di polizia poi passato ai servizi segreti muore sul colpo facendo da scudo alla giornalista. Gli altri restano tutti feriti. Giuliana Sgrena è colpita da una scheggia ad una spalla.

Adesso comincerà il balletto delle responsabilità. Ci sarà chi parlerà d'assurda fatalità e chi, invece, ci vedrà della lucida follia. Resta il dolore di una vita spezzata, di tante coscienze ferite e di un dramma immenso e collettivo portato da una guerra insensata. Giuliana è libera. Nicola è morto.

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