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Leftorium

26.03.2006 web stats Feed RSS

Sostiene D'Alema

Conversazione col Presidente dei Democratici di sinistra, candidato alla Camera per la lista de L'Ulivo nella "mia" circoscrizione elettorale.

Contestiamo le grandi bufale, non le grandi opere. Bufale che servono a Berlusconi per coprire il vuoto assoluto di politica per il Sud

Presidente D'Alema è partita la campagna per le elezioni del 9 e 10 aprile, cosa pensa della nuova legge elettorale? - "Chi aveva ancora dubbi, ha avuto prova della mostruosità di questa legge elettorale. Persino del suo carattere antidemocratico. Se viene meno qualunque selezione degli elettori - attraverso il collegio uninominale o, al limite, attraverso la preferenza, è inevitabile che i partiti decidano sulla base di propri criteri interni. Per quanto riguarda i Ds e l'Ulivo, comunque, ritengo positivo il quadro finale. C'è un rinnovamento forte".

Dopo il voto andrà avanti il progetto di costituzione del Partito democratico? - "Il partito democratico è un grande progetto per il futuro del Paese. E' la risposta a quanti chiedono stabilità, respiro europeo, capacità di contrastare la frammentazione e la litigiosità della politica italiana. Naturalmente non abbiamo acquistato un appartamento chiavi in mano. E' un processo politico sottoposto al gradimento degli elettori. Ma sono convinto che l'unica vera novità di queste elezioni sarà premiata".

C'è anche un'altra novità: La rosa nel pugno. Sta nell'Unione ma non risparmia polemiche sul deficit di laicità dell'Ulivo. Qualche diessino è anche approdato alla corte di Borselli e Pannella. - "Non mi convince affatto la polemica sulla laicità. Noi ci siamo battuti nel referendum sulla procreazione assistita. Siamo per i Pacs e il compromesso raggiunto nell'unione prevede una tutela dei diritti delle persone conviventi. E' vero che non c'è solo la parola Pacs, ma la soluzione è condivisa da tutti ed è importante che non offenda i sentimenti dei cattolici. Discuteremo in amicizia con la rosa nel pugno, ma non è la laicità il punto di differenza. La differenza semmai è che noi siamo un po' meno sensibili dei radicali alle istanze della destra americana e un po' meno liberisti: ad esempio, eravamo schierati dalla parte opposta quando sostenevano l'abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori…"

No al Ponte sullo Stretto. No alla Banca del Sud. La vostra politica per il Mezzogiorno non rischia di caratterizzarsi innanzitutto con dei no alle proposte berlusconiane? - "Contestiamo le grandi bufale, non le grandi opere. Bufale che servono a Berlusconi per coprire il vuoto assoluto di politica per il Sud, il taglio delle risorse, il crollo delle realizzazioni. E' ovvio che il Sud ha bisogno di una forte politica di infrastrutture: ma se si vuole essere seri, non si può non cominciare dalle reti ferroviaria e stradale, dai porti e dagli interporti".

Altro perno di una seria politica meridionalista è la sicurezza. - "Sicurezza e lotta alla criminalità. Che passa per una pubblica amministrazione più efficiente e per procedure meno burocratiche: noi avevamo creato l'automatismo del credito d'imposta, il governo di destra invece ha reintrodotto incentivi discrezionali. Infine la ricerca e l'innovazione, che può essere combinata con la fiscalità di vantaggio per contrattare a Bruxelles: non c'è futuro per il Sud e i suoi giovani se non sapremo creare una decina di centri di eccellenza a ridosso di università e di importanti realtà produttive".

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